Ricordate Roberto Benigni nei panni di Jonny Stecchino?
“Se vai a Palermo – diceva – non toccare le banane”. “Il problema di Palermo – aggiungeva – è il traffico”.
A Crotone – se volessimo parafrasare Benigni – non parlate di archeologia. Nel Capoluogo pitagorico da cui anche i Medici cubani sono scappati dal pronto soccorso dell’Ospedale, con un’economia asfittica e strade e ferrovie abbandonate, nell’immaginario collettivo, il vero problema sociale sembra essere il Crotone Calcio e lo stadio comunale “Ezio Scida”.
Per renderla funzionale alla Serie “A”, la struttura sportiva è stata appesantita da alcune balconate “provvisorie” che a detta della Sovrintendenza archeologica andrebbero smontate perché come nell’area del vicino Ospedale sono tombati vari reperti archeologici che andrebbero, invece, salvaguardati. Adesso che il Crotone è tristemente in C1, la nuova sovrintendente Stefania Argenti ha chiesto la demolizione delle strutture mobili provocando l’ennesima tempesta da parte dei soliti paladini da tempo impegnati in quelle battaglie di campanile che, politicamente, riescono a produrre consensi. “Se smonti le tribune, noi Crotonesi pretendiamo di vedere in breve tempo la valorizzazione dei reperti che tuteli, altrimenti sarà la solita promessa non mantenuta e il solito giochino di dispettucci fra enti e parti politiche”. Dimentico del fatto che, per fortuna, la Sovrintendenza ai Beni Archeologici non deve rispondere alla politica, è Enzo Familiari consigliere provinciale e comunale ad accendere la miccia contro la Sovrintendente.
Purtroppo a Crotone non si è parlato e non si parla con la stessa attenzione dell’arrivo dell’esercito che dopo circa 25 anni di veleno dovrebbe bonificare Crotone dalle scorie radioattive, eredità di quel Polo chimico che avvelando il territorio ha prodotto per un discreto periodo economia. Anche con l’aiuto della ‘ndrangheta le scorie avvelenate sono state tombate un po’ ovunque, nel castello di Carlo V e, secondo alcune voci pure nei verdi boschi della Sila piccola, nel Parco nazionale. Adesso, lo Stato è pronto a bonificare il territorio crotonese intervenendo economicamente in un lavoro che, probabilmente, toccherebbe a quell’Eni che anche nel Crotonese ha guadagnato fior di quattrini. È il generale Emilio Errigo, commissario straordinario per gli interventi e riparazione del danno ambientale di Crotone Cerchiara e Cassano recentemente nominato dal Governo per sanare il sanabile. Pur non avendo sino ad oggi creduto molto in questi tipi di “Messia” questa volta spero faccia presto e bene. Negli ultimi anni le morti per tumore sono state tantissime nel Crotonese e non sono pochi a correlare queste morti con le scorie tombate.
Quando un paio di lustri fa l’archeologa Margherita Corrado denunciò le scorie nel Castello facendolo chiudere ai visitatori fu descritta come il male assoluto della sua città. Adesso speriamo che la stessa sorte non tocchi a Stefania Argenti. Altrimenti vorrà dire che invece del traffico e delle banane a Palermo, per Crotone il problema sono gli archeologi.