Se parliamo di giustizia (soprattutto ingiusta, cioè negata) senza divagare tra le citazioni nebulosa della sociologia e del nulla, dobbiamo raccontare brevemente la storiaccia delinquenziale della Fondazione Giuliani e di come fu convinta dal Sindaco di Cosenza del tempo (2012) ad alzare di molto l’asticella del programma che si era data e comprare da SNAM uno dei più belli palazzi storici della città, Villa Rendano, impegnando per l’acquisto e per la ristrutturazione radicale dopo decenni di abbandono quasi 4 milioni di euro.
Ma acquistare un edificio storico e non dargli un contenuto importante per la città, realizzando progetti e avviando attività di qualità, sarebbe stato impossibile e soprattutto idiota.
Tra iniziali errori, Villa Rendano già dopo tre anni dalla sua inaugurazione, 10 luglio 2013, ospitava incontri su temi strategici con personalità italiane ed europee, avviava la costituzione di una casa per gli adepti del modello di “cittadinanza attiva”, per i cosentini una specie di oggetto misterioso, un polo culturale non comune in una città di 70.000 abitanti del Sud. Nel 2016 il vero salto di qualità: viene realizzato il primo e più grande Museo storico multimediale che grazie al credito acquisito realizzerà produzioni con musei di rilevanza almeno nazionale – da ultimo il Museo della tecnica Galileo Galilei di Firenze e come ricordato, fallito il progetto di un mensile cartaceo che doveva essere costruito e diretto da Antonio Nicaso, amico e coautore dei saggi sulle mafie del super procuratore Nicola Gratteri (6.000 copie annue con un budget di 200.000 euro – per intendersi circa 300 euro a copia), nascerà diretto dal sottoscritto il primo giornale on line di inchiesta ICalabresi. Nonostante il successo, dopo un solo anno sarà definito bizzarramente un “danno per la Fondazione” dai quattro traditori nominati dal sottoscritto membro del Cda della Fondazione.
Ma a questo punto si torna a parlare di giustizia violata con intenti persecutori sia nei confronti del Presidente della Fondazione e del direttore/fondatore del giornale ICalabresi.
Chiudo anticipando che la morte de ICalabresi e l’inizio della devastazione di Villa Rendano ci obbligano a parlare del mito Gratteri. Lo faremo con più articoli perché l’attale Procuratore di Napoli è almeno “trino”: PM per molti “manettaro” onnipresente in Tv o in piazza per promuovere con i suoi libri a doppia firma sé stesso per ulteriori prestigiosi ruoli non più solo in Magistratura ma anche in politica o chissà che cos’altro.
Per conoscerlo meglio dovremo pescare in un libro non proprio amichevole dell’ex Procuratore generale di Catanzaro mandato in punizione a Torino perché poco o nulla acquiescente con il PM Gratteri.