Lottizzazione politica, nepotismo e soliti noti. Per l’Università di Catanzaro l’inizio della fine
Mercoledì prossimo, 21 giugno, l’Università di Catanzaro eleggerà il suo nuovo Rettore e i direttori di Dipartimento. Ciò negli Atenei di solito corrisponde a una “sfida” tra buoni propositi o, comunque, a passaggi (indolori) di consegne.
A Catanzaro, invece, si assiste ad una sequela di lotte di potere; squallidi intrighi politici, di partito, familiari e massonici; false promesse di avanzamenti di carriera (come quelle di chi ha portato “in gita” al CNR dei neo-abilitati docenti paventando assunzioni) o di pensionamenti eccellenti, in cambio di una manciata di voti. Il tutto all’insegna, per l’appunto, della lottizzazione politica e del solito nepotismo di bottega.
Sarà anche per questo che in una delle ultime riunioni della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) si è iniziato a parlare di requiem per l’Università di Catanzaro, iniziato con l’apertura della facoltà di medicina a Cosenza (e con la tentazione di aprirla anche a Reggio Calabria), la querelle sul rapporto dell’Ateneo con il “Cnr” e, soprattutto, con il venire a galla dell’inadeguatezza del management di questi anni, all’interno del quale vi sono tentazioni e ambizioni politiche di qualche singolo a scapito di una comunità accademica che, però, non ha mai alzato la testa, nemmeno di fronte alle inchieste della magistratura come “Università Bandita” e “Magnifica” che hanno, comunque, “sfiorato” anche l’Ateneo catanzarese.
Di recente si è arrivati, addirittura, a smettere di pubblicare i verbali delle sedute del Senato Accademico, offrendo al pubblico solo dei meri estratti. Il tutto con il silenzio anche dei più giovani, i rappresentanti degli studenti, pronti a (s)vendersi per un selfie, al posto di rappresentare la spina nel fianco dei baronati e dello status quo.
Insomma, queste elezioni universitarie potrebbero essere tra le ultime dell’Università Magna Graecia, per questo è importante offrire una fotografia di ciò che sta avvenendo, anche a futura memoria.
Asse Pd-Fiorita, l’anatra zoppa vola in Università
Non è un segreto che il Partito Democratico sia ampiamente mobilitato per le elezioni di direttore di dipartimento di scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali dell’Università di Catanzaro.
«A Giurisprudenza si va di tessera» è il leitmotiv che le fonti interne riferiscono a commento della situazione che sta avvenendo da settimane.
Già, perchè la candidata è Aquila Villella, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Lamezia Terme, già candidata al Senato nel 2018 e alle regionali calabresi nel 2021 a sostegno di sua cognata candidata presidente, Amalia Bruni, oggi consigliera regionale del Pd. Villella ha l’appoggio dell’ex deputato del Pd Antonio Viscomi e, seppur non direttamente votanti in quanto dottorande di ricerca del medesimo dipartimento, della ex “girl-scout” Lidia Vescio, componente della segreteria provinciale del Pd, esponente anch’essa del Pd lametino e portaborse di Amalia Bruni, nonchè della presidente del Pd catanzarese Mariachiara Chiodo.
Un intreccio politico importante che si lega anche alle dinamiche dell’amministrazione comunale, nel cui consiglio il sindaco Nicola Fiorita non gode di maggioranza numerica (cosiddetta “anatra zoppa”), ma del senso di “opportunità” di singoli consiglieri eletti con l’opposizione che di andare a casa (e perdere il gettone mensile, recentemente raddoppiato ex lege) proprio non ne han voglia.
Oltre all’accattonaggio politico di certa frangia del consiglio comunale, però, importante sponda per il sindaco, che proprio il 20, giorno prima del voto universitario, deve far approvare il rendiconto finanziario, può arrivare dall’ex candidato sindaco, oggi consigliere comunale, Valerio Donato e dai suoi seguaci (ridottisi a 2, Gianni Parisi e Stefano Veraldi).
