Avevo scritto nella presentazione del progetto innovativo per I Nuovi Calabresi che nella scalea dei nostri interessi avremmo messo un po’ da parte la vicenda della Fondazione, de ICalabresi e o eventi riconducibili a quella storiaccia iniziata il 30 maggio 2022.
C’è un motivo per non rispettare questo intendimento solo quando serve. Ho potuto conoscere da poco dati non riservati ma a me ignoti che, attualmente in fase di esame, per un’azione in sede penale. Non anticiperò nulla di quello che potrebbe essere utilizzato in quella sede.
Che cosa emerge da quella fonte ufficiale?
La fondazione dichiara che la sua missione primaria è di stabilire relazioni positive con le forze politiche e sociali.
Il Sindaco Franz Caruso ha ricambiato questa “dichiarazione d’amore” per tutti coloro che hanno coperto la presa di possesso della Fondazione, Franz Caruso stesso e Mario Occhiuto in primo luogo, firmando un accordo con il quale il Comune per la prima e sola volta dovrebbe dare contributi economici alla Fondazione usurpata dal suo amico massone WP.
Non accadrà perché il Comune è obbligato a un severo piano di risanamento, ma è una delle prove che Franz Caruso pensa di allargare le cerchia dei suoi supporters, senza badare ai valori di trasparenza e correttezza. Gli servirà l’aiuto della Massoneria per non farsi macchiare da questa brutta vicenda che lo vede coinvolto sul piano politico e quasi sicuramente su quello giudiziario. Mario Occhiuto ha altri protettori in Calabria e a Roma (alcuni, senza poterlo provare, parlano di Opus Dei).
Tutta questa mobilitazione per fare credere, prima che uscisse I Nuovi Calabresi, che l’azione concordata tra i quatto membri del CdA, per bocciare un bilancio perfettamente in ordine senza esaminarlo, perché da esso risultava che tutte le attività di qualità – non presentazioni di libri di “amici” – erano per la prima volta a costo zero, con un impegno al quale non era tenuta, in partnership con altri autorevoli istituzioni, la direttrice di Consentia Itinera aveva curato la partecipazione a più bandi nazionali e regionali vincendone diversi per importi di centinaia di euro. Non la sento da mesi come non ho sentito tutti coloro che hanno fatto ICalabresi pensando che togliendomi di mezzo con la coda tra le gambe il gentiluomo Walter Pellegrini sarebbe stato più clemente e generoso. Uno sbaglio colossale e imperdonabile.
Come non bastasse è stato elaborato e approvato un bilancio con il fine di fare emergere un passivo “bomba” costruito con molta fantasia, con altrettanta mala fede e una dose abbondante di ignoranza.
La sottolineatura del grosso debito maturato in 10 anni superiore a € 7milioni di euro non si è creato per la mia gestione dissennata. La Fondazione era nata con un capitale di soli € 10.000,00 perché il contributo al Comune sarebbe venuto dal portafoglio di Sergio Giuliani. Ma poiché Sergio voleva la fondazione per ricordare i genitori, sia l’acquisto di Villa Rendano sia la sua ristrutturazione pagati direttamente dal fondatore dovevano essere registrati come prestiti a lungo termine, quindi solo formalmente debiti.
I contributi annui per la gestione di Villa Rendano al netto delle attività e dei progetti erano pari a € 250.000,00 che dovevano coprire i costi della gestione dell’immobile pari da soli a € 160.000. Io nella veste di Direttore Generale con potevo sforare il contributo (poi ridotto a € 200.000!) anche se avessi voluto.
È stata inventata una mala gestio inesistente solo per dare una motivazione, ancorché falsa, di una inventata disastrosa gestione da parte mia.
Infine per non scoprire tutte le carte mi limito a dire che la srl Calavria di proprietà della Fondazione che editava iCalabresi, definiti “un danno economico”, risulta a bilancio una minusvalenza di € 320.000,00 dopo lo scioglimento. È bizzarro che una srl che in un anno aveva rivalutato il capitale da € 20mila a € 320mila, se fosse stata un fallimento non avrebbe potuto essere iscritta alla voce “perdite”.
In realtà il valore di Calavria e de ICalabresi era salito in un anno a 500mil euro, letteralmente gettati al vento.
Sempre nei documenti ufficiali della Fondazione ICalabresi ceduti a tre redattori con un contributo annuo una tantum di € 100mila Iva compresa viene così definito con il compito di “Realizzare servizi giornalistici a favore della Fondazione”.
Vedere ICalabresi, giornale di inchiesta libero senza vincoli, se non il rispetto della Legge, trasformato in una specie di house organ fa rabbia e mi richiama alla mente il titolo del generale Vannacci Il mondo al contrario.