“Calabria: con Schlein PD verso il futuro, chi cerca di logorarla usa logiche del passato”. Queste parole perentorie sono state pronunciate un anno e più fa dal sen. Boccia, capogruppo e commissario per qualche tempo della Federazione calabrese.
A lui va ascritto il merito di avere indicato come candidato Sindaco di Cosenza Franz Caruso, di aver nominata Maria Locanto responsabile del PD come esponente del “nuovo”, Maria Pia Funaro, la più votata dalla coalizione di centro sinistra.
Sapete come è andata a finire: Franz Caruso Sindaco lo è diventato, ma nessuno se ne è accorto se non per l’esibizione in ogni pertugio della fascia tricolore che gli sta da dio. Maria Locanto sembra sparita nel nulla, ci si domanda se sia emigrata per amore del freddo in Islanda, Maria Pia Funaro, proprio perché più votata e credo apprezzata anche fuori dal PD è stata sbattuta fuori qualche mese fa dalla Giunta nella quale era vice Sindaco.
Lo stesso Boccia aveva detto che Amalia Bruni nelle elezioni regionali avrebbe fatto sfracelli (ma non aveva spiegato in che senso) e aveva fatto il solito pistolotto: “La Calabria è una terra straordinaria, complessa, difficile, ma bella e unica. L’Italia intera sente la necessità di far ripartire la Calabria perché significa fa ripartire il Sud e tutto il Paese.
La Calabria che ha tanta voglia di cambiare, che merita una sanità pubblica adeguata e forte, una scuola pubblica accogliente e aperta mattina, pomeriggio e nei fine settimana, perché i nostri ragazzi hanno bisogno di sentire lo Stato accanto sempre e la scuola non è solo studio, ma tanto tanto di più.
C’è bisogno di difendere ogni giorno questa terra straordinaria e un suolo, spesso, violato e degradato da disuguaglianze intollerabili. Per farlo facciamo dello sviluppo sostenibile un punto fermo della transizione ecologica e digitale.
Lavoriamo per un fronte sociale ampio, per un campo largo, con tante forze civiche, con il mondo del volontariato che intorno alla coalizione di centrosinistra ha deciso di costruire un’alleanza, il fronte del ‘noi’; un fronte che possa dare risposte certe ai calabresi”.
Ora alla luce del PD odierno, dove i vecchi politici piddini sono più forti che pria e replicano lo spartito degli ultimi 20 o 30 anni, sembra che Boccia non ne abbia indovinata una.
Credo che la rapida perdita di peso della Schlein come segretaria nazionale risenta gli effetti prodotti dal suo “braccio destro”.
Ora il PD nazionale, se non vuole sparire dal panorama politico e rendere eterno il governo di destra, posto che quello di sinistra non si trova neppure con l’ausilio della bussola, occorre voltare pagina. Veramente però questa volta.
Proporrei di cominciare da Boccia, che è certo un buon economista, per bene, marito paziente della ex Ministro e parlamentare che s’è data prima alla danza, poi al talk show su La7, infine al ruolo di conduttrice di programmi di informazione.
Ottima scelta che l’ha salvata dalla paccottiglia volenterosa di Forza Italia dove avrebbe incontrato niente meno che Mario Occhiuto.
Ora lasciamo da parte Boccia che se giocasse a bocce non beccherebbe mai il pallino e torniamo seri.
Cosenza e la Calabria, ma direi l’Italia tutta, ha bisogno di un PD con programmi, valori di sinistra riformista, perché senza gridare “al lupo” il governo di destra sta mostrando cosa vuole e cosa propone. L’ultima carica a randellate contro 100 studenti anche minorenni a Pisa non è un caso isolato. L’identificazione di una decina di persone a Milano colpevoli di deporre un mazzo di fiori per il martire Novalny non è affatto prassi usuale, lo si fa quando si ha motivo di verificare la persona che abbia un atteggiamento sospetto e i fiori sino a prova contrario si usano anche per ricordare i morti, ma non fanno morti.
Il monopolio su almeno 5 reti televisive – RAI 1 e Rai 2 + le Reti Mediaset (o come si chiamano oggi), la presenza ossessiva del leccapiedi professionale ultraottantenne Bruno Vespa affetto da bulimia televisiva non è un fenomeno innocuo. È l’invito a fare come lui rivolto ai giornalisti se vogliono comparire in televisione.
In alternativa c’è la solita compagnia di giro a La7 dove il politico commentatore di riferimento è il buon Bersani che a parte le sue originali metafore in emiliano non è oggi tra i protagonisti della politica nazionale.
Se il PD vuole sopravvivere ed essere un’alternativa credibile e votabile – cosa che è essenziale alla nostra democrazia – deve fare quello che non ha fatto neppure la Schlein che infatti rischia il posto.
Vale per la Calabria e vale per molte regioni italiane: occorre una proposta politica radicalmente nuova, le vecchie formulette generiche sono inutili e dannose in tempi di drammatico stravolgimento del quadro geopolitico, economico, culturale, sociale e ahimè militare.
Fare le proposte che il PD al governo potendolo fare non ha realizzato, aumento dei salari e delle garanzie per chi lavora, cancellazione del clientelismo e nepotismo, una vera attenzione per i giovani che forse cominciano a svegliarsi, eccetto la Calabria da dove fuggono rendendo più vicina la sua desertificazione ecc… ecc…, rendendosi finalmente credibili.
Questo vuol dire fare tabula rasa di una gran parte della classe dirigente perché ha fallito, ha deluso, ha ammiccato – sfacciatamente da noi in Calabria con i presunti suoi avversari (basti la liaison amoreuse con Mario (e Roberto) Occhiuto – che ha funzionato anche nell’assalto alla Fondazione Giuliani, alla faccia del “dono alla città” al quale aveva creduto Sergio Giuliani nella sua ingenuità e semplicità.
Si parte da Boccia e si arriva ai bocciati, cioè quasi tutti quelli che guidano ancora il PD con un misto fritto di democristianeria prevalente e con un lontano ricordo del partito berlingueriano.