Quale è lo stato dell’informazione in Italia? Tra il malaticcio e una stentata convalescenza. E nel Sud Italia? Tra il malconcio e il mal fatto. E in Calabria? Tra il malato grave o imbottito di farmaci che riducono la vivacità intellettuale.
Come sempre questo non impedisce che vi siano diverse e buone eccezioni, ma sono minoritarie.
Come è naturale si crea un circolo chiuso: i giornali non sono attraenti e quindi i lettori non sono invogliati a leggerli. E per penuria di potenziali lettori alcuni grandi giornali – uno tra tanti La Stampa, oggi il migliore – neanche arrivano alle edicole a sud di Napoli. E in tal modo si crea la condizione più gradita e auspicata dai poteri, perché senza informazione libera non si forma un’opinione pubblica, che è sempre fastidiosa per chi più che potere si sente e si comporta da padrone, mentre la pigrizia, il conformismo e il servilismo respirano a pieni polmoni.
Non credo che sia necessario produrre delle prove o degli esempi.
Nondimeno per aumentare il numero degli “amici” vi aggiungo delle considerazioni. Con una premessa: in gran parte esse valgono per il Sud, ma anche per le regioni più evolute e ricche del centro nord.
A parte quelle sceneggiate pararivoluzionarie al tempo del Sindaco Eva Catizone che l’eccitavano tanto facendola sentire come fosse Anita Garibaldi, avete sentore di cervelli pulsanti, cioè irriverenti e curiosi, che si sentano oltre il recinto del campus universitario? Io no, forse perché per l’età sono un po’ rimbambito. Ricorderete che una questora di quart’ordine (NdR ma perché da Roma specie con i Prefetti scelgono debuttanti e pensionandi? Io ne ho conosciuta una con gli attributi, intelligente, non amante del titolo medievale che mi impongo di non usare: eccellenza! De chè? Che non amava per niente il Sindaco Occhiuto – e ne parlavamo senza peli sulla lingua, ma poi è durata poco per sua scelta), che denunciò 40 professionisti “sovversivi” perché organizzarono una passeggiata di denuncia tra le rovine del centro storico “sgarrupato”. E come non bastasse fece applicare misure di sicurezza a due giovani manco fossero affiliati alla ’ndrangheta: chi è il fesso che andò in Questura per cantargliele? Chi scrisse un articolo su ICalabresi per denunciare quel provvedimento “manettaro” che qui piace tanto? Sempre io stesso fesso.
E allora c’è da scandalizzarsi che quattro delinquenti abbiano dato l’assalto a Villa Rendano e fatto morire ICalabresi “per eccesso di liberà e di successo”? Resta sempre senza risposta cosa ne pensi santosubito Gratteri, che con le manette non va per il sottile.
E allora che c’entra tutto questo con l’idea balzana di fare addirittura un giornale nazionale “per la libertà e la legalità” diretto addirittura da un calabrese? Un editore importante e presidente di un Gruppo editoriale potente mi ha scritto con amabilità non con irrisione che “sono un po’ (?) folle ma giusto”.
Ho ringraziato per il complimento che mi spinge a fare ancora meglio (o peggio?) fino a quando potrò, ma vi assicuro senza fare sconti a nessuno.
PS: Guagliù voi che state acquattati a Villa Rendano fate i bagagli con le vostre carabattole e iatevenne! CON e SENZA sentenza.