Cosa fare se si vuole far conoscere una Calabria migliore che esiste ma non appare? È questa la domanda che noi tutti dovremmo porci, ma facendolo dobbiamo essere disponibili a fare e a dare idee, collaborazioni, risorse economiche non straordinarie. C’è una precondizione per quanto mi riguarda, che la sentenza ormai imminente (quanto imminente?) sia quella giusta, fondata sullo smantellamento totale e radicale delle bufale truffaldine, addirittura evocando fantasiose “violazioni di legge e di statuto” prodotte da Walter Pellegrini che avevano funzionato facendo respingere alla Giudice un’ordinanza sospensiva che mi indussero alla sua ricusazione e convinsero poi la giudice correttamente a consentirmi di dichiarare e documentare come un colossale falso un’operazione indegna fatta da delinquenti e magliari. Anche le memorie conclusionali dei cialtroni ostentano una specie di bandiera bianca di resa, apparente. Ricordo che su ICalabresi affidate a mani indegne fu sparato il titolo “La fondazione ha vinto a tutto campo”. Una vergogna nella vergogna.
Tutto a posto allora? No, perché come sospetto possa essere accaduto con una versione pari ad una lectio magistralis con il Ricorso respinto dal Giudice del lavoro, se non manipolazione c’è stata sciatteria, pigrizia, cerchiobottismo. Ricordo che a causa del primo ricorso in un processo farsa durato 10 minuti grazie alla cattiveria intimidatoria dei cialtroni del Cda attuale ricevo una pensione decurtata del 20%.
Non è facile alterare le carte di un processo, ma non dimentico che l’avv. Mungari CERTIFICANDO IL FALSO è riuscito con la complicità della Regione Lazio ad evitare l’immediata decadenza nel ruolo di comodo che s’era disegnato per fare decadere SENZA MOTIVAZIONI il sottoscritto Presidente. C’è una denuncia penale presso la Procura di Roma, ma con un avvocato non autorevole se mai sarà esaminato farò in tempo a morire.
Non dimentico che contro di me è schierato tutto il sistema marcio di Cosenza e i pezzi Gratteri non sono casuali. Ripeto, NON È casuale, chi vuole intendere intenda.
Ma voglio essere chiaro, se si ripeterà una nuova porcata giudiziaria (alla quale credo poco) io cancellerò dalla mia memoria Cosenza e la Calabria. Non ci sarà alcun giornale locale o nazionale perché non amo essere preso per i fondelli.
Se invece la sentenza sarà corretta e veritiera, la sfida di far nascere partendo dalla Calabria un vero giornale nazionale di qualità la confermerò, ma se mancheranno come in passato attenzione, rispetto e nella misura possibile una non esosa contribuzione economica dichiarerò “al mondo” che esiste certo una Calabria migliore che però si comporta esattamente come quella peggiore. E quindi la sua “purezza” la può mettere in soffitta.