Hanno fatto il giro d’Italia le immagini risalenti alla settimana scorsa riguardanti l’alluvione che nella notte del 21 ottobre ha colpito il lametino portando ad oltre 150 interventi dei vigili del fuoco e danni per diversi milioni di euro ad abitazioni, strade e aziende. Tristemente iconica è stata, altresì, quell’auto sulla strada statale 280 dei due mari che collega Catanzaro a Lamezia Terme che è finita in una voragine venutasi a creare per il crollo del piano stradale.
Dal 1996 al 2023 in Calabria sono morte 30 persone a causa di tragici eventi climatici e dissesto idrogeologico. Come è noto, nonchè comprovato da diversi studi e ricerche, la Calabria è una delle Regioni italiane a maggior rischio in questo senso. “In Calabria il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rappresenta un problema di notevole importanza” si legge sul sito della Protezione Civile calabrese.
Eppure il Consiglio regionale della Calabria, tenutosi il giorno dopo l’alluvione nel lametino, non ha proferito parola sulla questione, sui possibili rimedi e misure di sicurezza da attuare, sui danni a cittadini e imprese. Insomma, la politica regionale se ne è lavata le mani.
A rendere iper-attivi i politici di Palazzo Campanella sono, invece, le varie nomine fiduciarie, portaborse, autisti e assunti con co.co.co. che gravano sul bilancio regionale ma che consentono di perpetrare clientela (spesso, a scapito del merito) e a far contenti gli amici degli amici. Assunzioni che hanno avuto un picco nel mese di settembre appena trascorso.
La “mandrakata” di Mancuso nel giornaletto del Consiglio regionale
Per chi non lo sapesse (si suppone, la maggior parte dei calabresi) il Consiglio regionale della Calabria è editore, nella persona del Presidente del Consiglio, della testata online registrata “Calabria On Web” che dovrebbe informare i cittadini sull’attività dell’Ente. Certo, la poco seguita pagina social del giornale suscita una certa maliziosa ironia, dato che una volta aperta si legge “Calabria on web é il magazine istituzionale on line di notizie, interviste e approfondimenti del C”.
Ilarità a parte, in piena estate (il 16 luglio scorso) è stato deliberato dall’Ufficio di Presidenza guidato dal poco-leghista Filippo Mancuso una modifica del regolamento della testata in modo che si potessero inserire nella segreteria di redazione tre giornalisti esterni al Consiglio regionale. Insomma, un ampliamento delle “assunzioni” fiduciarie, nel silenzio generale.
Tra questi anche l’ex consigliera comunale di Catanzaro (fino al 2022, eletta con il centrosinistra), Cristina Rotundo, poi non rieletta, nonostante i 422 voti ottenuti. Il suo incarico prevede un compenso di 16.490,13 euro lordi annui, come si evince dalla determinazione del Settore Risorse Umane del Consiglio regionale N. 473 del 10 settembre scorso, ma di articoli a sua firma sulla testata se ne leggono ben pochi.
Gli altri nominati sono l’antropologa Patrizia Giancotti ed il cosentino Francesco Mannarino, co-direttore di “Calabria Diretta News”, testata che contiene un suo excursus professionale e dal quale si evince che il medesimo vanta “diverse esperienze a Milano ed una collaborazione, negli anni, con il “Messaggero” di Roma, tra jet set e serate nella Capitale”.
Pioggia di Co.co.co. per PD e Lega
Non si occuperanno di alluvioni, ma di “pioggia” di contratti Co.co.co. agli amici degli amici certamente si. I gruppi politici consiliari spendono in media un milione di euro l’anno per questi “contrattini” e partecipano tutti a questa grande “abbuffata”, anche coloro che promettevano lotta alla “casta”. Nel mese di settembre, però, a fare incetta di assunzioni (con scadenza, quasi tutti, al 31 dicembre) sono stati i dem e i leghisti e molti sono i nomi noti che saranno “beneficati” con mancette che gravano sul bilancio regionale (i compensi che verranno indicati sono da intendersi “lordi”).
