Ho ricevuto da un amico la recensione al libro scritto da me e da Giuliano Corti pubblicata in evidenza sul sito AREL (https://www.arel.it/news/locchio-sulla-realta/universo-calabria-il-declino-colpevole-di-cosenza).
In calce potrete leggere una breve nota di questa Associazione di ricerca pluridisciplinare fondata dal prof. Andreatta, fondatore e primo Rettore dell’Unical.
Il libro ne tratta diffusamente perché a questo politico visionario, onesto ed economista eccellente Cosenza e tutta la Calabria dovrebbe manifestare ammirazione e gratitudine.
Ma come dice il titolo, su questo fronte Cosenza è più brava ad intitolare strade, ponti e piazze a figure molto più modeste, a conferma che qui si coltivano spesso sentimenti mediocri.
Mi ha fatto molto piacere leggere la bella e gratificante recensione di Noemi Paolucci per AREL perché non dimentico e non perdono che alla presentazione del libro era presente uno sparuto gruppo di persone “quasi fossero carbonari risorgimentali”. Così come rilevo che a fronte di un migliaio e più di consensi l’Associazione “E venne il giorno della Calabria”, che ha come sola missione la difesa della Costituzione repubblicana, registra ad oggi 4 iscritti. È ovvio che esiste a Cosenza e in Calabria e tra i calabresi sparsi in tutt’Italia un problema grosso come una casa.
E questo problema si chiama con tre nomi: massoneria deviata, ’ndrangheta, politica e informazione complici o gregari.
Ma se mi è consentito, i cittadini in gran parte non sono vittime ma colpevoli per pavidità, opportunismo, servilismo.
Certo non tocca a me, che sto combattendo una battaglia di principio, civiltà e dignità praticamente da solo, “convertire” i miei concittadini e corregionali. La denuncia più forte delle 4 presentate è quella che chiede alla Magistratura inquirente di valutare se vi siano palesi e inaccettabili condizionamenti sulla governance da parte della ’ndrangheta, che fa definire Cosenza città ’ndranghetista. Che è una ben misera fine per l’ex Atene del Sud.
Il 29 riprende I Nuovi Calabresi con una linea editoriale più severa e di denuncia. Se ci sono lettori che temono che un occhio magico li osservi e controlli li invito a non leggere più il giornale.
Se è troppo ardito iscriversi ad un’Associazione che esalta i nostri valori costituzionali tranquillizzo tutti. L’Associazione non accetta iscritti pentiti o tardivi e rimane solo come editrice del giornale.
Se poi c’è qualcuno che pensa che Walter Pellegrini e soci, i loro mandanti e protettori, i leccapiedi di professione la passeranno liscia rispondo che questo è possibile ad una condizione, già verificatasi e scoperta: che tutti i Giudici siano corrotti o corruttibili, che tutti gli Organismi pubblici siano manovrabili (uno è stato già individuato e denunciato alla Procura di Roma), che tutti i giornali siano veline di regime, carta per avvolgere il pesce acquistato al mercato. Ho detto possibile, non probabile.
AREL
L’AREL, Agenzia di Ricerche e Legislazione, è costituita da parlamentari, studiosi, dirigenti e imprenditori. La sua attività è finalizzata all’esame, mediante ricerche, documenti e dibattiti, dei principali temi economici e istituzionali, sia come presupposto di un lavoro legislativo, sia come approfondimento di alcune questioni decisive per lo sviluppo della società italiana e per la sua collocazione europea e internazionale.
L’AREL nasce nel 1976 da un’intuizione di Nino Andreatta che, insieme a un gruppo di personalità di primo piano del mondo della politica, dell’università, dell’industria e delle professioni (tra gli altri Umberto Agnelli, Urbano Aletti, Adriano Bompiani, Franco A. Grassini, Ferrante Pierantoni), avverte l’esigenza di un luogo ove approfondire, con i più moderni e rigorosi strumenti d’indagine e con un forte segno di innovazione culturale, i più rilevanti temi economici, amministrativi e istituzionali italiani e internazionali.
Nelle attività che si sono da allora succedute il confronto che si è sviluppato si è sovente tradotto in articolate proposte che, approdate in Parlamento, sono diventate leggi del nostro ordinamento.
Nel corso di oltre quarant’anni gli incontri, i convegni, i seminari e gli osservatori dell’AREL, unitamente alle attività di ricerca, hanno affrontato un amplissimo arco di questioni, come è testimoniato dalla varietà dei temi toccati nei numerosi volumi della collana editoriale in collaborazione con il Mulino. Da argomenti tipicamente economici, come il rapporto tra Stato e industria in vari Paesi europei o l’esame delle dinamiche e dell’intreccio tra salari e partecipazione si passa a studi e iniziative nei settori della giustizia, della riforma della pubblica amministrazione e delle amministrazioni locali, della trasparenza della finanza e della borsa, delle riforme istituzionali, delle tematiche europee e dell’ambiente.
Ormai da una decina d’anni le pubblicazioni dell’AREL si sono andate rinnovando, arricchendosi di nuove collane editoriali. Agli “storici” volumi monografici firmati Arel-il Mulino si sono aggiunte altre iniziative: le Monografie, la Rivista (rinnovata nei contenuti e nella veste grafica), gli Atti dei Seminari, le Conversazioni.
L’AREL ha inoltre rafforzato la collaborazione con importanti centri di ricerca italiani e internazionali, per la realizzazione di attività di ricerca, e di cicli di convegni e di attività seminariali. Tra questi la London School of Economics and Political Science – Economic and Social Cohesion Laboratory, la Fondazione CIDOB di Barcellona, con la quale ha organizzato dal 1999 al 2015 il Foro di Dialogo Italia–Spagna, la CEOE di Madrid, SciencesPo di Parigi, l’ISPI, lo IAI, il CERST, la LUISS-Guido Carli, l’Università Cattolica S. Cuore di Roma, con la quale l’AREL organizza annualmente un Master per la formazione di operatori nel settore dell’immigrazione.
Nel 2015 l’AREL ha dato vita a due rilevanti iniziative: la Scuola di Politiche “Nino Andreatta” (rivolta ai giovani dai 18 ai 26 anni) e l’Associazione Italia-ASEAN (rivolta agli operatori economici e finanziari italiani).Dal 2018 è partner del Centro di Ricerca Universitario Health Human Care and Social Intercultural Assessments dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del Rielo Institute for Integral Development di New York e della Universidad Popular Autonoma del Estado de Puebla-Mexico nel Global Global Permanent Forum on Migration and Health.