Anche se da un paio di giorni con influenza virale molto pesante, desidero rispettare l’impegno che avevo preso di raccontare quando e perché Walter Pellegrini con l’aiuto degli altri tre membri del Cda, da me nominati, con ragioni inesistenti ma evidentemente con l’attesa di propri benefici hanno agito. Di questo scriverò in un altro articolo. Dunque tutto nasce quando il numero 0 affidato alla direzione di Antonio Nicaso, prezioso coautore dei libri monotematici di Nicola Gratteri – anche ieri a Di Martedi non è mancato l’accenno all’ultimo saggio appena pubblicato – non viene approvato. Non parlo della qualità perché Nicaso me lo contesterebbe telefonandomi dal Canada dove vive da decenni. Parlo del budget preparato da Walter Pellegrini che per un mensile con una distribuzione annua di 6000 copie aveva previso 190.000 euro, cioè 300 euro a copia. Quando accetto di fare un “settimanale” poi subito diventato giornaliero, con un budget di 160.000 euro sforato il primo anno sia perché giornaliero sia perché l’imprevisto successo con 2.500.000 di lettori in un anno e con una valutazione certificata di 250.000 euro, con spregio del ridicolo tutti dicono che sulla qualità ed il successo de ICalabresi non c’è nulla da dire. Ma con un bizzarro linguaggio dicono e scrivono anche sugli atti giudiziari non “spese” ampiamente ripagate “ma costi”, questo termine è più adatto a dare una patina di fallimento.
Perché Walter Pellegrini con cattiveria, falsi seriali, avvia azioni persecutorie nei miei confronti e delle sole professioniste Cipparrone e Sara Ausilia, la prima con stipendio ridotto, senza più la disponibilità del suo studio e ora allontanata da Villa Rendano e dal museo multimediale alla quale si deve riconoscere buona parte del successo e il merito di aver ottenuto curando la partecipazione a bandi oltre 300mila euro?
Lui sa che Gratteri non ha apprezzato che il giornale di Nicaso non sia stato approvato – annulla un appuntamento in Procura – da me richiesto perché ICalabresi mettono al primo posto la difesa della legalità e quindi alla prima occasione – essendo scomparsa la mamma la carissima donna Letizia che non gli avrebbe consentito un tradimento a mio danno – era con Luigi una sorella che ripeteva sempre parlando con mia moglie “quando vedo e sento Franco non so se è lui o Luigi, tanto sono uguali, con pregi e difettI” – alla cerimonia per il 70° anniversario della Fondazione non vengo invitato con diritto di parola “perché trattandosi di un evento dell’editrice debbo tenere conto della sua linea editoriale”.
A parte il fatto che se ci fosse questa incompatibilità (con Villa Rendano? Mi pare difficile, con ICalabresi possibile), avrei dovuto chiedergli perché continuava a prendere per nulla € 35.000,00 annui, il giorno dopo l’evento dell’editrice intuisco che qualcosa bolle in pentola e mi accorgo che l’incompatibilità era con Gratteri.
Certamente scomparsa la mamma o prossima alla morte le condizioni per organizzare il tradimento ci sono: ma è così pasticciato che il Cda NON BOCCIA IL BILANCIO CONSUNTIVO 2021, ma rinvia ad una successiva convocazione per ascoltare le previsioni economiche di un ambizioso progetto di alta formazione del prof. Sciarrone di Unitrento che ha avuto l’adesione di tre Università, di molti docenti e professionisti architetti del cambiamento che la transizione ecologica imporrà alle nostre città, in gran parte non calabresi. Allora perché il giorno dopo i quattro traditori sulla base di un Cda che non ha bocciato nulla presentano le dimissioni? Quello di cui non s’erano occupati per non essere annullato il Cda fatale lo cercano nel CdA del 7 e 8 luglio ripetendo più volte la formula su ogni voce “si dà mandato di avviare un audit per verificare la presenza di Elementi non conformi allo statuto e alle leggi”. Questo metodo chiamato “pesca a strascico” è stato molto usato dai PM di Mani pulite. Peccato che la pesca non abbia fruttato neppure una triglia.
Ma se lo sgarbo fatto con Nicaso al Procuratore Gratteri – nella visione allucinata del traditore mio omonimo – è grave non basta far fuori Francesco Pellegrini, ma occorre sommergerlo di PEC demenziali con minacce a vanvera e tutte andate a buca.
Gratteri non so se ne è informato ma di sicuro ha apprezzato e condiviso con silenzio tombale questo atto eversivo a danno di una Fondazione del terzo settore che aveva investito € 13 milioni e più (che io sappia la prima scalata ostile ad un ente no profit) con il fine incontestabile di far morire per la prima volta in democrazia un giornale che offuscava l’immagine di Nicaso, peraltro cosa non vera, e in barba alla conclamata ma inesistente libertà di stampa citata ppe fa a mmuina all’art 21. della costituzione.
Ciò che non avevamo messo in conto è anche che scartati avvocati che facevano gli interessi dei miei avversari, ma pagati da me, ho ripreso il ruolo di avvocato e soprattutto che avrei fatto un nuovo giornale con un solo autore.
Se c’è qualcosa di non vero ovviamente il dott. Gratteri potrà smentirmi e darò spazio alla sua verità, cosa non mi spiacerebbe affatto perché condivido la stima di molti.
Ma temo che continuerà nel silenzio tombale che ha coperto non uno ma una decina di reati penali come dimostrano le 5 denunce, una delle quali indirizzata al Procuratore di Napoli, e tre o quattro processi civili.
Con l’occasione poiché so che nei prossimi mesi potranno avvenire “alcune cose” non so se positive o negative cesserò in ogni caso la pubblicazione de I Nuovi Calabresi. Non ho più da parlare o scrivere, voglia di fare giornalismo libero per una regione che della libertà si riempie la bocca a patto che non la si usi anche per parlare.
Così le oltre 70 testate giornalistiche che dovrebbero fare informazione possono stare più tranquille. Tanto chi se ne fotte della Calabria dei Gentile a tempo indeterminato, dell’etereo Sindaco Franz Caruso che da abituale frequentatore potrebbe in teoria trovare le porte sbarrate di Villa Rendano, degli immortali coniugi Adamo. Cercherò di dimenticare di essere nato a Cosenza che non mi ha voluto e godrò invece dell’affetto, dell’amicizia della mia splendida Maremma Toscana.
Mi auguro solo che vi teniate lontani da Walter Pellegrini infido falso “ ratello jr” ma della stessa razza di Caino.