Solo almeno chi ha 60 anni può capire il termine che compare nel titolo RIECCOLO e anche sapere chi fu Fanfani che quel titolo rievoca.
Amintore Fanfani di Arezzo, un vivace “brevilineo” forse 160 cm di altezza, è stato un vero grande statista, Presidente del Consiglio, Segretario della DC, più volte Ministro, un signor Ministro, candidato come ovvio e trombato alle elezioni per la carica di presidente della Repubblica.
Detto per inciso il brevilineo Fanfani – e non solo lui – era un “gigante” della politica al quale i migliori politici attuali dovrebbero leccare le scarpe. Di questo – non dimentichiamolo mai – dobbiamo ringraziare un semianalfabeta furbo Di Pietro e forse per prudenza dovremmo andarci piano con il culto della personalità sia di magistrati sia di arruffapopoli.
Fatta conoscenza con Fanfani, spieghiamo la parola RIECCOLO.
Il nostro, con l’aria un po’ saccente del toscanaccio, una sera sì e un’altra pure compariva sul Telegiornale RAI – non ricordi se solo il TG1 o anche il TG2 – e spiegava cosa avesse fatto il Governo, le meravigliose sorti progressive dell’Italia (e c’era molto di vero in questo) e quindi, credo su l’Unità, il vignettista e caustico commentatore Fortebraccio cominciò a chiamarlo Rieccolo.
Oggi di Rieccoli ne abbiamo in abbondanza, di solito li trovi nel salotto dell’eterno cameriere democristiano Bruno Vespa (razza che non si estinguerà mai, perché il vero democristiano non è antropologicamente un essere normale, uomo o donna o se volete transgender, è un genere a parte che io ricordando il latino definisco tertium genus democristianus.
Ora penso che il procuratore Gratteri, di cui ignoro le idee politiche, che in linea di massima definirei “di destra” poiché è onnipresente – in Tv, nei salotti, nei teatri – potrebbe legittimamente ambire al titolo di Rieccolo.
Ma siccome di comunicazione un po’ ne capisco – alle mie figlie per natura convinte che l’erba del vicino è sempre più verde ogni tanto provo a dire che se per 20 e più anni a vario titolo ho gestito da responsabile la comunicazione di SIP (ora Telecom) e di FS non ho potuto farlo grazie alla mia “beltà”, mi permetto dare un modesto consiglio al dott. Gratteri.
Sia più discreto nella sua esuberante presenza mediatica perché alla fine la gente pensa “Rieccolo” e cambia canale.
Aggiungo che essendo uno stimato Procuratore in servizio forse dovrebbe evitare di discettare di giustizia ma anche di politica, peraltro con il rischio di fare un autogoal come a Piazza pulita su la7 quando preso da giusta passione ha detto che la Giorgia, al momento Presidente del Consiglio, a suo parere è più furba che intelligente. E quel volpone con la faccia di mummia egizia ospite abituale di Lilli Gruber non ha mancato di sottolinearlo. E mi creda non solo lui ma governo e Servizi Segreti hanno fatto altrettanto.
Mi riprometto di dedicarle alcuni articoli su questo giornale che quatto quatto viene letto da milioni di persone per il 60% in Calabria e per il restante 40% nel resto d’Italia. È vero che i numeri si contano, ma soprattutto si pesano, ma lei pensa che gli svolazzi di tanta parte della stampa calabrese in particolare abbiano una qualità migliore? Non credo proprio perché ciò che fa la differenza è se il giornale è libero e rigoroso nello scegliere le fonti o è solo una velina ben fatta che però si sente lontano un miglio che non sa neppure cosa sia il libero giornalismo.
Sarò presuntuoso ma sono convinto che se ICalabresi fossero stati più prudenti che liberi il suo amico, che considero un traditore indegno e per lei nocivo, tale Walter Pellegrini, avrebbe detto che andava chiuso “perché un danno per la Fondazione”?