La parola “genocidio” non esisteva in nessun vocabolario prima del 1942. Nacque per dare un nome alla strage nazista del popolo ebraico. Quel termine odioso divenne una Convenzione nel 1950. Sempre a quegli anni risale la descrizione dei crimini per i quali è giusto parlare di genocidio. Ve li ricordo:
Per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
uccisione di membri del gruppo;
lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;
trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.
Purtroppo dopo il genocidio degli ebrei ne sono seguiti altri, meno noti ma non meno odiosi e criminali.
Ricordo quello a danno degli Armeni, quelli di Bosnia Erzegovina, Ruanda e Cambogia.
Ora possiamo, dobbiamo aggiungere un altro genocidio, quello che si sta consumando a danno del popolo palestinese e che stenta ad essere chiamato tale, perché questa volta i protagonisti sono rappresentanti del popolo che ne è stato la prima vittima.
Gli orrori dei campi nazisti e dei forni crematori fanno venire i brividi ai visitatori ancora a distanza di quasi 80 anni.
Ma non possiamo essere discreti e prudenti quando decine di migliaia di pacifici palestinesi dal 1948 in poi sono stati uccisi, discriminati, scacciati dalla terra che era anche la loro in nome della geografia biblica.
Ora è colpa di Netanyahu, al potere da 16 anni, ma prima di lui, un ladro conclamato, l’incarcerazione di un intero popolo in “prigioni a cielo aperto” come le chiama uno storico ebreo Pappè, a Gaza, l’occupazione della Cisgiordania dove i residui palestinesi sono in teoria governati dalla loro Autorità imbelle e di fatto ridotti a occupare un territorio fatto a pezzettini con divieti, minacce e privazioni di ogni bene, compreso l’abbattimento delle le casupole che i “coloni” vogliono sostituire con insediamenti solo ebraici, cosa sono se non genocidio?
Allora si dica chiaramente che le persecuzioni patite nei secoli dagli ebrei sono una vergogna e un crimine imperdonabile per l’intera umanità, ma anche che sono israeliani quelli che con una macabra replica della “calcolatrice” usata a via Rasella – dieci italiani ogni tedesco ucciso – hanno deciso di uccidere 1000, forse 2000, se necessario 3000 palestinesi ogni ebreo massacrato da Hamas, non dal popolo palestinese.
Alle fosse Ardeatine che io sappia non c’erano bambini di pochi mesi o anni.