Il tema che voglio toccare oggi è quello della scuola o di alcune scuole del cosentino che per pigrizia, per quieto vivere, si negano, pur sollecitate, alla cultura civica che è fondata sulla pratica della solidarietà e della testimonianza. Se volessi cedere all’ira che tutto questo mi procura, avendo scelto come mia professione l’insegnamento nei licei (fino a quando è stato possibile), parlerei francamente di scuole dell’omertà.
Non posso evitare una citazione ampia per spiegare che tutto nasce da un concorso destinato alle scuole della provincia cosentina che quest’anno, chiusa o quasi la parentesi Covid, è stato portato a termine con ampia partecipazione e successo grazie anche ad una giovane da me assunta per lo straordinario curriculum formativo e per le accertate capacità realizzative, che si sono manifestate anche dotando di supporti informativi plurilingue le opere degli artisti del MAB.
Non scriverò il nome perché l’interessata non lo vuole, ma non posso sottacere ciò che è avvenuto perché strettamente legata all’infame atto di pirateria a danno della Fondazione Giuliani.
Per chiarezza mi affido ad un’ampia citazione:
“Strategia UE per la Gioventù come settore chiave d’azione per il benessere dei giovani. In questo contesto, le linee guida sono quelle di sviluppare cultura, talento e competenze creative.
Il progetto/concorso “PensAmi la Storia” intende, dunque, stimolare i giovani in questa direzione incidendo positivamente anche sulle potenzialità personali, sullo sviluppo di competenze, sull’autostima, sul senso di comunità, sulla cittadinanza attiva. La scuola, pertanto, quale luogo d’incontro e di scambio di esperienze, di relazioni e di occasioni di confronto, diventa un laboratorio di “Cittadinanza attiva”, anche al fine di stimolare una consapevolezza delle proprie origini e una maggiore conoscenza e rispetto del proprio territorio.
A conclusione del breve percorso formativo presso la “Fondazione Giuliani” gli studenti, a seconda della scuola di appartenenza, dovranno produrre “opere” che raccontino la storia del loro territorio (prevalentemente la propria città) attraverso personaggi, aspetti culturali, sociali ed economici che la caratterizzano e/o l’hanno caratterizzata.”
Tre scuole superiori sono risultate vincitrici, premiate a Villa Rendano per i lavori che hanno meglio interpretato lo spirito del Concorso. Clima festoso, presenti decine di studenti, docenti e dirigenti.
Non so se è una prassi diffusa ma quel che è certo che la giovane professionista, con un percorso di studi e di formazione non comune, come riconoscimento dei molti meriti acquisiti, nella logica perversa per cui i meritevoli sono penalizzati a vantaggio dei mediocri, è stata messa all’angolo, isolata, tenuta lontano da ogni attività di Villa Rendano al punto da indurla alle dimissioni.
Il motivo di questo “riconoscimento alla rovescia”? L’ostilità nutrita con testardaggine e cattiveria di una componente del CdA, che si replica come un mantra nei diversi verbali del CdA.
La ciliegina sulla torta come al solito l’ha messa il noto Walter Pellegrini con una PEC che meriterebbe di essere incorniciata come un diploma di indegnità.
Scrive dunque il Pellegrini diventato giurista ed esegeta dei poteri negati al Presidente e al Direttore Generale, con un’interpretazione bizzarra dello Statuto, tutti conferiti al consiglio di amministrazione – naturalmente quando il presidente non si chiama Pellegrini Walter – che “il Cda ha il pieno e legittimo diritto di esprimere riserve su tutti gli atti compresa …per l’assunzione del personale. (…) lei era stato autorizzato ad “avviare la selezione di non più di 2 unita di personale con contratto di lavoro e retribuzione da definire, e non ad assumere direttamente il personale selezionato”
Una postilla: io come preannunciato intendevo incaricare un’agenzia di recruiting e selezionati i candidati più affidabili, pagata profumatamente la predetta agenzia, avrei dovuto tornare dai sig.ri consiglieri per chiedere il permesso di concludere. Ma continua il saggio Pellegrini W. con una minaccia: Quindi, Lei ha assunto la dott.ssa S. A. senza autorizzazione o successiva ratifica del CdA.
