Non ci sono parole non irripetibili per commentare lo sfasciume che un tempo si affibbiava alla terra travolta da fiumiciattoli gonfiatisi per farsi prendere sul serio ed ora si applica alla politica. Ovviamente ciò che a livello nazionale suscita pena, da noi diventa direttamente rabbia. Parlo di tutta la politica calabrese e cosentina, ma un posto da podio va riservato al PD.
Ma la Schlein ci fa o c’è? Perché continua a parlare di cambiamento, ritorno in piazza (non specifica se per prendere l’aperitivo al bar o per occuparsi di povertà, fine del welfare, perdita di lavoro e di diritti, dovremmo dire perdita di futuro in particolare per i giovani?).
Sconcertante la sceneggiata di Caruso che scaccia con ignominia la sua vice Funaro, fingendosi offeso perché la “poverina” non ha condiviso la battaglia epica per aprire al traffico via Roma e perché addirittura ha mostrato qualche solidarietà al Dirigente scolastico che aveva osato protestare, come tanti altri, contro un provvedimento molto divisivo.
Il socialismo riformista democratico, al quale dice di richiamarsi l’avv. Caruso nei suoi valori costitutivi, ha la tolleranza, il culto della libertà, l’attenzione verso i più deboli, una visione umanitaria e solidaristica della vita.
Penso nella mia modestia che Caruso, per come oggi appare dopo un paio d’anni di governo della città (che comprende anche la triste vicenda di Villa Rendano presa d’assalto come fosse un avamposto nemico e un dono fatto a Cosenza) ha poco in comune con quei valori identitari. Se la spassi allora con i trogloditi di parte del PD che lo sostengono e lo portano “per la retta via”, metta in conto che dai commenti, molte centinaia che leggo su I Nuovi Calabresi (da non confondere con gli attuali ICalabresi, che oggi finalmente con il direttore Giacomantonio si occupa di politica contemporanea e non del secolo scorso, risalendo per prudenza anche all’800 risorgimentale) che i cosentini non lo amano e non lo stimano. Arrivando persino a rivalutare Occhiuto, di cui Caruso rivendica l’espulsione anche dalla memoria, mentre a molti pare che ci sia una dolce armonia e che l’ex Sindaco conti come o più di prima, al netto dei plurimi accidenti giudiziari.
Franz Caruso, ma tutta la compagnia di giro della politica locale è però sostenuta da molti altri poteri, che contano anche più della politica: la massoneria di cui Franz Caruso è autorevole esponente, quella deviata che è particolarmente tossica, intellettuali del silenzio, informazione afona.
Mi spiace, ma tra i sostenitori sono moltissimi cittadini che non osano parlare, che “pensano ai fatti loro” o come fa più chic “sono chiusi nel proprio recinto”. Senza cittadinanza che si faccia sentire in giro si incontrano solo colpevoli dello sfascio.