Questa “lettera” inusuale – e fra poco spiegherò perché questo aggettivo – è indirizzata simbolicamente a tutti, calabresi, non calabresi, amanti e non della Calabria, italiani e non che in Italia vivono e quindi lo sono di fatto e di diritto. Nata come articolo da pubblicare su “I Nuovi Calabresi” abbiamo pensato che potesse essere quella che si chiama parte della “missione” della nuova Associazione che costituiremo a breve. Lo scopo, l’impegno, la dedizione di chiunque pretende che i calabresi abbiano tutti i diritti e i doveri, che sono il cuore della nostra Costituzione repubblicana, saranno i mezzi perché questa rivendicazione oggi in gran parte negata ai cittadini di Calabria non possa essere ignorata, irrisa, negata come accade oggi.
Ma quando scriviamo “tutti” intendiamo che virtualmente ci rivolgiamo con la forza della nostra volontà condivisa senza avere alcuna autorità in primo luogo ai cittadini che in un paese democratico dovrebbero essere i veri protagonisti, ma che lo sono sempre meno. Si invocano ragioni e giustificazioni anche fondate – la crisi economica e finanziaria diffusa, le guerre in corso, il disordine mondiale in luogo della mitica “globalizzazione” – ma il dato reale è che i diritti sociali e individuali si riducono, in taluni casi si sospendono e si violano in Italia e molto di più in tanti altri Paesi del mondo. Pensiamo sempre per primi al Popolo non ai governanti, ai potenti, ai privilegiati oltre misura, che se operano nel rispetto delle comunità dei cittadini debbono essere rispettati e non oggetto di pregiudizi generici e qualunquistici.
Questa nota non ha alcuna “autorità” che le dia “autorevolezza” e questo significa che forse non interesserà, anzi lascerà perplessi – ormai siamo abituati a considerare degni di ascolto quelli che vanno in televisione o sguazzano nella Rete con numeri enormi di followers, di coloro che seguono, che sono ammirati e fedeli a persone che esibiscono la loro bellezza e ne fanno una fonte di guadagni che un normale lavoratore non otterrebbe neanche se campasse cento anni.
Ora veniamo al punto per cui dando vita ad una Nuova Associazione ci rivolgiamo anche e soprattutto ai calabresi ovunque si trovino o amici della Calabria. Siamo in tanti, decine di milioni di diverse generazioni sparsi in tutt’Italia e nel mondo. I residenti in Calabria invece sono in continuo calo, i giovani sono i primi ad andarsene e i demografi prevedono chi in un futuro non remoto gli abitanti saranno poco più di un milione.
Eppure la Calabria è bella, molto bella, accogliente – molte minoranze perseguitate a casa loro sono state accolte e protette dai calabresi – nel passato Valdesi, Albanesi o Arbeshe, povera gente che veniva e viene da mezzo mondo per sopravvivere. Riace e il suo sindaco era diventato per la grande stampa internazionale un simbolo positivo e tra i più conosciuti, una specie di “imbucato” tra star, magnati, Capi di Stato. In Calabria ha rischiato di passare in galera una dozzina di anni!
Quindi ci sono molte cose che non vanno nella punta dello Stivale, ci sono molti “buchi neri”, molti che mettendo insieme massoneria deviata, mafiosi, speculatori, politici da marciapiede, uomini di cultura muti come quasi tutti coloro che si autodichiarano giornalisti o comunicatori, fanno moltiplicare i buchi neri e impediscono di vedere e ammirare le “stelle”, le tante stelle che splendono oltre che in cielo a terra, quella di Calabria.
Possiamo accettarlo senza reagire? Noi pensiamo di no. Speriamo, crediamo che in tanti, come cittadini del mondo, siano d’accordo su questo. Reagire è il contrario della violenza, è libertà di parola, di pensiero, rivendicazione di diritti fondamentali per tutti, e naturalmente anche per il popolo calabrese.
Ma occorre essere in tanti, convinti delle buone ragioni che ci uniscono, stanchi dei vili e dannosi che gestiscono il potere che hanno o usurpano, stanchi di essere o giudicati “figli di un dio minore” non perché lo siamo ma perché in troppi l’abbiamo accettato per pigrizia, per timore, per rassegnazione.
Impegniamoci a fare in modo che tutto questo non accada più.
2 Comments
Sono siciliano, ma molti anni fa’ per lavoro (avevo una piccola azienda nel campo delle materie ) ho visitato la Calabria ed i Calabresi, Non avevo pregiudizi (che condanno assolutamente) ed ho scoperto una stretta similitudine con la sicilianità che era in me. Accoglienza senza limite. Un esempio: era giorno di chiusura per una trattoria ma vidi gente dentro e bussai, mi venne ad aprire un signore che dopo aver declinato la chiusura settimanale guardandoci ci chiese se volessimo pranzare con loro accettai e scoprii quanto peperoncino usano. Chiesi il conto e l’oste guardandoci disse : è un omaggio a due siciliani e mi abbracciò augurandomi buoni affari.
Non mi sorprende l’ospitalità cortese e sincera che è comune a siciliani e calabresi e in genere ai meridionali.
Ma come in Sicilia, specie nel passato, in Calabria e ora specie a Cosenza si è imposta un’alleanza tossica tra massoneria deviata e ‘ndrangheta con mostre infiltrazioni nella politica e nelle istituzioni. I Nuovi Calabresi dopo ICalabresi e dopo l’assalto inedito ad una Fondazione privata con investimenti pari a € 13 milioni da me presieduta è con altre iniziative la risposta civile e politica senza timori a questa vergogna. Ci legga e credo troverà motivi di interesse