Il “caso Monteverdi” scoperchiato da un’inchiesta de I Nuovi Calabresi e riguardante la delibera comunale che stanziava fondi a favore dell’associazione “Lab32” di cui fa parte il fratello dell’assessora alla cultura Donatella Monteverdi, sta tenendo banco da giorni nell’acceso dibattito politico del capoluogo di Regione con il sindaco Nicola Fiorita che ha dichiarato: “In questi giorni lavoriamo male. Lavoriamo sotto pressione, lavoramo con nervosismo”, liquidando la questione Monteverdi come “pettegolezzo”.
In realtà, dopo la pubblicazione dell’inchiesta è successo di tutto, dalla richiesta partita a mezzo stampa dalla vicepresidente del Consiglio comunale Manuela Costanzo affinchè l’assessora alla cultura riferisse in aula, fino all’ampio dibattito sul tema avvenuto nelle commissioni consiliari di Palazzo De Nobili e nella seduta del Consiglio comunale di Catanzaro del 12 ottobre, poco prima della quale i capigruppo consiliari hanno ricevuto una “strana” missiva legale.
In questa storia c’è più di qualcosa che non torna, ed è giusto porsi (e porre) domande dato che aleggia l’ombra dell’abuso d’ufficio. Sarà per questo che l’amministrazione “lavora male”?
Il frettoloso ritiro della delibera “incriminata”
Il 12 ottobre, di buon mattino (ore 9:30), e prima del Consiglio comunale si è riunita la Giunta comunale a guida Nicola Fiorita e alla presenza dell’assessora comunale alla cultura Donatella Monteverdi e su proposta dell’Ufficio cultura, è stata votata all’unanimità la delibera (N. 620 del 12 ottobre) di revoca della precedente delibera della Giunta n. 587 del 29/09/2023 “e, conseguentemente, la concessione del contributo in compartecipazione alle spese previsto per la realizzazione della seconda edizione del progetto denominato “Catanzaro Marathon”, presentato, nella formulazione approvata dall’Ente con le suddette delibere, dall’Associazione “Lab32” ”. Insomma, sono sfumati i 15mila euro di “compartecipazione” del Comune che tanto hanno destato scalpore.
“Il contributo di € 15.000 della delibera comunale pone l’associazione comunque in una condizione economica rischiosa, poiché una manifestazione di questo spessore richiede un budget più che doppio da sostenere in proprio, con la speranza di potersi, ancora una volta, affidare all’analogo amore per la città di imprenditori e privati” ha dichiarato l’Associazione Lab32 in una nota stampa del giorno prima, nonostante nella citata delibera di revoca si legga che “con nota prot. n. 116127 del 05/10/2023, trasmessa con PEC del 05/10/2023, l’Associazione “Lab32”, organizzatrice dell’evento, ha comunicato all’Amministrazione di aver rimodulato la previsione dei costi, considerando le proposte di nuovi fornitori di materiali e servizi, per un ammontare complessivo di € 31.700,00”.
Quindi, dopo l’adozione della delibera che stanziava i 15mila euro e proprio quando le polemiche e i vocii sul punto si rincorrevano nei corridoi tra gli addetti ai lavori in Comune (e non solo), l’Associazione comunica di voler rinviare al 2024 l’evento per cui ha chiesto i fondi in compartecipazione al Comune e di aver rimodulato al ribasso i costi complessivi previsti (guarda caso, abbassando gli stessi di 15mila euro), differentemente da quanto dichiarato sulla stampa.
Il “blitz” dell’avvocato di Monteverdi (fratello)
La mattina del 12 ottobre, poco prima della seduta del consiglio comunale di Catanzaro che ha trattato anche il “caso Monteverdi”, l’avvocato Ennio Curcio, nell’interesse dell’imprenditore Pierluigi Monteverdi, fratello dell’assessora comunale alla cultura, ha inviato una missiva al segretario comunale, al Sindaco e ai capigruppo consiliari (nonchè a INuoviCalabresi) in cui affermava che: “già in data 19 settembre 2023 il sig. Pierluigi Monteverdi si dimetteva dall’incarico ricoperto nel direttivo della associazione senza scopo di lucro “Lab32” “. Aggiungendo: “Quindi ben 10 giorni prima della delibera di giunta, avvenuta in data 29 settembre 2023, in cui legittimamente senza alcun conflitto o abuso, alle luce delle predette dimissioni, l’assessore Monteverdi votava, come consentito dalla legge, un finanziamento comunale per la compartecipazione all’evento seconda “Catanzaro Marathon”, concludendo che: “nessun reale o potenziale conflitto d’interessi o abuso è stato commesso dalla predetta assessore Monteverdi di concerto con il sig. Monteverdi, il quale non faceva più parte del direttivo della “Lab32” rimanendo come socio e sponsor”, facendo presente che “nella prima “Marathon Catanzaro” il sig. Pierluigi Monteverdi, in qualità di sponsor, finanziava la medesima con ben 5000 euro”.
Il verbale che non convince
Il legale è intervuto, quindi, nel dibattito politico che di lì a poco si sarebbe infiammato nella seduta consiliare del capoluogo della Calabria, allegando alla sua comunicazione il verbale della riunione del consiglio direttivo dell’associazione “Lab32” che prendeva atto delle dimissioni del fratello dell’assessora comunale dalla relativa carica gestionale (rimanendo socio e finanziatore).
