On. Presidenza della Repubblica, Autorità, onorevoli e senatori, sig. Prefetto di Cosenza, sig. Presidente del Consiglio, sig. Ministro dell’Interno, sig. Sindaco di Cosenza, sig.ri Direttori de La Stampa, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Quotidiano del Sud, gentili colleghi giornalisti, e amici per lungo tempo quando eravamo più giovani e autorevoli, colleghi di 71 su 73 testate giornalistiche, cartacee e on line di Calabria, cari colleghi e collaboratori de ICalabresi da me fondato e diretto, signori e signore,
il lungo e prolisso elenco dei destinatari di mie PEC e mail con le quali segnalavo non il fatto che – come ha scritto una giudice da me ricusata e assolta perché “cane non mangia cane” – “non mi rassegnavo a perdere la presidenza della mia creatura (ndr Fondazione Giuliani) – che sarebbe stata se fosse vero una prova inescusabile di autolesionismo senile, ma la rapina a danno di un ente no profit e realizzatore di un polo di eccellenza a Villa Rendano, acquistata con un patto di sussidiarietà, cioè collaborazione leale e primaria con il Sindaco pro tempore Mario Occhiuto, è la prova che il sottoscritto ce l’ha messa tutta per non buttare nel cestino della banalità e dell’ignoranza un patrimonio costruito da un numero non piccolo di professionisti, interni ed esterni, e costituito con quasi metà del patrimonio del fondatore Sergio Giuliani e con 10 anni di mia fatica NON retribuita, come falsamente affermato dagli indegni protagonisti di una storiaccia.
Mi spiace autolodarmi ma nel fare ciò che sentivo e sento come mio dovere civico ed etico ho bruciato la mia salute – la certificazione di invalidità “grave” totale ne è la prova che mi sarei volentieri risparmiata perché il mio ritorno a “casa”, cioè nella mia città natale, era dovuta proprio alla necessità di recuperare le condizioni minime dopo una lunga traversia tra ospedali, cliniche e sei o più interventi operatori.
Ho impegnato tutti i miei risparmi che non erano tali da pagare onorari ad avvocati, locali e non, spesso sleali o incapaci fino a quando in un sussulto di autostima mi sono ricordato che avvocato non sleale e non incapace lo ero anche io (sia pure come secondo o terzo lavoro).
Perché questa memoria di indifferenza, di cattiveria, di menefreghismo? Semplice, come in tanti mi hanno detto con sincerità: “Perché della Calabria non frega niente a nessuno”.
Confesso che questa affermazione reiterata mi addolora molto, mi fa rabbia, mi sembra essere ingiusta e illegittima.
Ma se in tanti lo pensano e in tanti lo dicono – nonostante la bellezza unica di questa terra e i valori di umanità e solidarietà di gran parte dei suoi abitanti – ci deve essere la responsabilità di molti, calabresi pure loro ma indegni perché legati alla mafia, politici senza alcun interesse se non per sé stessi, uomini di cultura pavidi, ecc…
Allora tutto sprecato quel che da solo ho provato a fare? No, non lo credo e non lo voglio credere. La mia fede cristiana mi obbliga a pensare che accanto ai “cattivi” ci sono moltissimi “buoni” e la conferma me l’hanno data dopo un’iniziale sospettosità anche vile il quasi milione di calabresi e non che in 16 mesi hanno letto, apprezzato e condiviso I Nuovi Calabresi, con un direttore che è anche quasi il solo autore, mentre iCalabresi risuscitati con un po’ di ossigeno hanno cancellato il nome del sottoscritto anche come autore di 87 articoli. Chi l’abbia fondato e diretto rimane un segreto sicché si può pensare che sia il giornale un “figlio” degenere di NN.
Non ho quindi rammarico anche perché finalmente ho trovato magistrati corretti e non infingardi, ho trovato un avvocato penalista bravo e disponibile, una struttura amministrativa della Regione Lazio che sta facendo un accertamento a tutto campo sugli amministratori presenti e passati della Fondazione a seguito di mio esposto, l’avv. Mungari ha lasciato la guida del più importante Istituto giuridico italiano, voglio credere a seguito di un mio esposto presentato al Presidente del Lazio.
Ma rimane la vergogna per coloro che avendone il dovere hanno ignorato la denuncia di un’azione delinquenziale, un altro tassello nella lista dei primati negativi della nostra Calabria.
Di questo – senza curarmi del loro ruolo al quale si deve ossequio e massimo rispetto – non mi sento responsabile e ne vado fiero.
1 Comment
non abbiamo diritti, abbiamo dato il potere ai raccoglitori di voti, manipolato dal potere di Roma, per restituire i soldi, a loro dell’obbiettivo uno, dei pnnr, dei oon, siamo sudditi, i soldi in infrastrutture politiche, niente alle imprese per il lavoro, lo sviluppo, monopolio, 3 stato di polizia