Cosenza, colpiti ed affondati dalla solita “compagnia di giro” che schiaccia la città. Una Fondazione privata, un patto per salvare dal degrado Villa Rendano, il più bell’edificio del centro storico, nel segno della sussidiarietà (fatta a pezzi), chiusura del più apprezzato e libero giornale on line della Calabria, ICalabresi.
Il tempo del silenzio e dell’omertà è scaduto.
La Fondazione Attilio e Elena Giuliani ETS è stata fondata dal dott. Sergio Giuliani nel 2011 con sede giuridica a Roma, ma sede operativa a Cosenza, nella magnifica Villa Rendano, uno degli edifici più belli del centro storico, che fu l’abitazione della famiglia del musicista Alfonso Rendano.
E proprio quest’ultima è stato teatro di una inusuale scalata ostile e immotivata da parte di quattro membri del CdA nominati in virtù di decennali rapporti di stima e amicizia dal Presidente e Direttore Generale, subentrato al fondatore scomparso a fine 2020, che della Fondazione era stato fin dall’inizio il realizzatore e di fatto il cofondatore.
Il sen. Mario Occhiuto a fine 2017, che come vedremo indusse il Giuliani ad acquistare e poi ristrutturare la Villa – cambiando radicalmente il suo progetto di finanziare alcune opere pubbliche, scuole, strumenti informatici, altro… che le risorse comunali non avrebbero potuto realizzare – pubblicò a fine 2017 sul sito del Comune queste parole di elogio:
“Sento di dovere esprimere i miei sinceri complimenti al presidente Sergio Giuliani e al direttore generale Francesco Pellegrini per l’encomiabile attività di rivitalizzazione culturale svolta in questi anni dalla Fondazione Onlus Attilio e Elena Giuliani”. “Magari – aggiunge il primo cittadino – ce ne fossero di personalità come Sergio Giuliani nella nostra società. A quest’ora ad esempio avremmo davvero risolto i problemi di degrado che affliggono il centro storico. Solo con la lungimiranza delle visioni di taluni è possibile infatti gettare solide basi per la costruzione del futuro. Dal restauro conservativo di Villa Rendano, restituita alla città, fino alla lunga serie di iniziative culturali realizzate o in cantiere, la Fondazione Giuliani rappresenta oggi un importante e prestigioso riferimento di crescita. Per la città di Cosenza – conclude il Sindaco – è un grande motivo di vanto”.
Con una radicale e mai spiegata virata il Sindaco che aveva scritto questo generoso elogio è divenuto il sostenitore principale del capo degli “assalitori” Walter Pellegrini, omonimo di Francesco Pellegrini, al punto di entrare nel CdA della Fondazione costituita con gli stessi personaggi autori della scalata.
Sulla vicenda sono pendenti due cause per “abuso di diritto” presso il Tribunale di Roma.
La prima “vittima del colpaccio” – il vero obiettivo che interessava alcuni personaggi politici di centrodestra e centrosinistra in Calabria indistinguibili tra di loro – è stata la chiusura dei giornale on line ICalabresi, fondato e diretto da Francesco Pellegrini, che in un anno aveva raggiunto risultati in termini di lettori, di autorevolezza, di libertà senza condizionamenti, dalla stampa nazionale (Il Corriere della Sera, Repubblica, Il Domani) giudicato il “primo progetto editoriale di qualità” nel panorama piuttosto deprimente dell’informazione locale.
La sola iniziativa politica e parlamentare è stata un’interrogazione a firma Elio Iannutti, Nicola Marra ed altri del M5S.
La riportiamo integralmente come pubblicata su ICalabresi (https://icalabresi.it/fatti/i-calabresi-interrogazione-parlamentare-sostegno-liberta-stampa/)
La strana vicenda de I Calabresi approda in Parlamento. Il 22 giugno scorso è stata presentata un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi. Primo firmatario è stato il senatore Elio Lannutti. Gli altri, preoccupati per una possibile limitazione della libertà di stampa, sono: Nicola Morra (presidente della Commissione Antimafia), Rosa Silvana Abate, Bianca Laura Granato e Luisa Angrisani.
Nella interrogazione parlamentare si legge testualmente: «I Calabresi è un giornale on line fondato il 19 luglio 2020, edito da Calavria editrice S.r.l. di cui è socio unico la fondazione Attilio e Elena Giuliani onlus, con sede a Villa Rendano (Cosenza), e diretto da Francesco Pellegrini; il tipo di approccio cui si ispira il giornale è quello del giornalismo d’inchiesta, “con l’intento primario di non omettere o manipolare le notizie, rispondere solo ai lettori, essere svincolati dai pregiudizi di tipo politico o ideologico ed utilizzare essenzialmente fonti primarie per la raccolta delle informazioni”. Il suo obiettivo principale è quello di “dare voce a tutte le persone che vivono in Calabria e a coloro i quali sono legati a tale regione, per garantire un’informazione libera affidata a bravi giornalisti”».
