È probabile che questo articolo sia l’ultimo prima della sentenza attesa come la Rivelazione sebbene sia già tutto noto, tutto chiaro, tutto provato. Ma noi italiani siamo un po’ “bipolari”.
Abbiamo perso molta della fiducia nella Magistratura che era arrivata a livelli imprevedibili ai tempi di Mani Pulite – ricordate il mito del contadino molisano Di Pietro adorato e corteggiato fino a quando di fronte ad una banale domanda sul perché la moglie fosse proprietaria del suo partito e relativo patrimonio biascicò poche parole senza senso, ma ciò nondimeno (saltando a piè pari il calabrese Palamara), diamo alle sentenze un credito illimitato.
È giusto farlo, ma sempre ricordando che i giudici e i pm sono uomini e donne e possono sbagliare quasi sempre in buonafede e talvolta in malafede.
Sarà perché nella mia mutevole attività di lavoro ho fatto il cronista giudiziario al posto di quel giornalista che non ne aveva voglia, quel giorno e seguii l’udienza finale di una specie di anteprima di Mani Pulite nella quale un vero principe del foro, il prof. Ungaro, difensore, si parlava addosso e anche io che ero seduto vicino captavo una parola su 10. Il giudice al lato sfogliava il Corriere dello Sport, il Presidente seguiva a momenti alterni. Dopo un’ora la sentenza: il reo condannato a 10 anni di galera. È probabile che li meritasse tutti, ma in un’ora vuol dire che la sentenza era stata decisa e scritta a prescindere dai mormorii del prof. Ungaro.
Ma veniamo al merito che mi interessa. Avevo preannunciato di volere scrivere una versione semplificata al massimo, ma fedele sia degli atti della “nuova Fondazione” sia quelli da me scritti.
Lo anticipo: da un lato una produzione seriale di castronerie, falsità, accuse a vanvera, di mie presunte violazioni dello Statuto e della legge, che avevano tratto in inganno il giudice che poi con molta correttezza mi ha consentito una lunga memoria registrata per un tempo congruo modificando il calendario delle udienze e anticipando il tempo della sentenza da metà 2026 all’inizio del 2025. Questo è un dato di fatto, conoscendo gli atti mi potrei concedere una dose per me inusuale di ottimismo. A patto che… manine e manone non entrino in gioco. Difficile ma non impossibile.
Ora ignoriamo la sentenza, anzi mettiamo in conto che essa possa essere a mio favore o favorevole ai quattro traditori.
Per Cosenza, per i suoi politici e amministratori, per la pseudo informazione disinformante, per le istituzioni locali, Unical e Chiesa cattolica in persona di Mons. Savino e specularmente per me non fa grande differenza. Per quanto mi concerne posso dire che ho gettato al vento molte decine di migliaia di euro per pagare alcuni, non tutti, avvocati di grande fama e anche di altrettanta slealtà e scorrettezza. Alla fine di questa storia farò nomi e cognomi.
Ci ho rimesso sul serio la salute, ma anche questo era stato previsto da un bravo e onesto cardiologo con una prognosi dettagliata, il dott. Guzzo di Cosenza, ho visto all’opera non avversari o falsi amici ma addirittura delle jene con fattezze umane. Non ripeto i nomi e le gesta che saranno rese note a tempo debito.
Ma Cosenza cosa ci guadagnerà sia in caso di possibile “vittoria” in caso di probabile sconfitta? Nulla, solo un marchio indelebile della sua indegnità, della sua appartenenza a massoni deviati, a università di quarta serie (dal punto di vista civile ed etico), da saltimbanchi che se si allontaneranno di qualche centinaio di km potranno sentire qualche refolo di disistima e disprezzo. Ma la vera lezione, il messaggio che resterà e con fatica circolerà sarà, in OGNI CASO il seguente: Cosenza è quella cittadina decadente del Sud dove per la PRIMA VOLTA è stata rapinata una Fondazione no profit, spogliato di ogni bene materiale e soprattutto immateriale, Villa Rendano acquistata su pressione del miracolato Mario Occhiuto. Chi scenderà a Cosenza da mezz’Europa per illustrare da parte dei protagonisti i grandi temi della Storia antica e contemporanea, quelli della geopolitica, quale museo prestigioso, come la Galleria Nazionale di Milano o il Museo Galileo Galilei di Firenze, vorranno essere i partners di Consentia Itinera, il primo museo storico multimediale riconosciuto di interesse nazionale la cui direttrice ed entusiasta animatrice Anna Cipparrone è stata vittima di un mobbing che neppure nelle fabbriche in mano a vecchi padroni, s’è vista ridotta lo stipendio non alto per ringraziarla dei risultati raggiunti, compresi finanziamenti pubblici – per la prima volta – nel 2021 e 2022, anni del mio insediamento e della mia defenestrazione, pari a 300.000 euro. Quale musicista di fama internazionale verrà grazie alla nostra DANIELA ROMA che mi scrive dagli USA dove vive e si sente chiedere da musicisti di fama se ci sarà ancora il Festival internazionale Alfonso Rendano. E alla inevitabile domanda (il festival era trasmesso su varie emittenti TV) “Why?” non sa come rispondere. E se qualcuno si chiede, e non sono pochi, come è stato possibile chiudere ICalabresi un giornale che a fine 2022 avrebbe raggiunto 5milioni di visualizzazioni, già dopo un anno, 30.000 followers e valore della testata 250.000 euro (ma un “danno per la Fondazione” secondo il boss mio omonimo; o un danno per il suo rapporto amicale prezioso con Antonio Nicaso e Nicola Gratteri?), cosa rispondere?
L’interesse per Cosenza e un minimo di riconoscenza per Sergio Giuliani e per me che ho dato l’anima per arricchire la mia città natale ? 0+0+0.
Mi fermo qui: la sentenza non farà resuscitare un piccolo tesoro di cultura e partecipazione civica e sarà un monumento alla vocazione banditesca di buona parte della città.
Ma una cosa è certa: io che non avrò alcun ruolo e beneficio in caso di esito positivo, una cosa, finché potrò, la farò. Ho scritto un libro Kindle che si può scaricare gratis. Il titolo: La Città dei balocchi. In una versione semplificata e pubblicabile sulla stampa nazionale con costi sostenibili (da perfezionare: Vi piace avere gratis e senza rischi una villa Storica pregiata e affrescata da maestri dell’800? Venite a Cosenza, la città dei balocchi dove se vi “piacia” la potrete avere senza spese e senza problemi.
Ai possibili increduli e pedanti: basta un cenno di assenso di politici da marciapiede, dire la parola magica “grande Gratteri o meglio santosubitogratteri” e oplà no problem. Eviterei citare Occhiuto perché è squalificante.