Egregio Direttore,
che Lei non ritenga di riferire ai suoi lettori la vergognosa vicenda dell’occupazione illegittima e immotivata della Fondazione Giuliani, che ha visto quattro traditori da me creduti dopo 20/40 anni di rapporti professionali e personali meritevoli di fiducia, è una sua scelta editoriale legittima, ma non condivisibile.
Lei ha la responsabilità – ripeto censurabile, ma non illecita – di aver appoggiato con un silenzio omertoso e complice non solo un’operazione di rapina a danno di un ente no profit, peraltro in violazione del “patto di sussidiarietà” sottoscritto con il sindaco del tempo Mario Occhiuto – in spregio al Codice del Terzo Settore artt. 55 e 56 – , e la chiusura di un giornale libero e di successo, perchè non piaceva al suddetto Occhiuto, ai suoi compari del PD e in genere alla massomafia e a tutto il marciume calabrese.
In questo caso non siamo affatto nell’ambito della legittimità e della libera scelta della linea editoriale, siamo in quello della violazione dell’art. 21 della Costituzione e in quello maleodorante dell’informazione disinformante che è propria di gran parte delle 73 testate cartacee e on line calabresi.
Perchè le scrivo, conoscendo le sue opinioni e la flebile simpatia (?) per il sottoscritto (non è obbligatoria)?
Perchè sappia che la stima per il suo giornale finisce qui, la stima amichevole per lei anche essa qui. Consapevole che non ne farete un lutto, ma nella mia visione etica della vita – evidentemente fuori moda – vi metterò nella lista innocua e soggettiva dei cattivi maestri di questa terra sventurata.
E così sarete chiamati nella mia versione parimenti libera di direttore de I Nuovi Calabresi, che mi risulta con più lettori forse provenienti anche da quelli del Quotidiano non d’accordo con la linea della comunicazione selettiva e opportunistica.
Con i migliori saluti
Franco Pellegrini