Come risulta – continua il testo dei parlamentari «da un articolo del giornale I Calabresi intitolato “Così vogliono fermare I Calabresi” a firma di Francesco Pellegrini, uscito il 20 giugno 2022, ci sono stati diversi tentativi da parte di soggetti interni alla fondazione, e non solo, di affondare il giornale e metterlo a tacere una volta per tutte.
«I fatti a cui si fa riferimento nell’articolo – scrivono i parlamentari – sono stati oggetto di apposita denuncia alle autorità competenti. In particolare, si riporta la frase pronunciata dal consigliere della fondazione Walter Pellegrini, ripresa anche da altri componenti del consiglio di amministrazione della stessa fondazione, che fa riferimenti espliciti alla linea editoriale: “Il giornale I Calabresi è dannoso per la Fondazione”. È bene ricordare che ad oggi “I Calabresi” risulta essere “letto e apprezzato da oltre 2 milioni di lettori in tutta Italia e in Europa, mentre la stima del valore patrimoniale è di 240mila euro”; il consiglio di amministrazione della fondazione tenutosi il 30 maggio 2022 è stato dichiarato, da quello che risulterebbe essere l’ex presidente del consiglio di amministrazione Francesco Pellegrini, come risulta dal verbale, “illegittimo” e contrario agli interessi della fondazione».
«Nonostante l’appunto, – continua il testo dell’interrogazione parlamentare – è stato eletto nuovo presidente della fondazione Walter Pellegrini, grazie anche al sostegno di “soggetti a lui fedeli, tra i quali vi rientra l’ex sindaco archistar di Cosenza Mario Occhiuto”, come sottolineato dal presidente uscente, una manovra, a quanto è dato capire, che sembrerebbe dunque funzionale a liberarsi de “I Calabresi”, dando l’ambiguo messaggio che “l’ordine è stato ristabilito”. Tuttavia, ad oggi (21 giugno 2022), sul sito della fondazione il nome del presidente non è stato ancora modificato».
Considerato tutto questo, i parlamentari chiedono al presidente del consiglio dei ministri, attraverso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, «se sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda tutelare, con iniziative di propria competenza, il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente, tenendo conto che la libertà di stampa è tutelata nell’articolo 21 della Costituzione».
Nonostante l’assoluta novità di un giornale di successo che viene chiuso da un giorno all’altro, lo stesso 19 luglio, nel quale era uscito il primo numero l’anno prima (2021), senza neppure informare il Direttore responsabile Francesco Pellegrini, licenziato con PEC dal liquidatore della Srl Calavria editrice l’11 agosto 2022 con la richiesta di restituire € 1200,00 non più spettanti – dallo “stipendio” simbolico di € 5000,00 lordi – a Cosenza e in genere in Calabria, a parte qualche centinaio di cittadini, silenzio assordante della politica, del Sindaco di Cosenza, delle istituzioni, dell’Università, dell’economia, dei giornali (a parte un paio) e dell’Ordine dei Giornalisti.
Poiché ho diretto prima come consulente per 7 anni la comunicazione della SIP e dal 1982 fino al 1993 comunicazione e relazioni esterne delle FS speravo che qualche collega illustre, con cui avevo per anni avuto contatti continui – nonostante il tempo trascorso (ma in quegli anni noi tutti eravamo giovani) – ci desse una mano.
Non ero io che dovevo essere difeso, ma la libertà di stampa (pressoché sconosciuta da queste parti), perché di chiusure per ragioni politiche non ce ne sono state nell’Italia repubblicana.
Il Pellegrini fatto fuori per pura bramosia di “potere (?)” e di vassallaggio a personaggi impresentabili non ha mai percepito alcuna retribuzione come Direttore Generale della Fondazione dal 2012 al 2022.
Ma tutto questo è una indispensabile premessa informativa.
Il punto politico a mio parere centrale è quanto riassunto da un articolo apparso su I nuovi calabresi fondato e diretto dall’ex Direttore de ICalabresi, ceduto a tre redattori, ma con una linea editoriale che appare fortemente condizionata dal vertice della Fondazione che ha concesso un finanziamento una tantum di € 100.000 da versare in più tranches”
Ecco, con parziali tagli non essenziali l’articolo (https://www.inuovicalabresi.it/cosenza-la-versione-malandrina-della-sussidiarieta-un-vaffa-invece-di-un-grazie/):
Il principio della sussidiarietà orizzontale, invero, si collega alla riduzione del ruolo del pubblico nei limiti in cui il servizio o l’attività possono essere assicurati dai soggetti privati in modo efficiente e secondo gli interessi di pubblica utilità, prefissati dal pubblico potere.
