PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO
ATTO DI DENUNCIA-QUERELA
Il sottoscritto, avv. Pellegrini Francesco, nato a Cosenza il 21.02.1946, residente in Roma, ivi elettivamente domiciliato presso lo studio del suo difensore – nominato in questa sede – avv. Paolo Palleschi e quindi in Roma Via E. Faà Di Bruno n.4 (pecpaolopalleschi@ordineavvocatiroma.org) rappresenta quanto segue:
è nota e verificata da diverse azioni repressive e vicende processuali per iniziativa delle Procure di Cosenza e Catanzaro e segnatamente della Direzione Investigativa Antimafia facente capo alla Procura del Capoluogo regionale la presenza ormai condizionante la “ governance “istituzionale, politica e economica di Cosenza della sua vasta provincia;
la sua presenza pervasiva si riverbera pesantemente sulla reale fruizione dei diritti di libertà e di tutela dei cittadini di rango costituzionale al punto da ispirare un sentimento di timore che parossisticamente inibisce atti e scelte – acquisto di pubblicazioni che per il tema trattato e il profilo dell’autore si suppongono sgradite ad una sorta di occhio magico che tutto vede e controlla – che solo in un contesto di violenza e illegalità pervasiva, che si qualifica come potere della mafia , si verificano e si accettano come inevitabili condizionamenti.
È dubbio quando la presenza ‘ndranhghetista abbia coinvolto la citta e la provincia di Cosenza – nel 2010 o anche prima sostituendosi o raccordandosi alle tradizionali bande malavitose quello che appare certo che specie negli ultimi anni dal 2016 in poi la ‘ndrangheta ha fatto un salto “di qualità” in termini di controllo della politica locale, della pubblica amministrazione, della sanità privata, della libertà della comunicazione a norma dell’art 21 della Costituzione.
Per tutto quanto sopra non v’è dubbio che l’immagine positiva che Cosenza vantava è ora del tutto cambiata si da meritare la definizione di “città ’ndranghetista” corrente nella pubblicistica e nella gregaria e timorosa informazione giornalistica locale.
In questo contesto si sono verificati nel 2022 due eventi criminosi, illeciti e immotivati. Si tratta in particolare della conquista dolosa sostenuta da un consenso complice e omertoso che non ha consentito alcuna forma di critica, di dissociazione, di denuncia, ancorchè isolata e marginale della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani.
Essa acquistando per impedirne il degrado irreversibile su pressioni peraltro rivendicate pubblicamente del Sindaco pro tempore Mario Occhiuto la storica Villa Rendano a seguito di un patto pubblico/privato di “sussidiarietà orizzontale” oggi normato dal Codice del Terzo Settore , ha realizzato dal 2013 a tutto il 2022 un polo di cultura , di “cittadinanza attiva”, di progetti formativi non convenzionali specie per i più giovani e un museo storico multimediale riconosciuto con DM del Ministro della cultura tra i musei di rilevanza nazionale.
Non solo, con la procurata decadenza del CdA senza reali motivazioni per cui è pendente a Roma un processo per “abuso di diritto” sono state presentate tre distinte denunce alla Procura della Repubblica di Roma che certo su una ha avviato l’esame con precedenza. Sempre in esecuzione di un disegno illegittimo e immotivato è stata “ordinata” dai nuovi occupanti la Fondazione la chiusura del primo giornale di inchiesta nato in Calabria libero non manipolabile de interessi esterni, premiato in un anno da 2milioni e mezzo di visualizzazioni in tutt’Italia, 31mila followers della pagina Facebook con una valutazione patrimoniale certificata da un autorevole economista pari a € 250.000, 00 e tuttavia definito dal nuovo contestato e precario presidente un “danno per la Fondazione”.
Non è dubbio che il silenzio totale e assordante di ogni voce critica in Calabria può legittimamente essere indicativa di un coinvolgimento della cosiddetta massomafia che condiziona pesantemente la città, le sue istituzioni, l’economia, la politica e la vita dei cittadini. L’ex sindaco Occhiuto ha “firmato” la sua approvazione e protezione all’evento criminoso entrando nel nuovo CdA rinnegando il suo vantato “merito” per l’acquisto della Villa Rendano che ha comportato un investimento pari compresa la ristrutturazione a € milioni su un totale di € 13milioni, analogamente a quanto fatto dall’attuale Sindaco che ostenta una continua presenza in Villa Rendano con qualsiasi pretesto di nulla o poca motivazione a prova della sua condivisione all’azione eversiva a danno di un ente no profit privato, del suo patrimonio materiale e immateriale e delle sue realizzazioni come atto donativo alla città.
La scalata della Fondazione posta in essere dai soggetti summenzionati, per il raggiungimento di scopi lontani da quelli originari, l’esautoramento dell’esponente il quale era ed è l’unico a coltivare propositi nobili in relazione alla Fondazione medesima, la distrazione di fondi pubblici (quest’ultima costituisce oggetto di distinto procedimento penale), ed ulteriori attività illecite poste in essere con metodo mafioso, ebbene tutto questo scenario inquietante è quello su cui si invoca la azione dell’Ufficio inquirente.
Tanto premesso, l’avv. Francesco Pellegrini, difeso e rappresentato come sopra, dichiara di sporgere come in effetto sporge
DENUNCIA
per i fatti di reato che l’Ufficio riterrà di individuare nella vicenda oggetto del presente atto.
Ci si riserva di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti in conseguenza delle condotte sopra descritte, nominando sin d’ora quale difensore l’avv. Paolo Palleschi del Foro di Roma.
Il sottoscritto chiede di essere informato, ex art. 406 III comma c.p.p., di ogni eventuale richiesta di proroga delle indagini e chiede, altresì, di essere avvisato, ex art. 408 II comma c.p.p., di un’eventuale richiesta di archiviazione.
Il sottoscritto si oppone sin d’ora alla definizione del procedimento de quo ex art 131 bis c.p o con decreto penale di condanna.
Il sottoscritto nomina sin d’ora quale difensore della parte offesa l’avv. Paolo Palleschi del Foro di Roma a cui conferisce espresso mandato per la presentazione della odierna querela e presso il cui studio in Roma alla Via E. Faà Di Bruno n. 4 (paolopalleschi@ordineavvocatiroma.org) dichiara di eleggere domicilio.
Si chiede che l’Ufficio convochi al più presto la parte offesa affinché questa possa meglio chiarire i termini di una vicenda che senza dubbio presenta profili di elevata complessità.
Si allegano i seguenti documenti
Roma, ————————–
Avv. Francesco Pellegrini
Vista si autentica la firma
Avv. Paolo Palleschi