Non sono mai stato tenero con il PD sia a livello nazionale sia in quello locale, che è da sempre in mano a Nicola Adamo e Bruno Bossio con una squadra di fedelissimi, per convinzione o convenienza non è dato sapere.
Ho salutato con fiducia la vittoria della Schlein, ma pochi mesi sono bastati per capire che una cosa sono le promesse, altro i fatti.
A livello locale, per coerenza, avevo apprezzato la nomina di Maria Locanto e sebbene in tanti mi avvertissero di andarci piano con queste forse inutili ma generose aperture di credito, confidavo che facesse sentire almeno l’“odore” del “nuovo” PD.
Fiducia mal posta, una replica meno importante di quella che ha consegnato la Fondazione Giuliani ai suoi necrofori (in vulgo, becchini).
La Locanto ha parlato una sola volta dopo l’espulsione dalla giunta di Maria Pia Funari con una dichiarazione così ingarbugliata, ai limiti dell’esoterico, da lasciare interdetti persino i cultori delle belle lettere e della filologia romanza.
È cosa buona che questo PD sopravviva così com’è? No, è indecente, pernicioso, soprattutto non è neppure per un tratto il partito di sinistra, riformista e soprattutto non toccato dai guasti e dai frutti della cattiva politica.
Se questo è il risultato dell’impegno di Boccia, che è stato lo sponsor di Franz Caruso e tutto impacchettato dei citati Adamo e Bossio, immagino compresa la Locanto, è consigliabile o che si occupi del PD in Valle d’Aosta – è un terreno più fertile – o cambi mestiere e componga con la moglie aspirante star televisiva una coppia che provi a somigliare come controfigure a Fred Astaire e Ginger Rogers.
Ora – al di là della personale disistima, che vale solo per me, per questa squadra politica temuta ma non amata e stimata, è un bene per la politica calabrese questo racconto horror dell’attuale PD?
Paradossalmente chi non ama la destra, senza demonizzarla, è obbligato a sperare che il PD nato nel mistero come “una cosa”, poi PDS, DS e infine, non si sa per quanto tempo ancora PD, si liberi dal marciume che specie in periferia, Calabria in testa, lo deturpa, che dia spazio ad una classe dirigente giovane e qualificata, che non sia figlio, nipote, cameriere, portaborse di nessuno, che voglia ridare dignità alla politica della sinistra riformista che non è rappresentata né dalla volenterosa Schlein né dal cangiante e azzimato Giuseppe Conte.
Manca su questo lato politico, il PSI, non la brutta copia odierna che nessuno riconosce come erede del partito di Nenni, Pertini, Mancini Giolitti e Craxi (al netto dei tossici craxini), che nell’eccitazione vandeana degli anni di mani pulite (de che?) è stato rappresentato come una banda di malfattori, amputando in modo irreversibile lo schieramento progressista.
Non è possibile creare a tavolino partitini che sono sinistra centro destra, cioè nulla vestito di nulla, Renzi e Calenda compresi. Siamo obbligati, almeno quelli che hanno ben chiara la differenza che passa tra sinistra e destra, non a sperare che il PD si rigeneri con una passatina di cerone stile Berlusca, ma che cambi radicalmente, che prenda atto che il progetto di Veltroni è fallito, che il recupero di voti e credibilità con gli stessi volti e le stesse giravolte ciniche non è possibile.
Molti, quando la DC sembrava inaffondabile, si domandavano sgomenti – io tra questi – “moriremo tutti democristiani?”.
Ora quei nomadi progressisti oggi si chiedono “moriremo tutti fratelli d’Italia?”, perché come alternativa c’è un deserto, campi spellacchiati presidiati da sempiterni e inaffidabili guardiani?
Peraltro questi nomadi dell’area progressista, qui in Calabria, a Cosenza in particolare debbono temere – per il solo fatto d’esistere – Mario Occhiuto, che non mi pare abbia le phisique du role del brigante o piuttosto Nicola Adamo e Bruno Bossio in Adamo? A naso entrambi, che poi gratta gratta sono tutti una sola famiglia.
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La frase che citi ma..molto usata da me’ E’ FECCIA PC. e basta… Povera Italia 🇮🇹