Questa è una delle possibili definizioni della sussidiarietà che detta in parole ancora più semplici vuol dire che là dove il Soggetto pubblico, in particolare il Comune, non ha risorse per realizzare progetti utili ai cittadini può affidarsi all’iniziativa dei privati, in particolare per le garanzie che danno, ai Soggetti del Terzo Settore, in particolare alle Fondazioni che sono per definizione no profit.
Nel 2012 il Sindaco del tempo Mario Occhiuto convinse Sergio Giuliani ad acquistare Villa Rendano, che era a rischio di degrado e abbandono,
Cessata la funzione di ufficio, “dove si pagavano le bollette del Gas”, che è stata per anni l’identità di uno degli edifici storici più belli della città antica, Giuliani, ignorando le mie riserve, accettò la proposta di Occhiuto e sotto la mia direzione in meno di 8 mesi acquistò la Villa dalla SNAM e la ristrutturò riportandola al suo originale.
Ora a parte la vocazione diffusa tra i presunti “potenti” a trattare da fessi tutti a prescindere dal fatto che lo siano veramente, a mio parere l’acquisto e l’implementazione progettuale della Villa, alla quale non eravamo preparati e per la quale mi misi alla ricerca di ogni soluzione utile e credibile, in quell’accordo Fondazione-Occhiuto si realizzò un’esperienza di “sussidiarietà”. Preciso che non mi risulta una versione “tipizzata” della sussidiarietà e quindi il riferimento ad essa è di natura fattuale e politica.
Un Ente no profit finanziava un recupero importante per il patrimonio storico e architettonico della città, altrimenti impossibile, e lo completò con un progetto identitario storico di Cosenza con il più importante Museo multimediale d’Italia, Consentia Itinera. (….) Ora caratteristica essenziale del rapporto di sussidiarietà è il rispetto di due obbligazioni tra pubblico e privato: “Coinvolgere è un termine che, già nella sua etimologia, prevede una partecipazione. Co-involgere viene infatti da involgere, un verbo oggi desueto che significa avvolgere, avviluppare, con l’aggiunta di quel semplice prefisso co- che ritroviamo poi nel testo dell’art. 55 laddove si prevede che “… le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di attività di cui all’articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo Settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento…”.
Insomma, in parole semplici, pubblico donatario e Fondazione donante, l’uno e l’altra (da facto) debbono “Condividere e coprogettare” la realizzazione di un’opera ad esclusivo beneficio della città.
Ora, la scalata ostile ed illegittima della Fondazione ad opera del Pellegrini / Walter, quello buono e preferito da Occhiuto, con la complicità di altri tre “infedeli “compiuta il 30 maggio 2022 senza alcuna fondata motivazione è rispettoso dei vincoli della sussidiarietà? L’Occhiuto sindaco ora per meriti tutti da scoprire, ma certo esistenti Senatore della Repubblica che siede nel CdA accanto al Pellegrini amato ma abusivo è lo stesso che ha chiesto ed ottenuto un investimento milionario e da parte mia un lavoro difficile e imprevisto di 11 anni? È lo stesso Occhiuto che a fine 2017, in occasione dell’inaugurazione di Consentia Itinera ha pubblicato sul sito del Comune un elogio generoso di Giuliani e del Pellegrini che ora gli sta sulle scatole, al punto da renderlo complice di una “sottrazione indebita” di un bene privato e garantito dalle obbligazioni che accompagnano la sussidiarietà?
La mia personale convinzione e determinazione si riassumono in queste conclusioni: il Tribunale di Roma già il 22 maggio si pronuncerà sulla nostra richiesta di sospensiva di quanto dolosamente deciso a fine maggio 2022, ma noi crediamo che per sanare il vulnus etico, giuridico e politico la Giustizia non basti.
Se vogliamo evitare, come da cosentino reietto desidero, che Cosenza sia identificata come un luogo dove senza averne alcun titolo un gruppetto di infedeli (in termini giuridici non rispettosi della “buona fede” artt. 1337e 1338 del CC) decide come accaduto solo nel periodo fascista di chiudere un giornale libero e autorevole e “scippa” un ente non profit privato perché a un tizio “piace farsi chiamare Presidente” occorre che le componenti sane, libere, amanti della legalità di qualunque posizione politica, ideologica e culturale, assumano l’iniziativa di sanare un’azione barbara e illecita.
