Il laboratorio centrista che si è venuto a creare a Vibo Valentia desta interesse a più di un osservatore perchè, molto più che altrove, sembra che le forze staccate dai due poli tradizionali e ora unite possano giocarsi seriamente una partita elettorale realmente competitiva. A capeggiarle Francesco Muzzopappa, classe 1960, originario di San Calogero, avvocato penalista dal 1991, candidato regionale della Lega nel 2021 e oggi, per l’appunto, candidato sindaco e frontman dei centristi alle prossime comunali di Vibo Valentia. L’ho raggiunto per qualche domanda a bruciapelo.
Il polo di centro si è dimostrato, ad oggi, un raggruppamento di sigle e personalità abbastanza litigiose, con stracci volati a volte anche a mezzo stampa. Riuscirà Francesco Muzzopappa a tenere tutti a bada?
Quello che c’era di commestibile è andato già via, anche con vuoto a perdere. Quello che invece è rimasto ed è la gran parte della coalizione originaria. Abbiamo perso due pezzi che non ci mancano affatto. Quello che rimane è granitico. È una coalizione assolutamente ben salda in ogni sua componente, anche con riguardo ai programmi che andremmo a stilare e, quindi, a quell’idea di città che abbiamo noi.
Alle elezioni politiche del 2022 il Terzo Polo di Renzi e Calenda nella città di Vibo Valentia prese il 4,5%. Non c’è il rischio, tenuto conto che si voterà contestualmente alle europee, di una polarizzazione del voto tra destra e sinistra e una dis-attrattività del centro? Insomma, lei rischia di rimanere col cerino e col centrino in mano?
Forse, può darsi pure questo perchè in politica non bisogna mai escludere niente, ma certo la percentuale non sarà al 4% ma non meno del 30-35%. Se questo equivale a dire che rischiamo di rimanere con il cerino io non lo so, però le percentuali che noi ci aspettiamo sono di gran lunga maggiori della volta scorsa.
Lei ha dichiarato di stimare personalmente la sindaca uscente ed esponente di Forza Italia, Maria Limardo. Come valuta, invece, politicamente il suo operato amministrativo?
Io sono molto chiaro sul punto. Io la stimo. Dal punto di vista amministrativo devo dire la verità, in gran parte l’ho anche apprezzata per quello che ha fatto. Quello che non mi sta bene è che ad un certo punto la Limardo sia stata preda di un sistema che oggi possiamo dire probabilmente lavorava alle sue spalle e anche a sua insaputa. Dico probabilmente perchè a tratti io personalmente avevo avuto l’impressione che lei fosse parte integrante di quel pensiero. Oggi devo rivedere questo mio pensiero e devo dire che la Limardo per un buon 70% ha lavorato diciamo discretamente.
Ma chi faceva parte di questo sistema?
I nomi sono noti a tutti non c’è bisogno che io li dica. Se sarà necessario in campagna elettorale farò anche i nomi. È di tutta evidenza, chi è attento alle vicende politiche vibonesi si renderà perfettamente conto. Nel mio messaggio inaugurale ho parlato di “pupi” e “pupari”. È facile capire, anche in esito a quella che è stata la sorte della sindaca, chi sono.
Il candidato sindaco del centrodestra, Roberto Cosentino, ha detto che a Vibo Valentia vuole cambiare le cose perchè la città ha avuto un ruolo marginale ma, probabilmente, avrà al contempo come candidati a suo sostegno quasi tutti i consiglieri uscenti dell’attuale maggioranza consiliare. Per la Limardo è uno “sprovveduto”, lei come lo giudica?
Non lo conosco, devo dire la verità. Nè personalmente, nè come politico, nè come professionista e dirigente regionale. Devo dire che la definizione che ha dato la sindaca Limardo che lo ha qualificato come “sprovveduto” la dice lunga sulle contraddizioni che attanagliano il centrodestra. Una cosa è certa, o è sprovveduto lui e, quindi, se ne devono andare a casa i politici locali oppure dice sciocchezze lui e, quindi, il centrodestra sta propinando alla popolazione vibonese uno sprovveduto a sindaco. Non si può scappare.
A proposito, Vibo Valentia esprime l’assessore regionale allo sviluppo economico, Rosario Varì, ed il presidente della commissione regionale sanità, Michele Comito, ma molti lamentano scarse ricadute del loro operato sul territorio cittadino. Cosa ne pensa?
Vale esattamente quello che ho detto prima. Io so che Vibo è una città depressa. So che finanziamenti per opere strutturali non ne arrivano. Il candidato sindaco Cosentino dice che Vibo è fuori dai tavoli regionali. Ma se la responsabilità è della politica, ma colpa è anche sua come dirigente. Sono in perennemente contraddizione. Io non la vedo buona questa campagna elettorale per il centrodestra. Penso che alla fine qualcuno dovrà pagare un prezzo politico per quello che stanno dicendo.
