Un cortese lettore mi ha scritto lamentando che su I Nuovi Calabresi parli spesso e troppo della brutta storia della Fondazione violata e de ICalabresi con la mia direzione e linea editoriale cancellata.
Ha ragione, ma solo in parte, e siccome l’osservazione è fondata merita un chiarimento che per brevità farò come fosse l’elenco della spesa. In questo caso l’elenco dei danni.
- La Fondazione nasce con un programma minimo: dare delle risorse al Comune di Cosenza per realizzare o ristrutturare strutture pubbliche.
- Mario Occhiuto, con le migliori intenzioni del mondo, convince Sergio Giuliani a comprare e ristrutturare Villa Rendano.
- La Villa è uno “splendido contenitore”, ma dov’è il contenuto? Risposta rivelatasi falsa di Occhiuto – è la sua specialità, una dote per chi fa politica: ci penso io e farfuglia qualcosa che comprende il nome della città di Trieste.
- Non è Trieste, ma il Parco tecnologico di… presieduto dal suo amico Corrado Clini, che si è già impegnato con la Regione perché il Parco faccia da consulente a Calabriainnova.
- Quindi che c’entra Villa Rendano? Un po’ c’entra, perché serve come sede secondaria a beneficio del culo di Umberto De Rose presidente della qualunque.
- Dunque trovare “la mission” e i contenuti a Villa Rendano è problema mio, ma non previsto. Ma siccome sono un “buono” o un “fesso” – opto per la seconda – mi getto nella mischia, dò animo e corpo gratis per l’acquisto, la ristrutturazione radicale della Villa, in 7 mesi, e il 10 luglio del 2013 c’è l’inaugurazione con folto pubblico e autorità.
- Io abito a Roma; faccio per mesi il pendolare ogni settimana, ma è chiaro che c’è bisogno di una persona “fidata” che conosce Cosenza e che faccia l’ambasciatore della Fondazione.
- Walter Pellegrini si fa avanti, io sono come un fratello minore (ricambiato) del papà Luigi al punto di sentirmi ed essere accettato come membro della famiglia. Quindi WP inizia la sua collaborazione retribuita che sebbene non più necessaria arriva fino al 2021 compreso incrementata fino a € 45.000,00.
- Saltiamo a piè pari gli anni e arriviamo al febbraio 2020. Ho trascorso quasi due anni tra cliniche e ospedale per una serie di patologie che mi hanno tenuto ricoverato per mesi, anche in terapia intensiva, subendo 7 interventi di cui 5 complessi di cardiochirurgia.
- Ne esco vivo, per miracolo – parole dei medici – e malconcio. Non sto in piedi, perché i muscoli sono andati a ramengo, ho perso 15 chili, sembro dalle foto che mi ha fatto la mia splendida moglie, che ha stazionato per mesi nei corridoi ospedalieri (due Natali e Capodanni compresi), un “fantasma” con gli occhi allucinati.
- A mia moglie anche su consiglio dei medici – che mi hanno assistito con professionalità e dedizione (e non solo perché ero coperto da Assicurazione sanitaria) viene l’idea che bisogna cambiare aria. Via Roma, trasferimento a Cosenza dove, COVID permettendo, riprendo lentamente le forze.
- Non cambia volutamente nulla nel rapporto tra Fondazione e Walter Pellegrini perché considero doveroso non creargli difficoltà di ogni genere, comprese quelle economiche. WP farà tutto il contrario con me e mi ingiunge, pena “il prelievo giudiziale” di restituire la macchina della Fondazione che non era a mio esclusivo uso (già messa a disposizione da 15 giorni) e mi comunica che il solo benefit costituito dal canone di affitto di un piccolo appartamento di € 600,00 era da subito a mio carico.