Donato, ex esponente del Pd, poi candidatosi con Lega e Forza Italia, che Jasmine Cristallo, ex esponente del movimento ittico (Talerico dixit), oggi membro della direzione nazionale, ha chiamato a far fronte comune (sotto la medesima casa politica), è uno dei primi sostenitori della candidatura di Aquila Villella, unitamente alla moglie del sindaco Nicola Fiorita, Maura Ranieri, docente associata presso la cattedra proprio dell’ex deputato Viscomi.
In più, ha fatto molto parlare il conflitto di interessi dell’assessora comunale con delega ai rapporti con Università, Donatella Monteverdi, docente e sostenitrice di Villella, oggetto di una formale interrogazione sul punto da parte di alcuni consiglieri comunali di opposizione, in attesa ancora di risposta (e, quindi, direi, affossata).
Insomma, un “do ut des” che potrebbe portare, a medio termine, anche all’entrata dello stesso Donato nella giunta Fiorita, con un “accurduni” che fa la sponda tra Università e Comune.
Piccola nota di colore: a sostenere Villella vi è anche il “pupillo” di Donato, il docente Marcello Mazzuca, compagno e padre della figlia di Elisabetta Errigo, già assegnista di ricerca con la stessa Villella e oggi docente a contratto.
Oltre all’intreccio Pd – Comune di Catanzaro, c’è anche quello tra giurisprudenza e medicina, con un intersecarsi di interessi e “aiutini” da personalità ben note.
A votar Villella c’è anche Maria Carlotta Rizzuto, ricercatrice di diritto privato e già praticante legale nello studio di Valerio Donato. È sorella di Antonia Rizzuto, professore associato di chirurgia generale, nonchè moglie di Giuseppe Viglietto, direttore di dipartimento di medicina sperimentale e clinica e già presidente del Senato Accademico.
In più, un grande sostegno alla candidata universitaria del Pd arriva anche da Patrizia Doldo, professoressa ordinaria di scienze infermieristiche, già candidata anni orsono alle comunali Davoli in una lista civica di ispirazione democrat dal nome “controcorrente” (ottenne 32 voti), che ha il figlio, Andrea Garieri, borsista (dal settembre 2022 per 12 mesi rinnovabili) nel dipartimento in cui si candida la Villella e la nipote, Maria Rita Putrone, Co.co.co. (da novembre 2022 a maggio 2023) nel dipartimento del citato Viglietto e poi finita alla segreteria dei dottorati. Insomma, un maxi intreccio in salsa catanzarese.
A medicina… tutto in famiglia
A medicina, invece, troviamo non poche coppie eccellenti. Solo per citarne alcune, la più in vista è certamente Rosa Maria Grembiale, nota per essere finita davanti alle telecamere de Le Iene in un servizio del 2018 sulla sua abilitazione come docente che fece scalpore. Oggi Rosa Maria è professoressa associata di reumatologia (con abilitazione). Anche davanti alla tv nazionale, a difenderla ci fu il marito, Saverio Naty, dirigente medico dell’U.O. di Medicina Interna al Mater Domini, sindacalista della Cisl Medici.
Naty, cirotano, partecipò nel maggio 2018 come relatore a un convegno promosso dall’associazione “La Fenice”, onlus di riferimento dell’omonima loggia del Grande Oriente d’Italia che ha sede a Catanzaro e patrocinato dal Collegio Circoscrizionale della Calabria del Grande Oriente d’Italia, le cui conclusioni furono affidate all’ex parlamentare Giancarlo Pittelli.
Tra i corridoi dell’Umg in molti hanno sussurrato del proposito di alcuni in quel periodo di creare proprio una loggia come base di supporto in Università chiamata, per l’appunto, “La Fenice”, ma questa è un’altra storia.
Tornano alle coppie eccellenti, troviamo Elvira Immacolata Parrotta, ricercatrice a tempo pieno di biologia molecolare, invece, è compagna, nonchè madre della figlia di Giovanni Cuda, ordinario di biologia molecolare e candidato Rettore.