Ci tengo ad aggiungere un’altra cosa.
Dica…
La Limardo è caduta per un accordo trasversale tra i soggetti che se ne sono andati dalla coalizione di centro e i famosi “pupari” che stanno dietro la Limardo. Perchè se si considera che la giustificazione di questi soggetti qual è stata? Siccome non c’è la Limardo, il quadro politico è cambiato.
Però avvocato, se lei dice che dietro la Limardo ci sono i “pupari”, allora la Limardo era una “pupa”?
Quando mi riferisco ai “pupari” mi riferisco al sistema. Ad un certo punto pensavo che la Limardo fosse parte integrante di quel sistema. Come ho detto, ho dovuto rivedere il mio pensiero strada facendo. Penso che la Limardo non può ritenersi parte integrante di quel sistema, ma deve essere una vittima, se poi è consapevole o inconsapevole questo non lo so. Certo è che quel sistema che ha operato dietro la Limardo avrà fatto un accordo trasversale con Luciano e Bevilacqua, i quali hanno giustificato il loro passaggio nel centrodestra con il passo indietro della Limardo.
Il M5S nel 2019 prometteva di fare una opposizione dura e pura, ma il suo capogruppo durante questa consiliatura ha visto la figlia divenire dirigente comunale e, quindi, nessuna barricata è stata mai fatta, facendo svanire ogni tentativo di sembrare “duri e puri”. Non ritiene utile per un sindaco avere, invece, una opposizione più, perlomeno, percettibile, se non intransigente?
Certo, dovrebbe essere esattamente così. Lasciamo stare i 5 stelle, ma Stefano Luciano che è stato il candidato a sindaco del centrosinistra e ora sta dicendo che l’opposizione la faceva alla Limardo e non al sistema. Perchè se se ne è andata la Limardo ed è passato da un’altra parte, vuol dire che con tutto il resto andava d’accordo, solo con la Limardo no. Queste sono contraddizioni importanti. La campagna elettorale che faremo riuscirà a dare conto al corpo elettorale dello spessore morale di ciascuno di noi e anche politico. Il grado di coerenza di cui ciascuno di noi è dotato verrà fuori.
Mi dica tre questioni prioritarie che il polo di centro intenderà affrontare se governerà la città di Vibo.
Io le dico quello che farò all’inizio del mio insediamento. Punto primo: organizzerò un incontro con tutti i bambini speciali che hanno disabilità e con i loro genitori. Questi bambini e questi ragazzi devono sentire quanto sono importanti per me e per la nostra coalizione. Il nostro affetto deve tramutarsi in comportamenti concreti. Non è possibile che un genitore debba sopportare costi enormi per fare fronte alle esigenze di tipo quotidiano di questi bambini e di questi ragazzi solo perchè gli apparati burocratici o anche all’A.s.p. non funziona niente. Li vorrò abbracciare uno per uno per fargli capire quanto sono importanti.
Dopodichè ci vorrà uno studio della situazione che andremo a trovare. Posso dire che nel nostro programma c’è quello di verificare le opere in cantiere. Ci sono un sacco di cantieri che allo stato sono fermi e non sappiamo perchè. Poi penseremo alle infrastrutture. Bisognerà migliorare le strade, intervenire sulla rete fognaria. Dovremmo intervenire per soluzioni definitive. La rete idrica e quella fognaria dovranno essere rinnovate completamente.
Bisogna intervenire anche sulle strade. Vibo Marina con Vibo Valentia dovrà essere collegata con strade allargate. La carreggiata dovrà essere allargata. Non è possibile che ci voglia mezz’ora o di più. La stessa cosa vale per il tratto di Porto Salvo verso Vibo. Sono tutte cose che migliorano la qualità della vita dei cittadini. Dobbiamo applicarci e realizzarli questi progetti.
Senta però nell’arco di tutta questa intervista non è mai uscito il nome di Enzo Romeo. C’è una possibilità di amorosi sensi in ottica di ballottaggio? Lei vede come “nemico elettorale” solo il centrodestra?
Io non sono uno sbruffone. Io ho rispetto per tutti i candidati. Mi rendo conto che ognuno di noi ha delle possibilità, io non faccio i conti in tasca agli altri. Io penso già di vincere nel girone di andata e, quindi, il ritorno non dovrebbe esserci, ma se ci fosse, al ballottaggio ci arriverei io. Lo dicono i numeri, lo dice l’entusiasmo che c’è intorno a noi. Abbiamo ottimi candidati, professionisti, gente che vive la politica con spirito di servizio. Abbiamo una squadra che secondo me merita di vincere.