Avere fiducia nella Giustizia è cosa buona e giusta. Ma la frase andrebbe completata aggiungendo “a patto che la meriti”.
In moltissimi tribunali questo accade, sia pure con alcune lungaggini che rendono la giustizia meno giusta sino a diventare, trascorsi gli anni ingiusta e pertanto inutile.
Non mi sembra utile ripetere statistiche, numeri, tempi ed altro ancora. Li conosciamo tutti, ma non aiutano a capire se della Giustizia ci si possa fidare, se non ci siano altre sedi cui spetterebbe tutelare i diritti delle persone e della comunità, se non ci sia una volontaria enfatizzazione quando si parla di giudici e Tribunali per proclamare la propria vicinanza o per denunciare pecche e responsabilità (molto più di rado, non si sa mai).
È proprio quello che sta accadendo oggi a proposito del supposto attacco all’autonomia della Corte dei Conti, perché il Governo ha deciso che il controllo finanziario delle spese del PNRR sia demandato all’UE, mentre resta alla Corte dei Conti quello della gestione finanziaria conclusiva.
Questo, d’altra parte, non intacca il ruolo di controllo e verifica della Corte che può e deve relazionarsi con l’Organismo comunitario e può nell’evidenza o nel sospetto di procedure anomale intervenire con le sue competenze ordinarie.
Il proverbio dice: “tutte le strade portano a Roma”; parafrasando si può anche dire che tutte le battaglie, politicamente se non sbagliate certo non utili ad incrementare il consenso, “portano al PD”.
Temo quanto voi la pedanteria e la noia e quindi cerco di allontanarmene.
Le domande che le persone normali si fanno sono tra le altre queste: qual è l’accusa più grave che si muove alla Giustizia italiana? Quella di far durare i processi un’eternità, spesso per ragioni disdicevoli – a me come ad altri è capitato di scoprire che un’udienza era saltata a data da destinarsi perché – testuale – “la giudice ha detto al Presidente del Tribunale di Grosseto che la macchina non era partita”.
Ora, Grosseto non è una metropoli, a piedi o con un taxi o con un bus si arriva al Tribunale in dieci minuti.
In questo caso il cittadino normale si genufletterebbe al “rispetto dell’autonomia della magistratura”?
Altra possibile e banale domanda: perché in molti Tribunali, specie da Roma in giù, i processi per i “colletti bianchi” sono straordinariamente lunghi e nel caso malcapitato che dopo 6 o 7 anni arrivi una condanna di primo grado – nonostante il passo messicano in tempo di siesta – ci sono ottime possibilità che la Cassazione annulli tutto e così il giro ricomincia sino a prescrizione? I maligni, senza prove, sospettano che alcuni giudici che debbono scrivere le motivazioni delle sentenze che non gli garbano “si suicidano”, cioè meno drammaticamente scrivono sentenze suicide destinate ad essere cassate per evidenti errori o illogicità delle motivazioni.
Ora queste semplici domande, magari spesso solo maliziose, per i cittadini contano di meno rispetto alle lamentazioni, nel caso specifico dei Giudici della Corte dei Conti? Mi permetto di dubitarne.
Giacché parliamo di Giustizia amministrativa aggiungo un esempio non inventato ma reale e provato.
La Fondazione Giuliani da poco costituita partecipò ad un bando della Regione Calabria con un progetto di linguistica e filologia a firma del prof. calabrogallese John Trumper, un’autorità in materia in tutt’Europa.
Quando vengono pubblicate le graduatorie scopriamo con sorpresa che a Trumper è stato preferita una Fondazione per metà della Regione e per l’altra del Comune di Catanzaro. Già questo faceva storcere il naso, ma in Calabria tutti noi dovremmo avere nasi irrimediabilmente storti.
Ma sorvoliamo e leggiamo le valutazioni della Commissione: qualità 10 per Trumper (ci mancava altro), anzianità (Fondazione Giuliani 8 e l’altra 10). Catanzaro batte Cosenza + Galles 1-0.
Per mia sfortuna sono tignoso, sospettoso il giusto (la sola volta che non lo sono stato come sapete mi hanno fregato quattro pirati occupando la Fondazione Giuliani – per adesso -) e quindi decido di presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica che poi lo assegna al Consiglio di Stato. Questo fa il suo lavoro che prevede l’interpello di tutti i Ministeri (che c’entra il Ministero dell’Agricoltura con la sociolinguistica?). Passano circa 5 o 6 anni, ma alla fine arriva la sentenza del Consiglio di Stato che riassumo volgarmente: che cacchio è l’anzianità che peraltro per non umano è di difficile definizione (i gatti che vivaddio sono essere viventi mediamente campano 15 anni, gli uomini 84 e le donne 90; quale criterio adoperiamo, l’età del felino o quello dei bipedi umani?).
Il Consiglio di stato fa una specie di cazziatone alla Regione Calabria.
E il sottoscritto, che si ricorda che le sentenze sono immediatamente esecutive, scopre che questo non è vero nel caso amministrativo.
Sempre per tigna, che spesso è sorella gemella della fessaggine, presento come previsto ricorso al TAR di Catanzaro perché dia attuazione alla sentenza. Sono trascorsi altri 5 o 6 anni, nessuna notizia da Catanzaro e se anche un giorno ci facesse sapere cosa ha deciso ce la prenderemmo nel secchio. Perché chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto.
Allora senza voler fare del qualunquismo, siccome non sono così ostile al PD da volerne la morte per conclamata inutilità, mi permetto di suggerire un’attenzione prioritaria alla massa di diritti non tutelati della gente comune e magari solo per equità, considerando che i Magistrati italiani sono i meglio pagati in Europa e i più tutelati in nome della loro autonomia.
Salario lordo di Giudice Primo grado € 56.663,00 – media UE € 47.651,00 – salario lordo Giudice di Cassazione € 186.637,00 – media UE € 130.098,00.
Certo, retribuzioni eque per funzioni cosi delicate, ma è cosi anche per la giudice grossetana che salta un’udienza lasciando le parti e gli avvocati a guardare il soffitto perché la sua auto non ha voluto partire, neppure per superiori esigenze della Giustizia?
1 Comment
Lettera scritta con saggezza, ben argomentata e perfino logica. Peccato manchi di destinatari. Il pd non è partito scevro da interessi di parte. Non si occupa di problematiche reali, pittosto é sempre impegnato alla ricerca della discussione sui massimi sistemi, con proposte razionali efficaci e risolutive! ICalabresi sanno che la loro saggezza espositiva si risolverà in un mero esercizio di letteratura estetica. Inane. Tuttavia, contravvenendo a quanto detto in premessa, aggiungiamo che leggiamo con interesse la copiosa produzione giornalistica. Non si sa mai, predicando nel deserto, prima poi, in qualche orecchio attento ci si potrebbe imbattere. Cordialità