Professoressa ordinaria di scienze e tecniche dietetiche nell’Università Magna Graecia è Tiziana Montalcini, compagna di Arturo Pujia, ordinario nello stesso settore scientifico disciplinare, nonchè figlio del parlamentare, sottosegretario e leader della Dc calabrese, Carmelo Pujia.
Roberta Venturella, professoressa associata di ginecologia dal 2018, ha avuto un figlio da Fulvio Zullo, ordinario di ginecologia. In Psichiatria, invece, professore associato, nonchè direttore dell’Unità Operativa Complessa del Mater Domini, è Pasquale De Fazio, la cui moglie, Cristina Segura Garcia, è divenuta dal 2020 anch’essa associata.
Valeria Moria Morittu è professoressa associata nel settore scientifico disciplinare “nutrizione e alimentazione animale”, moglie di Domenico Britti, Professore ordinario di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria, nonchè presidente Scuola di Farmacia e Nutraceutica dell’Università di Catanzaro, mentre Concetta Irace è professoressa ordinaria nel settore disciplinare di scienze tecniche mediche e applicate, come il marito, Agnostino Gnasso.
Il direttore della clinica oculistica dell’Ateneo di Catanzaro, Giovanni Scorcia, ordinario, aveva come collega docente la moglie Donatella Bruzzichessi, già coordinatore e docente del corso di laurea in ortottica e assistenza oftalmologica. Entrambi pensionati negli anni scorsi.
I figli so pezz i core
Oltre alle coppie eccellenti, nell’Ateneo catanzarese ci sono anche molti “bell’ ‘e papà” (e mammà).
Il figlio del citato Scorcia, Vincenzo, è divenuto professore ordinario di malattie dell’apparato visivo, nonchè direttore dell’unità operativa di oculistica e della scuola di specializzazione in oftalmologia.
Sempre presso oftalmologia presta la propria opera come ricercatore di tipo B dal 2021, Adriano Carnevali, figlio di Caterina De Filippo, direttore sanitario del policlinico universitario di Catanzaro.
Caterina De Sarro, figlia dell’attuale Rettore, Giovambattista De Sarro, si è specializzata lo scorso 21 aprile in “igiene e medicina preventiva”, con tanto di pubblicazioni firmate insieme al papà. Carriera spianata? Si vedrà. Invece, ricercatore di neurologia è Andrea Quattrone, figlio dell’ex rettore e già ordinario di neurologia, Aldo Quattrone.
In Università, si vocifera eserciti ancora il suo grande potere Pino Nisticò, uno dei suoi fondatori, già presidente della Regione e sottosegretario alla sanità nel governo Berlusconi I, che ebbe proprio De Sarro come suo diretto allievo. Ecco, il figlio Steven Paul Nisticò dal 2012 ha preso servizio come professore associato di dermatologia e dal 2018 è stato nominato direttore della scuola di specializzazione in dermatologia e venereologia dell’Università. Solo da qualche settimana, si è trasferito a Roma, di fatto da sempre la sua città, come docente ordinario.
Presente anche Maria Perticone, professoressa associata di medicina interna, figlia di Franco Perticone, già presidente nazionale della società italiana di medicina interna e direttore sanitario del San Francesco Hospital di Settingiano, a sua volta cugino di Rosanna Frontera, ex rappresentante legale della clinica Sant’Anna.
Per rimanere in tema, Giuseppe Filiberto Serraino, professore associato di chirurgia cardiaca, è sposato con la figlia dell’ex direttore di Villa Sant’Anna, Giuseppe Failla.
E se la clinica Sant’Anna Hospital di Catanzaro, da centro di eccellenza è stata oggetto di dinamiche predatorie, palesi e occulte, che l’hanno ridotta ai minimi termini. C’è solo da confidare che l’Università di Catanzaro non faccia la stessa fine, tra Aquile e Fenici.