Nei giorni scorsi abbiamo invitato i cittadini che per impegno, ruolo sociale e notorietà rappresentano le classi dirigenti di Cosenza e della Calabria – senza distinzioni politiche, culturali e ideologiche – a far conoscere la propria valutazione non solo sull’assalto comunque illegittimo ad un ente del Terzo settore e al suo patrimonio materiale e immateriale, ma su ciò che esso rappresenta. Lo riassumo senza tema di smentita. È accaduto senza alcun legittimo motivo, ma solo contando su personali ambizioni e convenienze, senza una voce istituzionale di dissenso dimenticando nel caso specifico che la Fondazione Giuliani ho recuperato al patrimonio architettonico e culturale di Cosenza Villa Rendano su richiesta pubblica del Sindaco pro tempore della città.
Tutto ciò non è un evento marginale, ma è il segno della legalità e della rispettabilità di una città e di una regione.
Per memoria ricordo che classe sociale è quella che domina le strutture politiche, economiche, sociali e culturali di una nazione, auspicabilmente per il bene comune.
Questo invito non è stato accolto. In questi casi il silenzio è una risposta inequivocabile.
1 Comment
Un’ occasione perduta … peccato..