È il minimo per non gravare Cosenza (la Cosenza dei cittadini) di una colpa che non merita.
In realtà il principio e la sua pratica attuazione hanno precisi riferimenti giuridici.
Richiamo due riferimenti che legittimano le considerazioni contenute nell’articolo sopra riportato.
ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO (ETS) che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
“Per Terzo Settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.”(Art. 1, comma 1, legge delega 106/2016)
(art. 55-57 CTS)
… le amministrazioni pubbliche assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di coprogrammazione e co-progettazione e accreditamento.
Rapporti con gli Enti Pubblici – La co-programmazione è finalizzata all’individuazione […] dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili.
– La co-progettazione è finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti.
– l’individuazione degli Enti del Terzo Settore con cui attivare il partenariato avviene anche mediante forme di accreditamento nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento”
In conclusione questa nota, indirizzata a tutti i Parlamentari eletti in Calabria senza alcuna distinzione di appartenenza politica, affida loro il compito che con il voto è stato assegnato ai propri eletti. Quello prioritario di non macchiare ulteriormente la nostra regione, che soffre di molti problemi e condizionamenti ma che nondimeno ha diritto di non vedere calpestati dagli stessi soggetti istituzionali locali diritti conclamati nelle Leggi e alcuni nella Carta Costituzionale, in particolare l’articolo 21 sulla libera informazione.
Se rimane impunito o legittimato dal silenzio della politica e del Parlamento il calpestio di un principio e di un’esperienza virtuosa di collaborazione Pubblico – Privato a beneficio dei cittadini quale è la sussidiarietà si crea un precedente pericoloso e penalizzante per tutti i territori non solo per la Calabria.
Se si consente sia la scalata ostile di un Ente no profit al quale il Fondatore ha conferito risorse pari almeno a € 13milioni, una missione condivisa e garantita dal Sindaco della città del tempo Mario Occhiuto ed ora dallo stesso violata e rinnegata, se si consente che la designazione, con atto di ultima volontà del Fondatore, di Francesco Pellegrini perché assicuri la guida e la continuità nel tempo della Fondazione “fino a quando le condizioni di salute lo consentano”; e infine se si consente che un giornale libero e straordinariamente apprezzato non solo in Calabria, ma in tutt’Italia e in Europa e sorprendentemente in diversi Paesi del mondo di cui si ignora la esatta collocazione “perché a me non mi piace”, senza retorica vuol dire che la democrazia in Calabria soffre veramente di una cattiva salute. Ora tocca a voi parlamentari eletti in Calabria decidere cosa fare e cosa non fare. Posso solo assicurarvi che la questione non finirà per mio sfinimento (eppure ho 77 anni) né per mio KO tecnico.
In cinque mesi con un solo articolo a mia firma al giorno abbiamo raggiunto e fidelizzato 150.000 lettori sparsi ovunque, 13.000 messaggi di solidarietà e di condanna della compagnia di giro politica in cui destra e sinistra sono indistinguibili, e in particolare il “vecchio” PD comanda e marcia insieme a noi nel nulla, con la new entry vicina al nuovo PD tace e riempie le pagine di Facebook di leggiadre immagini di fiori, prati verdi, insomma una riedizione delle Bucoliche di scolastica memoria.
Grazie e cordiali saluti
Francesco Pellegrini, Roma/Cosenza
Già Presidente e Direttore Generale della Fondazione “Attilio e Elena Giuliani “ ETS, già Direttore responsabile e fondatore del giornale di inchiesta on line ICalabresi – Attualmente direttore de I Nuovi Calabresi.
2 Comments
Spero che i Parlamentari calabresi accolgano l’invito e provino a far tornare tutto ante maggio 2022, perché solo così Cosenza e tutta la Calabria se ne gioverebbero. Altrimenti, non c’è futuro, per Cosenza e per tutta la Calabria.
Auguri, Direttore.
Caro Aldo,
con i Nuovi calabresi abbiamo dimostrato che non è servito con a nulla il cambio radicale de ICalabresi : O meglio è servito a compensare lo scambio di favori con Mario Occhiuto e Franz Caruso in testa ( ma la compagnia è piu numerosa) con la ” copertura politica ” alla scippo della Fondazione . Sul primo fronte abbiamo già vinto ( senza un euro) sul secondo aspettiamo a giorni l’ ordinanza del Tribunale sulla ” sospensiva” delle deliberazioni che hanno decretato l’ illegittimo scioglimento del Cda e la costituzione del nuovo con gli stessi galli e la stessa gallina + il reggicoda di WP e il c. d. sen Mario Occhiuto. In alternativa immagino che nessuno di coloro che contano si voglia sputtanare con quattro cialtroncelli. Ciao