Catanzaro nell’era Fiorita vive non solo un’epoca di mala-amministrazione, trasformismi, inettitudine politica delle ex forze anti-sistema (vedi il M5S) e mancette agli amici degli amici, ma anche un’epoca di eventi “bizzarri” che fuori dalla Calabria sono difficilmente comprensibili.
Succede, quindi, che uno storico esponente del Pd, Valerio Donato, diventi il candidato della Lega e di Forza Italia alle comunali, salvo costituire un anno dopo le elezioni il gruppo Azione con altri due consiglieri, anch’essi candidati con la coalizione di centrodestra, venendo poi gli stessi continuamente corteggiati dai maggiorenti fioritiani per far loro da “stampella” in sostituzione del sempre più inviso consigliere Antonello Talerico, oggi spina nel fianco del Sindaco.
Succede anche che a fronte della costituzione della facoltà di medicina a Crotone, il sindaco di Catanzaro si trinceri nel silenzio più assoluto, nonostante l’Università Magna Graecia stia andando a ramengo per colpa degli intrallazzi del Pd – suo alleato. I maligni sussurrano che il silenzio del Sindaco sia motivato dalla volontà di non infastidire Nicola Leone, rettore dell’Unical, università dove Fiorita è professore associato (e forse brama essere ordinario?), ma noi alle malelingue non vogliamo credere.
Da ultimo, ma non ultimo, accade che una sessuologa, amica del cognato del Sindaco, venga assunta nel già costoso staff sindacale e che le esponenti della maggioranza sbraitino pubblicamente additando di sessismo chi ha dato la notizia, salvo poi tacere completamente quando il Comune stesso ha “premiato” un tenente colonnello della polizia municipale a giudizio per violenza sessuale su una collega. Proprio quest’ultima “contraddizione” merita un approfondimento.
Tarantino, un intoccabile?
Parliamo di Salvatore Tarantino, tenente colonnello della polizia municipale di Catanzaro, nel ruolo dal 2013. Formalmente un “dipendente di categoria D – istruttore direttivo di vigilanza”, nonostante abbia solo un diploma di perito commerciale.
In passato è stato politicamente molto vicino all’allora esponente di spicco di Forza Italia, Mimmo Tallini. Entrambi sono stati condannati in primo grado nell’ambito del processo “Multopoli” nel gennaio del 2022, rispettivamente a 3 anni per Tarantino (la Procura di Catanzaro aveva chiesto 8 anni) e a 1 anno e 6 mesi per Tallini. Secondo la Procura di Catanzaro, nell’ambito di “Multopoli”, esponenti politici e ufficiali della polizia municipale “per acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti”.
Tarantino viene condannato per due episodi di multe “sistemate” che riguardano, per l’appunto, l’allora assessore regionale Tallini. Per i giudici di primo grado risulta provato che “per annullare un preavviso di accertamento, Tarantino, su mandato di Tallini avrebbe attestato o fatto attestare una ragione giustificativa inesistente e comunque irrilevante”. Probabilmente in appello il tutto si prescriverà.
Finita la parentesi “talliniana”, Tarantino nel 2020 ha sposato la causa di Baldo Esposito, consigliere regionale eletto con la lista “Casa delle libertà” e divenuto presidente della commissione regionale cultura. Il figlio di Tarantino, Antonio, è divenuto “autista al 50%” di Esposito il 10 agosto 2020, con un compenso di € 14.353,44 lordi annui.
Finita pure la parabola politica del prode Baldo, la Tarantino’s family si sarebbe avvicinata all’attuale segretario regionale di Azione (con qualche problemino a Filadelfia), il vibonese Francesco De Nisi.
Il concorso vinto dal “baby” Tarantino
Una piccola parentesi: proprio nel vibonese, a Soriano Calabro, Antonio Tarantino ha vinto un concorso per 1 posto da “istruttore direttivo di vigilanza” a tempo pieno e indeterminato bandito dal Comune nell’aprile del 2022.
Il “baby” Tarantino ha sbaragliato i numerosi competitor, tra cui l’attuale consigliere provinciale di Forza Italia, Carmine Franzè, nonostante avesse solo un diploma e nessun altro titolo che gli desse ulteriore punteggio. E invece, ha preso i voti più alti sia alla prova scritta (27/30, unico su 29 candidati) che alla prova orale (29/30, unico su 20 candidati), vincendo il concorso con ampio distacco.
A presiedere la commissione concorsuale c’era Andrea Niglia, ex sindaco di Briatico (amministrazione poi sciolta per mafia) ed ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, nella sua qualità di dipendente del comune di Zungri.
Proprio il concorso e l’assunzione di Niglia ha portato il medesimo ad essere coinvolto nell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Maestrale-Carthago”. Secondo la Dda di Catanzaro avrebbero consegnato a Niglia “copia dei quiz della prova preselettiva, nonché le domande delle successive due prove scritte, nello specifico la prima prova scritta consistente nella redazione di un tema o di domande a risposta aperta (svoltasi in data 13.09.2019) e la seconda prova scritta di carattere pratico, consistente nella redazione di un atto amministrativo (svoltasi in data 03.10.2019) del concorso pubblico per l’assegnazione di un posto di istruttore direttivo presso i servizi demografici”.
