Credo che nessuna mente pensante non creda che a cascata dagli USA di Trump, ma non necessariamente solo per ragioni esterne al nostro Paese, stiano accadendo fatti gravi e si stiano creando situazioni in parte inedite di pericolo per la nostra democrazia malaticcia.
È grave che di tutto questo si sappia poco o nulla, che solo due giornali nazionali, La Stampa e Il Domani, ne scrivano con prudenza ma con chiarezza, che Il Corriere della Sera e a distanza La Repubblica (giornale), cadente come la Repubblica Stato, seguano a distanza, ed è grave e significativo che La Stampa non venga neppure distribuita a sud di Napoli.
Non ho notizie e fonti particolari ma un po’ di fiuto sopravvive. D’altra parte se nel Sud in genere e in Calabria in particolare si va dal silenzio al fatuo e inutile, anche un nanerottolo ci fa la sua porca figura.
Non è scandaloso che tutt’Italia per una settimana sia incollata al televisore per il Festival di Sanremo – è sempre accaduto – è invece scandaloso che mezz’Italia – e il nostro Sud è mezz’Italia – non abbia neppure la possibilità se lo desidera di conoscere, cercare di capire qualcosa, farsi un’opinione giusta o sbagliata, ma un’opinione.
Ora nel nostro piccolo – veramente piccolo – qualche idea ce la siamo fatta e non è detto che sia tutta fantasia.
Il fenomeno Trump era stato in parte previsto, ma ora sembra essere un tornado forza 10 che cambia, forse sconvolge il quadro geopolitico mondiale.
È tra il patetico e il penoso la totale impreparazione e fragilità dell’Unione Europea nella quale cresce un certo gruppo di Paesi – Ungheria, Slovacchia, forse Romania, in bilico per ragioni diverse Germania, Francia e Italia – che si sono fatti trovare o impreparati o furbescamente pronti a saltare il fosso, direzione Russia.
Siamo invece alla cialtroneria e all’irresponsabilità con Salvini che seguendo un casareccio modello Netanyahu cerca di salvare il suo c… o futuro politico sparando cazzate a casaccio, che in Italia fanno audience, ma negli Apparati di mezzo mondo vengono registrati, esaminati, ovviamente valutati per future anche non troppo future necessità.
Come ho scritto, il tifo pro Giorgia o pro Schlein (assai modesto per la verità) è una colossale bufala, tipo partita scapoli – ammogliati. Non esiste purtroppo un’opposizione seria e affidabile e i segnali per chi si informa saltando a piè pari la stampa locale, che è salvo microeccezioni inutile o dannosa, appaiono chiari non guardando a Roma ma ai cosiddetti territori. La Campania è solo De Luca sì o no, o la macchietta della popolana di sobria eleganza e forbito linguaggio che invia orde di vacanzieri intruppati a Roccaraso (do you know Roccaraso?), Cosenza/PD per la Calabria che si segnala designando al ruolo di vice Sindaco l’ectoplasma Maria Locanto che si affianca all’altro ectoplasma Franz Caruso e via enumerando, ci dicono che Giorgia è oggi la mejo e comunque ce la terremo per i prossimi decenni.
Lo scontro tra Magistratura e Politica – dove responsabili e incolpevoli sono su entrambi i fronti – è andato oltre i limiti e far rientrare il dentifricio nel tubetto è tutt’altro che facile.
Il “nostro” o “vostro” super Procuratore Gratteri come ho scritto, e come ha notato più autorevolmente Paolo Mieli su La7, credo abbia fatto un autogol attaccando da Procuratore di Napoli in servizio il presidente del Consiglio definendola “più furba che intelligente”. Dove voglia andare a parare il dott. Gratteri non è chiaro. È invece chiarissimo che l’“amico” Walter Pellegrini con il suo cialtronesco assalto alla Fondazione Giuliani, con l’obiettivo di uccidere ICalabresi perché a suo dire con il suo successo sembrava un dito nell’occhio al coautore dei libri di Gratteri, Nicola Nicaso, con il suo ipotizzato mensile cartaceo da 6000 copie annue, ha finito con il coinvolgere inopportunamente il Procuratore in una vicenda da Codice civile e penale. Fossi nei panni di Gratteri sarei incazzato con il Pellegrini assaltatore come una biscia.
Insomma cose da scrivere, commentare, con serietà e competenza, e quindi con cristallina onestà oggi ce ne sono tante.
E in attesa che la vera Politica si faccia sentire, che l’informazione nazionale faccia la sua parte essenziale, che l’opinione pubblica, assente da noi, alzi la propria voce, anche noi piccoli ma liberi e non dilettanti in mala fede dobbiamo fare la nostra parte anche con un bel po’ di incoscienza e superbia, rivolgendoci dal Sud a tutto il nostro Paese. Sappiamo che dobbiamo farlo per dovere civico, non sappiamo se saremo soli o sostenuti in qualche modo da altri, lettori, giornalisti di qualità, commentatori autorevoli, ma le cose si vedono o non si vedono facendo non sonnecchiando.