Egregio Avvocato,
Lei sa meglio di me che ogni componente di (qualsivoglia) CdA ha il pieno e legittimo diritto di esprimere riserve su tutti gli atti sottoposti alla decisione dell’organo, compresa l’assunzione di personale.
Peraltro, se legge bene la delibera di CdA del 16 giugno 2021, Lei, quale presidente all’epoca in carica, era stato autorizzato ad “… avviare la selezione di non più di 2 unità di personale con contratto di lavoro e retribuzione da definire”, e non ad assumere direttamente il personale selezionato.
Quindi, Lei ha assunto la dott.ssa S. A. senza autorizzazione o successiva ratifica del CdA.
Ciò detto, mi riservo di avviare ogni opportuna azione di risarcimento del danno da Lei causato alla Fondazione per l’assunzione della dott.ssa S. A. senza autorizzazione del CdA e si fa riserva di rivedere la posizione lavorativa della S. A. nell’ottica del contenimento della spesa per le risorse umane.
La informo, infine, che anche la Fondazione sta verificando se si siano messi in atto comportamenti inappropriati e giuridicamente rilevanti a danno della dott.ssa Catanese, anche in considerazione del suo grave stato di salute noto a tutti.
Distinti saluti
Walter Pellegrini
Questa PEC tra le tante che in preda a pulsioni di odio e cattiveria supera ogni limite.
Dunque secondo il “giurista” W. Pellegrini il Presidente, cioè il sottoscritto, informa il CdA che con due persone con competenze modeste era impossibile una programmazione di qualità a Villa Rendano. In campo era la sola Anna Cipparrone, che a dire il vero si spendeva per due.
La mia richiesta accolta dal Cda – ribadisco che la interpretazione dei poteri del Consiglio è per il mio omonimo minimalista se è lui, me assente, che fa e disfa a piacimento, è invece un tempio sacro quando legittimamente esercito i miei poteri, di Presidente e Direttore Generale.
Non ne ho fatto una questione dirimente.
La PEC va cosi spiegata: avrei dovuto attraverso un’agenzia di recruiting di Milano – dove sono reperibili competenze professionali non comuni – attendere la proposta di due nomi, selezionati, pagare il dovuto (almeno uno stipendio per ciascuno) poi fermare le macchine tornare in CdA a Cosenza e rifarmi autorizzare. Se non è uno scherzo è un sintomo pericoloso per chi sostiene questa bizzarra tesi.
Poi in ritardo – lo confesso – mi parlarono con entusiasmo di una giovane 24enne di Milano venuta per un’esperienza formativa presso il Museo multimediale Consentia Itinera. La osservai al lavoro, lessi un CV di eccellenza, e quindi le proposi l’assunzione avvertendola che Milano le avrebbe dato migliori opportunità.
S.A. accettò la proposta di lavoro e in meno di un anno ha realizzato i testi plurilingue per le opere del MAB e ha portato a termine brillantemente il Concorso PensamilaStoria da sola giacché malauguratamente la consigliera Catanese dovette assentarsi per alcuni mesi per ragioni di salute.
Oltre all’assurdità della PEC di Pellegrini W., invece degli apprezzamenti, ricevetti un messaggio della Catanese che diceva Non mi posso consentire di innervosirmi per una ragazzina di 24 anni che mi rammenta che lei è direttamente dipendente da te.
Era esattamente così, perché fu assunta come mia collaboratrice diretta.
La PEC di Pellegrini, che osa scrivere che la Fondazione con lui non licenzia nessuno, è una ipocrita e falsa mistificazione perché costringere a dimettersi una collaboratrice che ha ben meritato (ed ora si pensa di replicare con la dott.ssa Cipparrone) è un’azione indegna.