A Cosenza ho scoperto che c’è uno strano fenomeno, tra i tanti: che coloro che avevano voluto, caldeggiato, apprezzato il recupero di abitazioni storiche o di palazzi di grande pregio si trasformano all’improvviso nel loro distruttori. E così è accaduto con Villa Rendano che i cosentini neppure sapevano dove si trovasse e quando occorreva indicarne la collocazione dovevamo dire “il palazzo dove si pagavano le bollette” e allora tutti capivano.
Immaginate il senso di frustrazione che mi prendeva e che è durato almeno un anno, il tempo occorrente per passare dall’acquisto al restauro totale e quindi alla cerimonia di inaugurazione ospite d’onore il Sindaco del tempo Mario Occhiuto che, come ha sempre ricordato, era stato colui che aveva convinto ad acquistare la Villa, abbandonata anche come “luogo dove si pagavano le famose bollette”.
Quando poi dopo un paio di anni di “rodaggio” decidemmo di dare vita ad un progetto identitario di Cosenza – pressoché sconosciuto ai più che sapevano di Bernardino Telesio per merito del Liceo e dei Rendano grazie al teatro – e quindi creammo un museo, all’inizio per la verità “un percorso nella storia illustre della città di Cosenza”, il più grande a quel tempo in Italia museo/percorso multimediale finalmente le bollette sparirono dalla memoria e si affermò la conoscenza e l’apprezzamento dei cosentini. Per essere sicuri facemmo fare ad una società di Torino un’indagine demoscopica che rivelò che solo il Duomo e il Castello svevo superavano Villa Rendano nella classifica dei siti più conosciuti.
Un inciso per non sembrare esterofili: scegliemmo la società torinese, che peraltro fece un ottimo lavoro, perché l’agenzia che mi era stata indicata dal Direttore del tempo del Dipartimento di Sociologia dell’Unical ci presentò un progetto copia e incolla. In cui si parlava di Roma o altre città tranne che di Cosenza.
Ma torniamo ai cantori della bellezza di Villa Rendano e del prestigio internazionale di Consentia Itinera, primi tra tutti Mario Occhiuto e ora Franz Caruso, che hanno smesso presto di fare gli ammiratori per assumere il ruolo di distruttori, Caruso ostentando la sua amicizia massonica al presidente abusivo mio omonimo – lo si vede un giorno sì e l’altro no in un impeccabile completo di sartoria con fascia tricolore che gli dona tanto – l’altro entrato nella veste di killer aggiunto agli altri quattro manigoldi addirittura come membro del CdA. In compagnia di una new entry, Francesco Kostner, il massone che fa il lavoro “sporco” di persecutore dei soli professionisti presenti quasi da imbucati nei rami dell’albero familiare del capo.
Sempre per inciso ho sempre considerato Kostner, oltre che il cavalier servente dell’altro massone che è il suo capo, un uomo misterioso venuto dalle tenebre del passato.
Ma a Cosenza se vuoi puoi sapere vita, morte e miracoli di tutti basta chiedere in giro e anche di Kostner si sa qualcosa in più.
Ripeto ciò che mi è stato detto da una fonte qualificata “Ovunque è stato si è fatto conoscere ed è stato buttato fuori”. Vedi Mancini al Comune di Cosenza. Lo stesso è accaduto alla Camera di Commercio definendolo un mercenario. Ha preso Crispini e Latorre in giro (Docente di Unical e Latorre Rettore) promettendo le montagne tanto da ottenere la gestione dell’ufficio stampa e l’incarico di Capo di Gabinetto di Latorre. Poi conosciutolo meglio gli lasciò il solo ufficio stampa. Con Crisci rettore, l’ufficio fu addirittura chiuso e dirottato nel centro editoriale e librario dove fu portato alla chiusura con l’attuale Rettore. Secondo fonti non certe Kostner si è messo a tempo parziale presso il Dipartimento del Prof. Guarascio per essere a disposizione del boss dei boss. Insomma lo stipendio senza ammazzarsi di fatica lo prende sempre.
Ora tornando ai “protagonisti” e non alle comparse. Mi viene l’idea che i due sunnominati, Mario Occhiuto e Franz Caruso, il primo ex sindaco il secondo etereo sindaco oggi, abbiano una specie di “bipolarismo” o disturbo bipolare. A beneficio di chi per sua fortuna non sa cosa sia riporto la sua definizione classica: Il disturbo bipolare, anche conosciuto come malattia maniaco depressiva o come psicosi maniaco depressiva, è un disturbo caratterizzato da oscillazioni insolite del tono dell’umore e della capacità di funzionamento della persona.
“Le oscillazioni insolite del tono dell’umore” ci sono tutte nei due. Mario Occhiuto è passato da un comunicato stampa, che dire elogiativo per Sergio Giuliani e per me è poco, ad un whatsapp – dopo due anni in cui non mi aveva incontrato perché confinato in ospedale per vari interventi chirurgici – in cui a parte le solite “perdite di memoria” mi lancia l’anatema perché avrei riempito di “avversari politici” la Fondazione. Per capire chi fosse l’avversario politico mi sono dovuto scervellare e alla fine mi sono ricordato del Prof. Massimo Veltri per poco tempo a capo di un Comitato tecnico. Ora che Massimo sia avversario di qualcuno mi pare molto improbabile. A me ha dichiarato amicizia (come tanti, fasulli) e poi si è congedato dicendo “non si trattano così nemmeno i cavalli”. Bella frase che non so a cosa si riferisse. Ricordo solo che collaborò per alcuni mesi con ICalabresi e appena fatto fuori si arruolò dalla parte dei buttafuori.
Di Franz Caruso, che non conoscendolo, mi contattò in Toscana prima di essere eletto Sindaco siamo passati in tempo reale dall’invito “telefonargli anche di notte” facendo due squilli per farmi identificare a frequentatore seriale del mercatino di cianfrusaglie dell’odierna Villa Rendano.
Sono decisamente convinto che il disturbo bi, tri, quadri polare sia assai diffuso tra i politici locali. In termini più plebei si chiama trasformismo, cercapoltrone, ecc… Ma sempre disturbo o patologia rimane.