Un atto che secondo il legale eliminava il conflitto di interessi in essere e il conseguente obbligo di astensione della sorella-assessora del suo cliente. Circostanza che non trova, in realtà, molto riscontro nella giurisprudenza sul reato di abuso d’ufficio (rimanendo pari la sfera di influenza all’interno dell’associazione), ma il problema principe è che è proprio tale verbale in sè a destare più d’un dubbio.
“Posticcio” lo ha definito l’ex candidato sindaco nonchè docente di diritto privato ed esponente di Azione, Valerio Donato; “Sarebbe stato più realistico ricevere inoltre dall’avvocato ad esempio una pec con la convocazione di quella riunione, con l’ordine del giorno. Questo non è stato” ha dichiarato in aula la consigliera di Forza Italia, Alessandra Lobello. In effetti, le firme apposte al verbale sembrano copia e incollate e non autografe, ma saranno altri a doverlo verificare.
In ogni caso, le dimissioni dal direttivo di Lab32 asseritamente rassegnate da Pierluigi Monteverdi il 19 settembre, andavano ratificate “alla prima assemblea utile” (si legge nel verbale) e, quindi, non sarebbero state effettive il giorno di adozione della delibera “incriminata” di dieci giorni dopo.
Sta di fatto che il nome dell’imprenditore dal sito web dell’associazione è stato tolto solo il giorno del consiglio comunale, tre settimane dopo le asserite dimissioni e dopo lo “scandalo”. Un po’ strano.
Spunta il nipote dell’assessora
Non è finita qui. L’attività assessorile della Monteverdi si è intrecciata anche con quella del nipote.
Con D.D.G. n. 13785 del 27/12/2021 la Fondazione Politeama di Catanzaro, con soggetti associati “Oscenica Srl” e “Associazione Primavera dei teatri” ha ricevuto dalla Regione Calabria un contributo di 150mila euro per l’evento “Calabria showcase” tenutosi a Catanzaro e Castrovillari nel settembre-ottobre 2022, con il sostegno del Comune di Catanzaro.
Già nella locandina si evince come il Presidente della Fondazione Politeama che promuove l’evento sia il sindaco Nicola Fiorita, mentre come “coordinamento organizzativo” viene indicato Pietro Monteverdi, figlio dell’imprenditore Pierluigi (lavora con lui nella People s.r.l.) e nipote dell’assessora comunale alla cultura Donatella.
Pietro Monteverdi è anche socio fondatore della Oscenica srl, soggetto associato alla Fondazione Politeama (presieduta dal sindaco di Catanzaro) per il finanziamento, e dal relativo sito web si legge che “dal 2022 cura il coordinamento e l’amministrazione del festival Primavera dei teatri”.
Nell’ambito di “Calabria Showcase”, durante l’evento del 23 settembre 2022 dal titolo “teatro italiano: cosa resta, cosa cambia” moderato proprio da Pietro Monteverdi è intervenuta anche la zia. La stessa ha presenziato e preso la parola alla conferenza stampa dell’edizione 2022 di “Primavera dei teatri” di cui, come si è detto, il nipote cura coordinamento e amministrazione.
Quando si è insediata, Donatella Monteverdi ha dichiarato alla stampa che il suo era “un assessorato alla conoscenza”. Già, ma anche un po’ alla famiglia, evidentemente.
Non solo Monteverdi: soldi all’associazione del presidente della commissione cultura
Tornando al “casus belli” principale. A sostenere pubblicamente la “Catanzaro Marathon” è stato il novello assessore comunale allo sport, Nunzio Belcaro, esponente di punta del movimento “Cambiavento” riconducibile al sindaco Nicola Fiorita. “Sarà una bella cartolina” ha dichiarato, tacendo sul conflitto di interessi della sua collega.
E come avrebbe potuto? Nel settembre del 2022 anche un’associazione a lui riconducibile, “La Masnada”, ha ricevuto 4000 euro dal Comune di Catanzaro come compartecipazione al progetto “Bibliovento”. All’epoca Belcaro era presidente della commissione cultura del Comune di Catanzaro. Nel suo curriculum pubblico presentato agli elettori nell’estate 2022 si legge che è “membro del direttivo dell’associazione culturale di volontariato La Masnada”.
Dal verbale dell’assemblea straordinaria di tale associazione, datato 13 aprile 2021, Belcaro risultava esserne il vicepresidente. Ma poco cambia.
Con delibera di giunta n. 363 del 27 settembre 2022 e su proposta dell’Ufficio cultura, il Comune di Catanzaro ha aderito a tale progetto su invito dell’Associazione Masnada. In tale atto si legge che “la quota di cofinanziamento a carico del Comune di Catanzaro è pari a euro 4.000,00”.
“È davvero un grande risultato” chiosava l’assessora Monteverdi nel gennaio di quest’anno, elogiando i risultati del partenariato con l’associazione Masnada. Insomma, sempre grande enfasi, ma zero parole sul suo conflitto di interessi e quello del suo collega di Giunta. Chissà perchè.
1 Comment
Congratulazioni vivissimi siamo veramente onorati in questa città di Catanzaro!!! vedere soldi sperperare come caramelle e persone che ogni giorno chiedono sostegno e aiuto di situazione di disabili,di famiglie disagiate ecc
Ecc vediamo questi nostri politici che dovrebbero rappresentare i cittadini invece fanno i loro interessi…. che dirvi siete la vergogna di questa città