Per provare che anche noi, poveri provinciali scribacchini che a detta del noto statista Mario Occhiuto scrivono articoli che non “legge nessuno” – i 3 milioni de I Nuovi Calabresi sono figuranti pagati da noi, rendo noto un fatto certo ed un altro possibile.
Sapete che un giornalista de Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un libro nel quale sono resi pubblici i Whatsapp di Giorgia Meloni: quel che si apprende dal cellulare degli interessati è ampiamente noto. Che Salvini sia un gran cojone è da tempo noto a tutti, tranne che ad altrettanti cojoni calabresi che hanno eletto addirittura due parlamentari del partito del cojone.
Ora secondo la sentenza del Tribunale di Milano diffondere i messaggi di Whatsapp non è lecito perché essi sono equiparabili a conversazioni private protette dalla legge sulla privacy.
Ma questo vale per il resto d’Italia, ma non a Cosenza in teoria città della Repubblica Italiana.
Ed infatti un paio di anni fa parlando in un Whatsapp chiuso, cioè riservato solo ai redattori ed alcuni collaboratori de ICalabresi, appena chiusi dai banditi dissi parole di saluto e di incoraggiamento ai colleghi nel corso del quale è possibile che abbia detto quel “fesso o falso” di Mario Occhiuto. Bene poiché il tradimento ha sempre alcuni emulatori, il “fesso o falso” è stato reso noto al suo destinatario occulto. E cosa fa il condannato in primo grado e sotto processo a Roma, tale Mario Occhiuto? Chiede una mia condanna con Decreto penale: lo ricevo, lo leggo, non so sa da chi e perché sono stato condannato a pagare 4000 euro ma faccio il previsto ricorso. Siccome sono un debuttante in campo penale chiedo al Presidente della Camera penale di Grosseto, cioè il capo degli avvocati locali, a chi debbo indirizzare con pec il ricorso. Seguo le sue indicazioni e il Tribunale di Roma risponde che l’indirizzo mail corretto è un altro. Obbedisco, sono un po’ disgustato ma mi fido del Tribunale. Errore, qualche mese fa l’Agenzia delle entrate mi chiede di pagare 4000 euro per “mancata opposizione al Ricorso”. Penso, che cazzo: il capo degli avvocati grossetani non conosce neppure l’indirizzo mail giusto, il Tribunale di Roma lo corregge e sbaglia pure lui. Se voglio replicare per questioni di principio debbo rivolgermi ad una commercialista maremmana perché faccia ricorso alla Commissione Tributaria, ma lei prima dice “sì”, poi fa marcia indietro. Ebbene cosa resta di questa storia in sintesi? Mario Occhiuto bugiardo seriale e fijo de… si è parato il cu… diventando senatore, il cittadino comune se l’è in teoria presa in quel posto. Spioni, traditori e cialtroni al momento hanno avuto ragione. E qualcuno ancora dice che per saperlo occorre una sentenza che si pensa arriverà a breve e si spera non fatta modificare dalla mano di qualche santosubito o suo vassallo? Ma non rompete i cojoni!