Trump va preso sul serio quando con l’arroganza e la rozzezza del plurimiliardario palazzinaro dice che con i dazi in crescita strozzerà l’economia già fragile dei paesi tradizionalmente “amici” degli USA.
Occorrerebbe fare una piccola sottolineatura: le élite occidentali, americane in testa, vendendoci felicità e ricchezza per tutti, ci hanno propinato la cosiddetta globalizzazione. Da lì escono le ricchezze stratosferiche. ampiamente rappresentate all’insediamento del biondo, ma da lì escono distrutte le vite dei miserabili, cioè della stragrande maggioranza.
Ora fatto il bottino, il biondo ed i suoi cavalier serventi americani e utili idioti italiani pensano e dicono cose che mettono fine alla globalizzazione e danno nuova linfa vitale alla pretesa di una egemonia cinica ai danni dei paesi che erano stati convertiti alla stessa globalizzazione e alle esigenze esclusive riassunte nello slogan First America to make that greater.
Nessuno si è accorto che gli USA da sempre hanno puntato legittimamente al proprio interesse.
Cosa questo significhi per l’Italia e l’Europa è ben chiaro, ma dirlo oggi non conviene perché i cittadini europei potrebbero svegliarsi dal torpore e incazzarsi di brutto.
Faccio una sintesi brutale. Con i dazi promessi l’economia europea (quella italiana tra le prime) rischia una specie di tracollo.
Poi c’è sempre la possibilità che il biondo faccia con alcuni paesi il finto buono e anziché imporre dazi del 35% li abbassi fino al 20% in incremento.
È la vecchia strategia degli antichi romani, divide et impera. Cioè mettili l’uno contro l’altro e poi fottili.
La Giorgia, che il super Gratteri ha giudicato in TV più furba che intelligente, con le truppe cammellate di Salvini e leader di cartapesta, potrà fare 10, 50 visite alla Casa Bianca, riceverà tanti complimenti a costo zero, ma il suo bottino sarà povero o nullo.
Non solo. Trump e quel che rappresenta ha le idee chiare che con un po’ più di materia celebrale, buona fede e meno cinica ambizione tipo Salvini, Vannacci, mezza Forza Italia e FI potrebbero capire e comunicarlo alle anime sante dei cittadini europei. Se l’ho capito io che sono un lettore appassionato di Geopolitica, ma nulla di più, vuol dire lo possono capire in tanti.
Trump ha un solo nemico che però potrebbe essere declassato a “avversario” o concorrente se USA e Cina decidessero non di farsi la guerra ma si spartirsi il mercato globale: metà all’uno e metà all’altro.
E la Russia di Putin? Falso problema, con l’Europa di fatto non tutelata si mette fine ad ogni conflitto, ma la Russia ottiene di poter scorrazzare liberamente in Europa, fare con essa buoni affari, entrare nella partita globale non come numero 1 – già assegnati a USA e Cina – ma almeno come numero 3. Scorrazzare significa avere un ruolo da protagonista nell’economia europea e usare le maniere forti, leggansi armi, con alcuni paesi ex satelliti dell’URSS, Polonia e Paesi baltici in testa.
È un destino segnato per l’Europa? Per niente ma a patto che l’Europa (e l’Italia) neanche ci provi ad armarsi – solo la Francia ha la bomba atomica – si ricordi di quella canzone melensa degli anni 70 mettete i fiori nei vostri cannoni e di fiori e basta, si accontentino.
Noi italiani a ragione quando ci raccontano favole a lieto fine andiamo in brodo di giuggiole.
A sentire la parola PACE, che è bellissima in astratto, ci sciogliamo come neve al sole. Ai meno giovani domando: ricordate i manifesti elettorali del PCI al tempo di Stalin? Compariva una sola parola (vota PCI) PER LA PACE. A poche centinaia di chilometri Stalin stritolava amici e nemici, teneva in catene oltre l’URSS tutta l’Europa dell’Est e metà Germania.
Ora se USA e Cina vengono a patti noi di pace ne avremo un bel po’ (del resto del mondo in primis la Palestina chissenefrega), di libertà un buon 50% che può bastare, e con i fiori di Sanremo hai voglia a riempire cannoni vecchi come il cucco.
È la cultura meritoria ma irrealistica, un tempo definita cattocomunista che aveva il suo Santo protettore nel prof. La Pira, idolatrato più di Gratteri oggi (ma La Pira non era un magistrato in servizio ed era invece oltre che Sindaco di Firenze un fine e un po’ astruso intellettuale). Insomma un La Pira non ce l’abbiamo, ma tante copie fasulle si trovano e vanno bene lo stesso.
Gli italiani manco se ne accorgono: non leggono, non si occupano di niente di serio sono se maturi incolati alla TV per sapere chi vince il festival, se gli parli di pere rispondono mele, e a comando gridano Abbasso i comunisti o i sinistri, per i daltonici abbasso i rossi e soprattutto W Gratteri, Santo subito Gratteri, unico nostro protettore e via cazzeggiando.