Prima di iniziare ….
il 30 maggio 2022 non è stato fatto fuori Franco Pellegrini, ma è stata decisa la morte progressiva della Fondazione voluta da Sergio Giuliani e realizzata con Villa Rendano dal sottoscritto.
Coloro che hanno taciuto, che hanno finto di non capire giudicando non i meriti, di Giuliani e miei, non l’amore che aveva ispirato il Fondatore pur con cedimenti all’ingenuità e al richiamo ancestrale del fratello ostile fino alla morte di Sergio, non l’amore sincero e parimenti ingenuo e infantile di un cosentino anziano, nostalgico e visionario, ma la presunta forza di un Walter Pellegrini plurimo traditore nei confronti del padre e dell’adorabile mamma, appena deceduta (condizione essenziale per non rischiare pur nella decadenza dell’età e della malattia di ricevere un rimprovero severo e non camuffato) oltre che di me sono ora responsabili della fine ingloriosa di una donazione molto ricca anche economicamente alla città di Cosenza.
Tutto ciò che ne è seguito – imbrogli, manipolazioni, interferenze illecite, falsità colossali, un Occhiuto che dal vantarsi padrino di Villa Rendano ne diventa il killer con la risibile motivazione che io avevo riempito di suoi nemici politici la Fondazione – il solito pallonaro, il presunto nemico sarebbe stato il prof. Massimo Veltri presidente per breve tempo del Comitato scientifico (lo sa l’archistar Occhiuto quale è il potere del contributo di idee, di progetti, di fuga dalla banalità e mediocrità oggi imperante a CS?).
Mentre WP era stato sempre un amico fedele, come fanno i lecchini di professione, basta e avanza per dire che Sergio Giuliani ha sbagliato, che io ho doppiamente sbagliato dandomi anima e corpo alla Fondazione e a ICalabresi e facendo ritorno a “casa” dopo 65 anni. A quest’ultimo errore ho messo riparo lasciandola definitivamente, alla guerra per tenere fede all’impegno chiestomi da Sergio e da me accettato, ho tenuto fede. Ma ora dopo l’ultimo imbroglio di cui vi informerò nei prossimi giorni la difesa dell’indifendibile cessa. Continua per ora con I Nuovi Calabresi e in futuro fino a quando sarò in grado di farlo scrivendo, pubblicizzando redazionali con miei denari (se li chiedessi ai lettori mi riderebbero in faccia) su quotidiani nazionali la vergogna, lo scandalo, il profilo torvo, la viltà che si sono appalesati a Cosenza, non più Atene del Sud, non “la città del nord collocata a sud”, ma la preda di massoni deviati, ‘ndranghetisti doc e loro complici beneficiari, politici da marciapiede.
Non vi piace questo programma? È legittimo, ne avete pieno diritto. Ma in quale occasione, se non con migliaia di emoji senza seguito, ho ricevuto solidarietà, aiuto per una battaglia civica condivisa, una dichiarazione chiara sul comportamento indegno di quattro manigoldi che – ricordo – rubavano non a me, ma a voi tutti. La Villa Rendano; apprezzamento per l’impegno di due professioniste mobbizzate e messe alla porta in barba ai loro meriti e ai loro risultati, che per non sbagliarsi si sono comportate come persone ingrate e vili; solidarietà dei giornalisti che mi hanno salutato con parole di insulto e vergognose illudendosi che questo li avrebbe reso meritevoli di clemenza e generosità da parte di un traditore livido di odio.
Non ho avuto neppure un messaggio di amicizia dalle sorelle di WP che tra la fedeltà ai sentimenti dei genitori e la solidarietà omertosa al fratello traditore hanno scelto la logica non familiare ma tipica del clan. Pollice verso con sincero dolore anche per loro.