Inoltre, con sentenza numero 205/2018 emessa dal GIP di Catanzaro nell’ambito del filone “abbreviato” del processo “Costa Pulita”, Andrea Niglia era già stato condannato a due anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso per aver agevolato la cosca Accorinti, all’epoca unita a quella dei Bonavita. Niglia è stato prescritto in appello, ma negli atti della Dda di “Maestrale-Carthago” viene definito “correo della locale di Zungri e legato alla cosca Bonavita della ‘ndrina di Briatico” (Fermo Maestrale del 8 maggio 2023, pag. 2872).
Tornando al concorso di Tarantino, va aggiunto un ulteriore piccolo particolare: il Comune di Soriano Calabro è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel giugno del 2022, dopo l’indizione del concorso. Nella relazione prefettizia allegata al decreto di scioglimento si legge che: “Dalle notizie acquisite dalla commissione di indagine, viene sottolineata dal prefetto la preminente responsabilità del primo cittadino (Vincenzo Barone, ndr) che ha assunto il ruolo di principale referente per le locali consorterie”. Insomma, un bell’ambientino. Potrà bastare a rendere il concorso “chiacchierato”? E la commissione prefettizia nominata nel giugno 2022, guidata dal Prefetto a riposo Vittorio Saladino, come mai ha ritenuto che un condannato per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso e interdetto dai pubblici uffici potesse continuare a svolgere il ruolo di presidente di commissione giudicatrice di concorso pubblico?
L’accusa di violenza sessuale
Nel febbraio del 2022, Tarantino padre è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale nei confronti di una collega. I fatti risalgono al 26 settembre del 2018 quando Tarantino avrebbe afferrato il collo della giovane collega per poi baciarla contro la sua volontà.
Secondo la Procura di Catanzaro Tarantino, abusando della sua qualità di tenente colonnello e dei suoi rapporti per ragioni di ufficio con la persona offesa “con violenza consistita nella repentinità dell’azione tale da non consentire alcuna difesa alla vittima”, avrebbe costretto (…) agente di Polizia locale del Comune di Catanzaro a subire atti sessuali, consistiti in un bacio sulla bocca, durato per diversi secondi”. “L’ho baciata, non violentata” si sarebbe giustificato Tarantino davanti al Gip.
Il medesimo, secondo la Procura, sarebbe stato aiutato dall’allora Comandante (oggi in pensione) della polizia municipale Antonio Salerno ad eludere l’attività investigativa.
Anche il Comune, sotto l’amministrazione Abramo, ha provveduto nel 2019 ad “ammucciare” la cosa, prima sospendendo il procedimento disciplinare nei confronti di Tarantino e Salerno (protocollo riservato n. 30080 del 25 marzo 2019) e poi disponendo la mobilità provvisoria della vittima di violenza presso altro ufficio (su sua richiesta, la quale paventava profondo disagio nell’ambiente lavorativo a seguito della denuncia presentata).
La ragazza oggi non lavora più in Comune, probabilmente perchè dopo la denuncia è stata accerchiata dalla più profonda solitudine, anche da parte di tutte le istituzioni che sul sessismo e la violenza contro le donne si limitano alle passerelle.
Che imbarazzo per la Giordano
Nel dicembre del 2022 la Giunta Fiorita ha autorizzato la costituzione di parte civile del Comune nei confronti di Tarantino (pur rimanendo sospeso il relativo procedimento disciplinare). Assente alla deliberazione l’allora assessore Aldo Casalinuovo, che di Tarantino fu avvocato nel processo “Multopoli”, le cui indagini, per chi non lo sa, furono fatte proprio dall’allora dirigente Digos, Marinella Giordano, oggi assessora con delega alla polizia municipale della Giunta Fiorita.
Sempre la Giordano è consigliera di fiducia dell’Università del Pd, la Magna Graecia di Catanzaro. L’incarico comprende l’accogliere segnalazioni e offrire informazione, consulenza e assistenza a persone che denunciano condotte vessatorie e molestie, anche sessuali, in Ateneo.
C’è da chiedersi come Marinella Giordano possa spiegare alle studentesse universitarie che un tenente colonnello a giudizio per violenza sessuale, un mese dopo la costituzione di parte civile del Comune contro di lui, possa ricevere dal “settore polizia municipale” (la cui delega assessorile è in capo alla stessa Giordano) il rinnovo della “posizione organizzativa” da 10.200,00 euro annui per il 2023? E che la medesima sia rinnovata con pari beneficio economico anche per il 2024? (da ultimo con determinazione n. 128 del 12 gennaio scorso)?
Forse anche la Giordano e il pollaio fioritiano, prima di urlare al sessismo per nomine campate in aria (vedi sessuologa) nello staff del Sindaco, dovrebbe occuparsi dello scempio che vivono le vittime di violenza che “osano” denunciare, mentre i presunti “carnefici” vengono “premiati” con i soldi pubblici.