Come era facile prevedere Trump farà ciò che aveva già avviato e ora, ben più forte, potrà realizzare con una squadra di ministri simili o uguali a lui.
Come era pure prevedibile l’Europa comunitaria si sta sfaldando e pertanto non è in grado di difendersi dalle scelte politiche, economiche e strategiche del nuovo/vecchio Presidente degli USA.
Per essere chiari e con il massimo della semplificazione: sul piano economico i dazi, che Trump ha preannunciato, che renderanno molto più debole l’accesso di prodotti e servizi europei al mercato americano. Ora e per non poco chiusi i rapporti economici con la Russia resta solo la Cina, che da posizione monopolistica fisserà i prezzi e le condizioni.
E l’Italia? Venderà un po’ di fumo con fanfaronate di un Salvini – un vero fenomeno da baraccone – e Giorgia pur non sgradita non sarà immune da conseguenze negative.
La Calabria e il Sud naturalmente pagheranno il prezzo maggiore. Ma non desidero ripetere cose che tutti dovremmo sapere, ma che purtroppo pochi sanno e poco considerano.
A me interessa soprattutto la Calabria e dall’osservatorio de I Nuovi Calabresi, dai commenti che arrivano a migliaia ma che non mostrano una consapevolezza di ciò che già da tempo è accaduto, in sintesi la rottura di ogni equilibrio ambientale, geopolitico e strategico, temo che i calabresi pagheranno il prezzo che toccherà a tutti gli italiani, ma con un po’ di penalizzazioni in più.
Se giustamente nel mondo nessuno ignora cosa significa la “Copresidenza Trump-Musk” dovremmo tutti farci queste banali domande non per salvare il mondo, ma per ripararci per quel che si può dai calcinacci che ci cadono in testa.
Ecco le domande essenziali, alla portata di tutti.
- È possibile si scriva di Trump e di ciò che significa e commentare: Grande presidente, alla faccia dei comunisti ecc… Capite che bisogna smetterla con questa pratica Pavloviana (ripetitiva) perché il comunismo, grazie a Dio, è morto da quasi 50 anni, in Italia e anche nel mondo (a parte forse nella Corea del Nord). Se andate in Cina come è capitato a me due volte, a Pechino o meglio a Shangai, vedrete una realtà di puro capitalismo, con centinaia di Ferrari con il cavallino dinanzi a ristoranti, hotel, luoghi di svago che forse sono più numerose di quelle che circolano in tutt’Italia. C’è il comunismo? Sì, ma solo ideologico, non somigliante alla nostra presunta democrazia dove i cittadini normali contano zero e che oggi molti paesi disistimano, non invidiano come pensavano americani e europei che invadevano Iraq, Afganistan, ecc… per esportare presuntuosamente la nostra democrazia che nessuno voleva e richiedeva.
- Il globalismo lo abbiamo salutato come l’arrivo di Bengodi. Tutti più ricchi perché “noi fichi” invaderemo i mercati mondiali come se Cina, India, Brasile, ecc… fossero lande deserte bisognose di tutto, ben inteso venduto da noi.
Il globalismo ha funzionato come doveva funzionare: i ricchi sono diventati straricchi, i poveri sono diventati più poveri. Non occorre essere economisti di Harvard o della Bocconi per sapere che aumentare il PIL non basta se non ne fai beneficiare con un’equa distribuzione tutti. E infatti in Italia i salari in 10 anni sono calati e non di poco, destra e sinistra – non dimenticate i 10 anni del PD al governo o assiso sulle poltrone del potere senza vincere un’elezione, ma neppure gli anni di Berlusconi che non ha pensato solo e prima alle fasce più deboli.
Globalismo + Internet + TV hanno un’inevitabile e legittima conseguenza: nel deserto del Niger o nella bidonville di Nairobi tutti sanno tutto. E quindi si chiedono “perché dobbiamo morire di fame e di malattie altrove curabilissime” quando al di là del mare c’è la pacchia o comunque si può vivere e non solo sopravvivere?
E quindi gli immigrati a milioni, in Italia come in Europa accolti senza mugugni perché ci siamo accorti che milioni di anziani o noi figli rinunciamo alla nostra vita o abbiamo bisogno di immigrati anche non in regola per assisterli. E i nostri coltivatori o imprenditori hanno bisogno (come ancora oggi abbiamo bisogno) di mano d’opera a basso prezzo.
Poi sistemati i nostri vecchi, abbassati i salari e resi precari i contratti (Treu e Renzi, PD do you know?) cominciamo a dire “ma tutti sti nivuri picchì ni duvimu tenire? – citazione in cattivo dialetto calabrese perché anche in Calabria che non è razzista l’ho sentito dire infinite volte.
Potrei continuare a lungo radendo al suolo migliaia di lettori, ma mi fermo qui con queste parole ancora più banali: ma con tutti i problemi gravi che abbiamo, con un futuro nero a quanto meno grigio, ci “scorniamo” per nanerottoli come Mario Occhiuto, Franz Caruso, Adamo e seguito numeroso di servi incolti e tossici leccaculo (so che ce ne sono migliaia, ma che volete farci, io se debbo fare un nome tra tanti mi viene in mente come primo tale Walter Pellegrini, che lecca dove più conviene, quelli che senza merito hanno potere o quelli che con merito hanno il potere, quello vero, per esempio il super procuratore Gratteri).