Questi calabresi che votano sempre i peggiori che si intrallazzano con i più vomitevoli per avere qualcosa in cambio e che poi devono pagare fino a fine vita loro e dei loro figli; ma non siete ancora stanchi di togliervi il cappello davanti a questi criminali che non vi regalano niente, ma vi sfruttano peggio dei migranti????
Questo commento che si conclude con una domanda viene da una lettrice, ma vi assicuro che oltre ai commenti che arrivano al nostro giornale ne trovate di simili in vari siti, vi segnalo Quora, probabilmente scritti o da calabresi ormai lontani dalla loro regione o da nostri connazionali che vogliono capire, anche per il bene della Calabria.
Quali siano le conseguenze che la lettrice ricorda sono numerose e facili da comprendere: la Calabria, anche i non nativi la possono amare, apprezzare per le sue bellezze naturali, ma non sono in grado di capirla. Se faccio fatica io che ci sono nato e prima di venire a viverci, con l’esito che sapete e venivo quasi settimanalmente da Roma capisco che ancora maggior fatica faccia chi ci osserva e giudica da lontano.
Neppure la previsione che questa terra, che perde ogni anno le migliori energie giovani – da 35.000 in su – nel 2050, che è un domani prossimo, sarà quasi desertificata con un milione di residenti in buona parte anziani, scuote le coscienze, sveglia le menti, incute timore.
Per ora siamo allo stadio dell’irrilevanza, tanto “qualunque cosa fai o non fai” ai Calabresi sta bene così. “Murmuriano” ma non hanno il coraggio neppure di firmare un commento critico e duro nei confronti di coloro che la lettrice chiama con ragione “Criminali”.
Lo sono perché per uccidere non serve sempre una pistola, si uccide e si muore in vari modi meno cruenti.
Ho scritto un articolo che è stato pubblicato in questi giorni nel quale scrivo come è stato assassinato un giornale libero, autorevole e letto da centinaia di migliaia di persone ogni mese.
Ora posso aggiungere l’omicidio accompagnato da spoliazione di Villa Rendano nell’indifferenza generale.
La guerra giudiziaria su più fronti la sto combattendo io da solo con l’aiuto di un giurista autorevole e onesto di Cosenza – il solo di cui mi posso fidare senza riserve – con quello di una commercialista toscana determinata e qualificata, di un collega di Grosseto, di un penalista di Roma e di un direttore di un’agenzia di stampa che dovrà abbattere il muro dell’indifferenza della stampa nazionale al pari delle istituzioni politiche.
Ma la vera questione è tentare di dare una risposta alla domanda posta dalla lettrice: “non siete stanchi di togliervi il cappello davanti a questi criminali che non vi regalano niente ma vi sfruttano peggio degli immigrati?”
Non debbo guardare lontano per avere una prima risposta. Sapete, perché in migliaia siete venuti a Villa Rendano per visitare il museo multimediale, riconosciuto di rilevanza nazionale, e le molte attività ad esso collegate. E avete avuto modo di conoscere ed apprezzare la professionalità non comune, l’impegno senza orari, l’entusiasmo per il compito assegnatole di Anna Cipparrone. Lei ha una sola colpa, quella di non voler capire che con la vittoria dei pirati lei era la vittima designata e neppure il fatto di aver fatto guadagnare alla Fondazione di fondi pubblici € 300.000,00 l’avrebbe “salvata”.
Cosa volete che importi a Walter Pellegrini, un traditore e cialtrone, dei meriti, della professionalità, del valore dei nostri due collaboratori pregiati? Entrambe, Cipparrone e Ausilio, fatte fuori dopo mesi di mobbing intollerabile. Dentro e immuni i due familiari di WP di cui non ho avuto modo di conoscere il loro insostituibile contributo.
Ma questo è un esempio. Ce ne sono molti altri neppure conosciuti. Al tempo della mia direzione de ICalabresi scrivemmo di due probabili assunzioni presso strutture sanitarie pubbliche a Crotone e Cosenza di due familiari di un noto imprenditore cosentino. Chiesi come prevede la legge “l’accesso agli atti”; risultato zero. Così feci con il TAR di CATANZARO dopo aver visto riconosciuto dal Consiglio di Stato che in un bando pubblico che avremmo vinto alla grande, ma eravamo stati fregati da una Fondazione del Comune di Catanzaro e della Regione per mancanza di “anzianità”. Meglio vecchi e inerti che giovani e pieni di progetti ed idee.
Un altro esempio – a parte la conclamata predilezione per i mediocri a scapito di quelli svegli – il ruolo di padri e nonni. Loro ricordano che 30 o 40 anni fa sono stati “piazzati” o nella sanità o in altri carrozzoni pubblici dai vecchi politici come i fratelli Gentile. La loro “riconoscenza imperitura” deve essere ripagata gratis da figli e nipoti votando tromboni scaduti.
Questa logica rende insalvabile la Calabria, appare al resto d’Italia un mistero incomprensibile e imperdonabile, rende forti quei “criminali” di cui scrive la nostra lettrice. Ora una anticipazione: è probabile che alcuni processi civili vicini a sentenza, nuove più radicali e solide Citazioni, prima tra tutti l’annullamento del Testamento di Giuliani che ha nominato erede la Fondazione sulla base dell’obbligazione da me accettata e ancora valida di guidarla fino a quando possibile e che era la conditio sine qua non per la decisione del testatore Giuliani, e alcune denunce penali per gravi reati, sbattano fuori con gravi danni gli abusivi capi odierni. Se accadrà – e io credo che accadrà – se sarò ancora in grado di decidere – la vita non è eterna – farò in modo che Villa Rendano venga donata con la Fondazione ad un Ente no profit con finalità di aiuto per gli ultimi e per i poveri che non sia necessariamente operante e presente in Calabria. Non mi pare che Cosenza, i suoi capi, le sue oligarchie, ma anche gran parte dei cittadini abbiano chiesto il perché, con quale legittimità, con quali obiettivi hanno plaudito, accettato senza aprire bocca, senza pretendere di sapere perché un atto donativo alla città ricco e prestigioso fosse dato a quattro traditori con il solo fine di fare un ricco bottino e guadagnare il consenso di quelli che contano, compreso un magistrato – icona che non ha pronunciato verbo. E come è noto “chi tace acconsente”.
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È una dura lotta, come sempre,degli onesti contro o mafiosi. Che razza di STATO abbiamo,che in questi casi non vede e non sente.MATTARELLA DOVE SEI??????