Orbene, per il solo mese di settembre 844 euro sono andati all’esponente del Pd lametino e già portaborse dell’anonima consigliera regionale Amalia Cecilia Bruni (detta “foulard”), Lidia Vescio. Quest’ultima è fedelissima dell’eterna candidata Aquila Villella, oggi direttrice di dipartimento di Giurisprudenza della “chiacchieratissima” Università di Catanzaro e componente “abusiva” (per manifesta ineleggibilità) in seno al Senato Accademico.
La Vescio sta scaldando i motori per le prossime comunali lametine nelle quali è pronta a correre con la doppia preferenza di genere in tandem con il consigliere comunale Rosario Piccioni (che transiterebbe nel Pd?). “Ancora non è il momento di votare e di votarmi” ha scritto la Vescio qualche settimana fa. Bisognerà vedere in quanti intenderanno reggerle il moccolo in una lista solo per farla eleggere col beneplacito della cognatocrazia bruni-villelliana (ma questa è un’altra storia che racconteremo).
Presenti in lista anche molti vibonesi. 2620 euro andranno al membro dell’assemblea provinciale del Pd vibonese ed esponente del Pd di Ricadi, Francesco Antonio Spanò, mentre all’esponente del Pd di Sant’Onofrio, Albino Malfarà Sacchini, andranno 1366 euro. “Astenetevi dal giudicare, siamo tutti un po’ peccatori” scrive sui suoi social. Ma coi Co.co.co. forse il suo partito “pecca” più di altri.
In quota Mimmo Bevacqua è presente il giovane paolano con un passato da ausiliario del traffico (e ora social media manager) Emanuele Molinaro, che riceverà 3400 euro, mentre Debora Candelieri, ex addetta al recupero crediti, avrà 2394 euro. 2272 euro, invece, andranno alla logopedista Roberta Pignolo in Curatola.
Bei soldini (7020 euro) andranno all’ex coordinatore provinciale del Pd reggino ed ex portaborse di Nicola Irto, Girolamo De Maria. Quest’ultimo oggi è anche presidente della commissione regionale di Garanzia del Pd a guida Irto. C’è da chiedersi: come farà ad essere equidistante nelle decisioni da prendere se è contrattualizzato dal capogruppo dem in Consiglio regionale?
Ben 4444 euro andranno alla ex candidata comunale del Pd a Vibo Valentia (con soli 12 voti ottenuti) Michela Prinzi. Sul cv scrive che ha in corso una “collaborazione amministrativa e politica con la Cgil Provinciale di Vibo Valentia e Regione Calabria”.
In “quota CGIL” c’è anche l’ex impiegata Francesca Giannini, congiunta del direttore provinciale Inca-Cgil comprensorio Catanzaro-Lamezia, Luigi Vitale, alla quale andranno 1710 euro, mentre al consigliere comunale dem di Gizzeria, Giovambattista Paola (che dal 1992 al 2000 è stato segretario confederale della CGIL di Lamezia Terme) andranno 3976 euro.
2280 euro andranno a Enrico Burzì, studente di scienze infermieristiche e figlio del vicesindaco di Joppolo, Salvatore Burzì, mentre al lametino, titolare della “Gigamax informatica & games” andranno 2184 euro, al pari dell’ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Giovanni Minniti.
L’avvocato Lucio De Brasi, capogruppo di maggioranza al comune di Bonifati (CS) percepirà 1965 euro lordi, mentre all’ex consigliere comunale di Cassano allo Jonio, Gennaro Greco, verranno corrisposti 1710 euro. I dem, in sostanza, coi Co.co.co., a questo giro si sono proprio “sbizzarriti”.
Lega, dal risparmio allo spreco
Nel 2021 l’allora capogruppo leghista in Consiglio regionale e oggi senatrice, Tilte Minasi, si vantava sulla stampa del fatto che il gruppo da lei guidato risparmiava sulle collaborazioni esterne. “Tutto ciò consente un risparmio sul bilancio del Consiglio regionale, ovvero un risparmio per tutti i calabresi. E questo è anche la testimonianza del nostro modo di intendere la politica al servizio dei cittadini, senza rincorrere il consenso con prebende elettoralistiche” e affermando una posizione contraria a “metodi vecchi che producono solo terra bruciata”. Molta acqua ne è passata sotto i ponti (!) e la Lega, oggi guidata da Giuseppe Gelardi, pare abbia cambiato registro.
