Questo numero speciale dedicato alla Giustizia o malagiustizia esce mentre la “guerra tra Governo e Magistratura” infuria e non ci sono segni di possibile tregua.
Per correttezza occorre fare dei distingui o delle considerazioni preliminari. Proverò ad essere sintetico ed equilibrato.
- Come ho scritto la “guerra” non è tra buoni e cattivi ma tra due Poteri che rappresentano al loro interno entrambe le categorie. Ciò che manca o è in secondo piano è un vero interesse per i diritti dei cittadini, tutti i cittadini. Sino a quando – per responsabilità dei litiganti – continueranno ad esserci figli e figliastri (ad esempio oggi tra Santadechè e una lista lunga una Quaresima di povericristi) noi potremo pensare che ci stiano prendendo per i fondelli. Gli esempi anche in questo supplemento non mancano.
- Occorre evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Ci molti tribunali che funzionano, quasi tutti al Nord Italia – ho avuto esperienze dirette come avvocato, in particolare a Torino e Milano – ed altri che rasentano la vergogna, da Roma in giù ma non solo. Ancora una volta per averne fatto diretta esperienza ce ne sono anche nella decantata Toscana tribunali che NON funzionano: Firenze da 5 meno meno e Grosseto da 4 con generosità.
- È ovvio quasi dappertutto che il cattivo funzionamento non è colpa del caso ma della mediocrità e menefreghismo di molti Presidenti di Tribunale, specie in provincia perché l’efficienza può comportare che non ti invitino alle cene del Rotary, nei salotti che contano, e nelle tribune d’onore degli stadi di calcio, nei palchi dei teatri.
- Che la sinistra comunista o post comunista abbia esercitato una specie di funzione egemone sulla Giustizia è vero. I meno giovani ricordano l’on. Luciano Violante che i bene informati consideravano Ministro ombra della Giustizia. L’ex Procuratore di Palermo, ottimo magistrato, con l’accusa di fiancheggiamento esterno alla Mafia ha fatto talora “pesca a strascico” è cosa nota.
- L’anonimato non piace a nessuno e quindi sentirsi e presentarsi come eroe fa tanto fico. Il problema è che il popolo ci casca spesso come un pero. Si possono fare nomi diversi ma oggi un bravo ma fuori misura Procuratore come Nicola Gratteri impegnato come un politico qualsiasi a presentare libri in TV o nei teatri o a Sanremo, evitando solo il Teatro Ariston, per autopromuoversi è apprezzato (a chiacchere) da quasi tutti. L’identificato di “santosubito” mi pare azzeccato. Quali siano i suoi obiettivi non è chiaro affatto perché essere il Capo della più grande Procura d’ Italia non è poca cosa.
Mandare a processo centinaia di persone e vederne assolte i due terzi facendo pagare allo Stato una cifra record di milioni di euro “per ingiusta detenzione” non è da mettere in bella mostra. Mi astengo dal commentare il suo silenzio omertoso a vantaggio dell’amico Walter Pellegrini.
- Se lo Stato dice che i cittadini debbono rispettare i termini perché perentori, e i Magistrati solo se gli va perché per loro sono termini ordinatori e in aggiunta se un cittadino ritiene di aver subito un torto vero e documentato può risparmiarsi ricorsi e denunce al CSM perché o si presenta con un filmato certificato del malfatto (e non è detto) oppure è meglio che eviti di farsi prendere per i fondelli.
Ho scritto di un processo a Grosseto durato 19 udienze – in alcune senza il giudice “perché la macchina non gli era partita” e il Presidente del Tribunale obbligato da me a telefonarle a casa dirle “Oh mi dispiace cara” (ndr Grosseto non è una metropoli con distanza kilometriche) – che si chiude con una sentenza di un giudice di pace che in Tribunale non dovrebbe proprio starci che scrive che la parte da me difesa aveva mostrato di aver pienamente ragione e per questo… la condanna a pagare le spese legali, cosa puoi fare? Vi dico cosa ho fatto io; sono tornato da Roma appositamente per “menare, menare il meschino che per evitarmi s’è messo a girare come una trottola intorno alla scrivania.
Come potete vedere se leggete I Nuovi calabresi a 79anni non sono cambiato e se mi consentite ne vado fiero (ndr all’attenzione dei 4 cialtroni noti alle cronache di Villa Rendano e anche ove occorra al superprocuratore Gratteri).
1 Comment
Fra i due litiganti..chi ne paga le conseguenze è il popolo o meglio le persone “fragili” cioe’ chi non puo’ pagarsi un avvocato di chiara fama….Il problema da risolvere è quello della responsabilità civile e penale dei magistrati. Essi,quando sbagliano,devono pagare in termini personali economici e disciplinari e ABOLIRE il libero convincimento del Giudice. Questi sono i NODI vitali per una giustizia giusta ed equa.