- Per dare un minimo di credibilità alla rapina della Fondazione e all’obiettivo finale (chiusura neppure comunicata al Direttore e fondatore de ICalabresi) con i suoi compari, tutti traditori di rapporti di lunga data con il sottoscritto, per questo da me chiamati a fare parte del CdA) WP in preda ad una eccitazione cattiva, per aver recuperato il ruolo di “capo” senza averne diritto, inizia a produrre falsi e invenzioni campate in aria.
- Tutti – politici, elites dei miei stivali, logge più o meno deviate, la stampa al completo, ecc – tacciono. Si segnala per lo zelo Franz Caruso mio ex tremebondo “amico”, il sen (???) Mario Occhiuto e tanti altri.
- Non mi resta che decidere: lasciar perdere perché già tre mesi prima avevo preannunciato le mie dimissioni, giacché le risorse lasciate con il testamento da Giuliani non erano sufficienti a sostenere i costi gestionali di Villa Rendano (da me tenuti sotto controllo e al mio arrivo tagliati di € 125.000,00 per contratti non da me firmati e conosciuti) o cercare di reagire?
- Scelgo per ragioni varie, ma non per interesse personale – dichiaro da subito che non tornerei mai a dirigere la Fondazione – di portare in giudizio i pirati, al Tribunale di Roma (evito accuratamente quello di CS).
- La guerra continua con tre processi civili e con un’imminente denuncia penale alla Procura della Repubblica di Roma. Costi economici per me esuberanti e imprevisti, una condizione di stress che un noto cardiologo ritiene di dover refertare avvertendo dei possibili rischi gravi per la mia salute di “vulnerabile”.
- Non posso lasciare Cosenza che mi ha deluso e sento ostile (sbagliando) perché mia moglie romana non è una valigia sempre pronta e quindi molto per caso apro un blog con l’idea remota di farne I Nuovi Calabresi, che sorprendentemente viene letto in tutt’Italia con numeri proporzionalmente vicini a quelli del progenitore dato in dono ai redattori.
- È l’imprevisto che impedisce ai traditori esecutori e mandanti di passare inosservati e fare i loro “porci comodi”.
- Programmi per il futuro? Chiudere con l’auspicata cacciata degli intrusi a “calci in culo” la vicenda che vi ho raccontato con tutti i documenti possibili su I Nuovi Calabresi e appena possibile lasciare la mia città natale per non tornarci mai più. Con una promessa: se potrò questa storiaccia, che non fa bene al buon nome della città, anche ingiustamente verrà raccontata da un giornalista famoso, ovviamente retribuito con trasparenza, perché nel futuro la vita dei rapinatori e dei mandanti sia almeno resa pubblica e nota a chi fuori della Calabria in quest’occasione – parlo della stampa nazionale e delle istituzioni nazionali – oggi può dire che della nostra terra “non frega niente a nessuno”.
- Rischia di essere un “libro nero”, ma potrebbe essere utile per fare di Cosenza una città “bianca”, trasparente, degna della sua storia e anche della sua tradizione politica, resa vivibile per chi non vuole altro se non di godere di tutti i diritti che nel resto d’Italia sono rispettati.
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Buongiorno, io non la conosco personalmente, ma conosco tutte le tristi vicende di villa Rendano. Acquistata e ristrutturata con una filisofia di violenza e una tecnica distruttiva ( chissà come dormivano bene in soprintendenza) da Italgas, l’acquisizione da parte della fondazione e l’immenso lavoro di ridonare la sua identità alla villa, il lavoro di divulgazione e di incubatore della fondazione seguito costantemente e divulgato tra amici vicini e lontani.
Conosco il senatore Mario Occhiuto ( hai me) che ha la capacità di distruggere tutto ciò che tocca e la grandissima capacità di uscirne sempre in piedi.
Conosco cosa significa essere “silurato” dalle persone che si ritiene amici quando si hanno seri problemi di salute.
Condivido e apprezzo moltissimo la sua voglia e necessità di raccontare, e sono d’accordo con lei vanno raccontati i fatti e detti i nomi, altrimenti si fa il loro gioco e pertanto si diventa complici