Ciò detto, mi riservo di avviare ogni opportuna azione di risarcimento del danno da Lei causato alla Fondazione per l’assunzione della dott.ssa A. senza autorizzazione del CdA e si fa riserva di rivedere la posizione lavorativa della Ausilio nell’ottica del contenimento della spesa per le risorse umane.
Siamo al cialtronismo puro, all’impudenza senza limiti che sarà svelata da una mia richiesta al Giudice di ordinare una verifica sui bilanci della Fondazione, degli ultimi anni, due dei quali trascorsi per lunghi periodi in ospedale e terapia intensiva
È però tempo di tornare al tema principale che è costituito dalle scuole vincitrici del concorso.
Ho ritenuto mio dovere rivolgermi ai loro dirigenti per chiedere di confermare per iscritto le espressioni di gratitudine ed apprezzamento della S.A. chiarendo che la mia richiesta non era preceduta da un mandato specifico e che comunque non dovevano essere date informazioni coperte da privacy.
Risultato di questa richiesta, poi reiterata al Dirigente dell’Ufficio scolastico di Cosenza, nessuno. Silenzio omertoso.
Immagino che come lezione del conclamato spirito “civico” e quel che segue sia stata utile ai ragazzi. Li ha motivati a “farsi i fatti propri”, a non esporsi con un messaggio di amicizia e solidarietà, interpretando correttamente quello spirito civico che si sostanzia nella cultura della partecipazione alla vita della comunità
Il messaggio che è stato loro dato è che testimoniare la gratitudine ad una giovane vittima di vessazione durata mesi (poi diventata il pactum sceleris utile a guadagnare la complicità della consigliera protagonista in negativo) non è opportuno, non si sa mai, chissà se ci troviamo invischiati in qualche torbida vicenda.
Mi auguro che nonostante dirigenti inadeguati almeno nella circostanza lo spirito giovanile prevalga e si traduca in una condotta libera, critica, coraggiosa ed onesta.
La Calabria ne ha bisogno perché la strada del conformismo e della pavidità fa più forti pochi e irrilevanti molti.
2 Comments
Da ex docente, formalmente, trovo molto interessante questa provocazione. Conosco licei dove già da tempo si sono occupati di descrivere il territorio circostante dal punto di vista di opere artistiche presenti in città, Napoli 99, e poco o nulla della sua quotidianità. Molto, invece, si sono impegnati per anni nell’ interagire con programmi europei rivolti proprio agli studenti nel processo di formazione ed integrazione del cittadino europeo con esperienze presso altre scuole europee nell’ambito del programma Comenius, Erasmus ed EUROSCOLA.
Il problema non è la qualità e l’ impegno di docenti e studenti per partecipare ad un concorso che era un’ occasione formativa non nuovissima ma mai praticata in provincia di Cosenza.
Il punctum dolens è che docenti incontrati con i loro studenti a Villa Rendano per la consegna dei premi ai vincitori hanno reiterato l’ apprezzamento convinto del lavoro svolto con qualità ed entusiasmo dalla giovane Sar. A. e non hanno poi replicato il loro giudizio richiesto da me come ex Presidente cofondatore della Fondazione Giuliani per denunciare l’azione ingiusta e persecutoria a danno di questa giovane professionista al punto da obbligarla a dimettersi . La Fondazione ha perduto una giovane e brillante professionista che dalla natia Milano aveva voluto fare un’ altra. esperienza formativa nella città dei genitori e che è stata colpita dall’ odio isterico di una anziana consigliera per mesi fino ad ottenerne ” la testa”, una lezione la piu diseducativa e dannosa impartita ai giovani studenti. Questi docenti nella circostanza sono l stati lontanissimi dal modello che in tanti seguono quello del coraggio e della testimonianza civile di solidarietà e riconoscenza. La ringrazio FP