Su LA7 D’Alema ha detto parole intelligenti, ha spiegato in modo non convenzionale la situazione geopolitica attuale e i rischi mortali che corre l’Europa con una classe dirigente straordinariamente inadeguata. Non ho mai votato né il PCI né D’Alema ma bisogna onestamente riconoscere che lui è uno dei più qualificati leader della sinistra democratica e progressista. Mi chiedo perché il PD ha scelto Zingaretti e oggi la Schlein che in forme diverse sono delle figure gregarie.
Leggo i commenti entusiastici per la vittoria di Trump che sarà il necroforo dell’Europa e dell’Occidente e ne rimango sconvolto. Ciò che farà Trump già lo sappiamo, lo abbiamo già visto all’opera, e America first non è solo uno slogan. È la visione monocratica e provinciale, banale e umorale ad un tempo, di un uomo che ha ricette semplici per problemi difficili.
Parla alla pancia degli elettori, che in America e in Europa si somigliano molto, che hanno molte ragioni in comune, ma hanno la ricetta sbagliata.
Il PIL cresce, cioè la ricchezza dei Paesi sale, ma va ad ingrossare i capitali di coloro che ricchi e privilegiati lo sono già.
In termini tecnici significa che la ricchezza prodotta va a vantaggio di chi è già ricco di suo.
Cosa di diverso è accaduto in Europa e in Italia in particolare? La distribuzione della ricchezza prodotta ha ignorato le classi medie e meno pagate. Chi ce lo dice? La tabella che indica il livello dei salari nel corso dell’ultimo decennio: tutti i Paesi hanno il segno + tranne l’Italia e la Grecia.
E il governo di destra è obbligato a imitare la pseudo sinistra che per 11 anni ha governato pur avendo sempre perso le elezioni.
Il nostro PD con pari incapacità e arroganza ha fatto le stesse scelte demenziali dei Democratici americani.
Entrambi hanno fallito e ora si debbono sorbire Trump e la meno pericolosa e dilettantesca Meloni.