Tra gli assunti con co.co.co. dal gruppo consiliare salviniano troviamo Erika Campana, che percepirà 2709,67, cognata dell’ex sindaco di Crosia ed ex candidato regionale, Antonio Russo.
In lista sono presenti due omonimi, Giuseppe Carbone ex cassiere, a cui andranno 3008 euro e Giuseppe Carbone venditore di auto, a cui ne andranno 1995. Quest’ultimo nel suo curriculum scrive “Sono un ragazzo con esperienza nella vendita al dettaglio desideroso di portare il mio contributo un contesto dinamico e stimolante”. Vedremo se lo farà.
In “quota moglie” è presente Maria Blefari detta Marisa, congiunta dell’ex sindaco di Cirò (poi “trombato” elettoralmente) Ciccio Paletta, alla quale andranno 1915 euro lordi; e Raffaella Enna, moglie del consigliere comunale di Magisano, Carmine Franco, alla quale andranno 1533 euro.
Alla commessa di Catanzaro Rosa Galante presso “Panarea boutique” andranno 2646,93 euro, mentre al collaboratore domestico di Sant’Eufemia di Aspromonte, Antonio Salvatore Coletta, andranno 1995 euro. Infine, 1976 euro per l’educatore della parrocchia di San Domenico, Domenico Nicolò.
Questi, solo per citarne alcuni. Insomma, questi leghisti sono stati di “manica larga” con le assunzioni.
Lo Schiavo e “Liberamente spendaccioni”
Antonio Lo Schiavo nel settembre 2021, in piena campagna elettorale, da esponente della lista “De Magistris Presidente” affermava sulla stampa: “Il prossimo consiglio intervenga suoi costi della politica regionale” aggiungendo che “Una seria, onesta e responsabile proposta politica di riscatto della Calabria non può e non deve far finta di non vedere e non capire come, oggi, il nodo della spesa pubblica, dei privilegi e dei costi della politica, vada affrontato con decisione, senza tentennamenti e senza far prevalere logiche corporative”.
Oggi, invece, Lo Schiavo, una volta abbandonato Luigi De Magistris e divenuto leader di un sedicente movimento chiamato “Liberamente Progressisti”, ha una “maxi-struttura” comprensiva di due autisti e portaborse vari per oltre 100mila euro annui.
I nuovi autisti recentemente nominati dal più progressista del Consiglio regionale prenderanno 14.353,44 euro lordi annui e sono l’ex candidato sindaco di Amaroni, Raffaele Marra e l’ex consigliere comunale di Catanzaro con Rifondazione Comunista (nonchè ex candidato regionale con “DeMa”, con una dote di 649 preferenze personali) Eugenio Occhini.
I due collaboratori esperti, invece, prenderanno 16.737,00 lordi annui e sono la consigliera comunale di Lamezia Terme, Lucia Alessandra Cittadino e la pluri-candidata consigliera comunale di Pizzo Calabro, Caterina Varvaglione detta Marika, entrambe ex Co.co.co. del Progressista per antonomasia.
Nel “team” di Lo Schiavo come responsabile amministrativo (con compenso di 20.386,32 euro lordi annui) è entrato anche l’ex consigliere regionale Michele Mirabello, già presidente provinciale del Pd, che condivide la carica con l’anonimo Stefano Mandarano (già assessore e consigliere a Stefanaconi), giornalista della testata LaC (oggi definibile LaN, laNoia).
Insomma, al prossimo giro “impapocchiarla” agli elettori facendosi promotori del “nuovo che avanza” e della lotta agli sprechi sarà certamente più dura per i “Liberamente spendaccioni” “LoSchiaviani”. Bisognerà inventarsi qualcos’altro. E intanto la Calabria affonda (a volte, purtroppo, in tutti i sensi).